Politica | Daspo urbano

Ora siamo più sicuri?

Il Consiglio comunale di Bolzano approva a larga maggioranza l’allargamento del Daspo urbano a numerose aree della città. Verdi divisi, contrario il Team-K, FdI astenuti.
Fuck Decoro scritta lungo la ex massicciata
Foto: Antonella Lombardo

Dalla Lega al Partito Democratico: il Daspo urbano piace (quasi) a tutti. Il Consiglio comunale di Bolzano ha infatti approvato durante la seduta di ieri sera (23 novembre) e con larga maggioranza il nuovo Regolamento comunale di polizia urbana, contenente ulteriori disposizioni soprattutto, come già spiegato, per quanto concerne l’allargamento del Daspo e l’inasprimento di alcune fattispecie di divieto già in vigore
Rispetto alla proposta di delibera presentata dal sindaco Renzo Caramaschi insieme al consigliere di opposizione, nonché presidente della commissione Legalità, Gabriele Giovannetti, è stato accolto l’emendamento presentato dal consigliere di Oltre Weiter, Claudio della Ratta, sul divieto di offrire animali in palio durante eventi e lotterie, nonché la modifica all’emendamento voluto dall’assessora Chiara Rabini per limitare l’utilizzo del Daspo come extrema ratio e che impegna l’Assb ad individuare soluzioni abitative, anche temporanee, per le persone senza dimora sottoposte all'obbligo di allontanamento. 

Su 35 casi di obbligo di allontanamento temporaneo dal suolo pubblico, 19 di essi sono stati emessi lo scorso anno per “bivacco” e quindi destinati ai senzatetto per la “colpa” di essere tali.

Sebbene la misura in questione sia nata trent’anni fa per fronteggiare il fenomeno della violenza all’interno degli stadi, dal 2017 grazie al Decreto Minniti - Orlando dell'allora governo di centrosinistra e potenziato dall'ex Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, viene utilizzato e difeso come misura a tutela del famigerato decoro urbano e della sicurezza cittadina. In realtà, a venire colpite sono soprattutto le persone ridotte ai margini della società: come emerso anche in fase di dibattito, a Bolzano su 35 casi di obbligo di allontanamento temporaneo dal suolo pubblico, 19 di essi sono stati emessi lo scorso anno per “bivacco” e quindi destinati ai senzatetto per la “colpa” di essere tali.
A venire bocciati sono stati tutti gli emendamenti della Lega incentrati su un allargamento generalizzato del Daspo ad altre zone periferiche della città, ma anche la bocciatura totale di quelli presentati dai consiglieri di opposizione del Team K, che prevedevano l’annullamento del Daspo in toto e del divieto - già presente nel regolamento - di salire sugli alberi e mura di cinta, che colpisce potenzialmente anche chi pratica la disciplina sportiva del parkour. 

 

Al termine della votazione degli emendamenti, è stato posto a votazione l’intero documento che si è dimostrato in grado di mettere d’accordo quasi tutti, compresa l’opposizione leghista che si è vista bocciare in blocco i venti emendamenti presentati, per un totale di 35 voti favorevoli, due contrari e sei astenuti. Ad astenersi è stata l'opposizione di Fratelli d’Italia, in polemica anche con il mancato inserimento di alcune zone proposte dalla Lega all’interno del nuovo perimetro di applicazione del Daspo. Contrari dall’inizio alla fine, sono stati invece i due consiglieri del Team K che hanno ribadito l’inutilità e la dannosità della misura, utilizzata spesso e volentieri in maniera disordinata e arbitrariamente punitiva. Spaccato a metà sulla questione, pur silenziosamente, è il gruppo consiliare dei Verdi.

 

L’emendamento per l’abolizione totale del Daspo presentato dall’opposizione ha infatti trovato il favore di Rabini, ma la contrarietà dei consiglieri Rudi Benedikter e Norbert Lantschner, nonché l’astensione di Tobias Planer e Sonia Abrate. I Verdi si sono mostrati divisi però anche sulla votazione finale, con l'astensione di Rabini, Abrate e Planer che ha cambiato all’ultimo secondo il proprio voto, inizialmente favorevole alla modifica. “Ho spiegato in più occasioni il motivo della mia contrarietà alla misura del Daspo - sottolinea l’assessora Rabini -. Grazie a un dialogo con la maggioranza, e in particolar modo con il Sindaco e l’assessore Andriollo, è stato comunque accolto un emendamento che introduce maggiori misure per far fronte ai bisogni di chi non ha un tetto ed è costretto per vari motivi a vivere in strada”.
Rabini, a dispetto del voto, esclude una divergenza di opinioni sul tema sostenendo che “la posizione dei Verdi è contraria al Daspo, ma l’emendamento approvato ha reso, agli occhi degli altri consiglieri, il documento sostenibile”.