Ambiente | Urbanistica

No alle vigne al posto del bosco

L'amministrazione comunale favorevole al cambio di destinazione a Costa di sotto ma la Commissione si mette di traverso. Cosa deciderà il consiglio?
centrale idroelettrica Cardano
Foto: Alperia

Qualche settimana fa su salto.bz abbiamo scritto che negli ultimi 6 anni, da quando l'urbanistica è passata alla Svp cittadina, circa 30 ettari di bosco sulle pendici della "conca" bolzanina sono già stati trasformati in verde agricolo. Il processo sembra non volersi arrestare.

A monte dell’Autostrada del Brennero in località Costa di Sotto, sopra l'abitato di Cardano, tra due fossati profondi, si trovano alcune particelle fondiarie destinate a “bosco”. Gran parte del terreno è coperto da inerti e materiale di scavo, proveniente dalla realizzazione della condotta sotterranea della vicina centrale elettrica di Cardano. La proprietà ha inoltrato una proposta di modifica al Piano paesaggistico, che prevede la trasformazione delle particelle da “bosco” a “zona di verde agricolo”, per impiantare un nuovo vigneto. Si tratta di una superficie complessiva pari a circa 5.400 m2. Una porzione di terreno non è idonea alla coltivazione e pertanto la superficie richiesta è passata poi da 5.400 mq a 3.800 mq circa.

La Commissione provinciale per la trasformazione della destinazione d’uso ha confermato il parere negativo rilasciato dell’Ufficio geologia rilasciato nel 2015, dato che tale superficie rappresenta "un settore quasi completamente intatto di un paesaggio di notevole valore ecologico che verrebbe distrutto dalla trasformazione". Secondo la Commissione provinciale, la trasformazione della superficie richiesta non porterebbe soltanto alla metamorfosi completa del terreno interessato, ma anche al disturbo continuo delle fasce boschive a monte e a valle della superficie stessa, la sua esecuzione non sembra sostenibile per motivi paesaggistico ecologici e quindi anche per tale motivo rigetta la richiesta di trasformazione.

Anche il Dachverband si oppone alla modifica prevista, in quanto si tratta di una zona ecologicamente importante (bosco a dominanza di Rovella e prati aridi), classificata secondo la direttiva Habitat quale habitat prioritario e paesaggisticamente tutelata. Il Museo di Scienze Naturali ha confermato, che per le particelle in oggetto si segnala la presenza di specie animali e vegetali protette e a rischio.

L’Amministrazione comunale sostiene invece la modifica perché ritiene che con la riduzione dell’area si siano escluse le zone inerti e anche dopo la trasformazione rimane comunque un’area residua di bosco ceduo di oltre 5 ettari nella zona tra i due fossati, e quindi una zona di riparo sufficiente per le specie animali e vegetali tutelate e minacciate. Inoltre, un’area agricola non è un deserto ecologico. Un vigneto soprattutto in alternanza con le aree naturali adiacenti, rappresenta un’integrazione diversificata e interessante dal punto di vista vegetazionale ed è un habitat per la fauna autoctona.

La Commissione urbanistica comunale - fa sapere il consigliere Claudio Della Ratta della Civica per Bolzano - ha ritenuto corrette le argomentazioni della Commissione Provinciale e respinto la richiesta di trasformazione da bosco a vigneto ( 5 voti contrari e 4 favorevoli). La delibera andrà in aula di Consiglio con il parere negativo della Commissione. Sarà curioso a questo punto vedere che cosa farà la maggioranza comunale.

La commissione comunale ha dato invece parere favorevole per analoga richieta per una particella fondiaria di 315 mq racchiusa tra due tornanti della Strada provinciale 73 del Renon, che è inclusa nel maso chiuso “Pitsch am Bach”.