Società | violenza di genere

Rossa come il sangue

Il 25 novembre verrà inaugurata una nuova panchina rossa in Piazza Mazzini per ricordare le donne vittime di femminicidio e riflettere sul tema della violenza di genere.
Panchina Rossa, femminicidio, violenza di genere
Foto: Comune di Bolzano

Sono presenti in molti comuni dell’Alto Adige, spesso installate in concomitanza della "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”. Le panchine rosse sono un progetto nato nel 2017 su impulso del movimento degli "Stati Generali delle Donne" che lanciarono ai comuni italiani la richiesta di trovare dei luoghi significativi o centrali in cui posizionare una panchina verniciata di rosso. Fanno parte di tutta quelle serie di iniziative simboliche che dovrebbero far riflettere sul tema della violenza contro le donne e di genere, fortemente radicata e trasversale in tutta la nostra società: ne è vittima la moglie dell’avvocato e la compagna dell’operaio, la figlia dell’italiano e la sorella dello straniero.

 

Il movimento femminista Non Una di Meno sta cercando di raccogliere questi casi all’interno dell’Osservatorio nazionale Femminicidi Lesbicidi Trans-cidi (FLT) . Un sito web in cui i dati vengono aggregati e pubblicati “non solo per mostrarli e renderli noti ma soprattutto per denunciare la violenza sistemica esercitata sulla vita delle donne e di tutte le libere soggettività che si sottraggono alle norme di genere imposte”.

Da inizio 2022 si contano quasi un centinaio di vittime, con un’età media pari a 52 anni. La più giovane ne aveva 15, la più anziana 94. Se si allarga l’analisi anche alle figlie e ai figli, la vittima più piccola aveva solo tre anni.
In almeno 1 caso l’uccisione è stata preceduta da una violenza o stupro. In almeno 8 la vittima aveva sporto denunce o segnalazioni per violenza o persecuzione nei mesi precedenti. Tra le persone ammazzate 5 erano sex worker mentre in 11 casi figlie e figlie minorenni erano presenti e hanno assistito al femminicidio. Più di 40 minori sono oggi orfani in seguito all’uccisione della madre.

 

A un mese dal femminicidio avvenuto a Bolzano di Alexandra Elena Mocanu, questo 25 novembre alle ore 11.00 la Commissione Pari Opportunità del Comune ed il Consiglio di Quartiere Gries-S.Quirino inaugurerà una nuova panchina rossa in piazza Mazzini, alla presenza delle associazioni GEA, Haus der geschützten Wohnungen e AIED.

“La panchina rossa, colore del sangue , è il simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza. E' inoltre il simbolo di un percorso di sensibilizzazione contro il femminicidio e la violenza maschile sulle donne – spiega il Comune di Bolzano –, Si tratta quindi di un simbolo di rifiuto rispetto ad ogni forma di violenza nei confronti delle donne. Un segno permanente di memoria e speranza che, a partire dai cittadini più piccoli, può diffondersi in ogni luogo della  città”.