Politica | repressione

“Violare la legge talvolta è necessario”

Ci sono anche due attivistə di Bolzano imputatə a Milano nel primo processo contro Extinction Rebellion. Rischiano un anno di carcere per aver imbrattato dei manifesti.
Extinction Rebellion
Foto: Screenshot

È iniziato martedì 24 gennaio il processo penale contro il movimento climatico Extinction Rebellion, avviato in seguito ad alcune azioni di di disobbedienza civile portate avanti nel settembre del 2021 durante la PreCop26 di Milano, nell’ambito delle contestazioni da parte di diversi movimenti contro l’inazione dei governi rispetto alla crisi climatica. In quell’occasione si sono tenuti i lavori preparatori per la conferenza sul clima di Glasgow, conclusasi con azioni decisamente poco incisive se paragonate all’emergenza ambientale in corso.

 

Alla sbarra del Tribunale di Milano sono statə chiamatə 8 giovani attivistə, tra i 18 ed i 22 anni, provenienti da diverse città italiane, di cui due di Trento e due di Bolzano.

Durante l’udienza preliminare sono stati elencati i capi di accusa rivolti alle imputatə, chiamatə a rispondere dei reati di manifestazione non autorizzata ed imbrattamento. Rischiano multe fino a 413 euro ciascunə per essersi riunitə senza avvisare le Forze Dell’Ordine e fino a 1000 euro per aver imbrattato con della vernice i banner della conferenza che decoravano il gate, a cui si aggiungono pene detentive fino a un anno di reclusione.

L'iniziativa sotto processo: "È raro che si decida di optare per il rinvio a giudizio per questi tipi di reato, a meno che non si tratti di un processo politico, come in questo caso"

 

“In genere, per questa fattispecie di reati si procede con l’archiviazione di ufficio. È raro che si decida di optare per il rinvio a giudizio per questi tipi di reato, a meno che non si tratti di un processo politico, come in questo caso”. 

A parlare è Nau, 21 anni, residente a Bolzano. Studia canto lirico e lavora con bambine disabili e rivendica con decisione le azioni svolte durante il summit per cui oggi si vede imputatə: “Abbiamo campeggiato per alcuni giorni all’entrata del MiCo, eravamo circa un centinaio. Abbiamo portato avanti azioni di guerrilla gardening, che consistono nel far suonare ogni ora delle sirene antincendio, far volare degli aeroplanini di carta costruiti con i nostri volantini all’interno del gate e spiegare ai passanti il perché eravamo lì. Sopra di noi, trionfavano gli enormi striscioni pubblicitari della PreCop, un’operazione di greenwashing a cui non volevamo essere associatə. Per questo – spiega Nau – abbiamo pensato di lanciare un messaggio, dipingendo quei banner e mostrando il vero significato della conferenza che si stava tenendo in quel momento. Io e un’altra attivista ci siamo arrampicatə e abbiamo portato avanti la contestazione. Siamo rimastə lì per circa sei ore. Una volta scesə, noi due e persino l’attivista che ci ha passato il materiale per dipingere, anche lui di Bolzano e alla sua prima iniziativa, siamo statə denunciatə per imbrattamento e manifestazione non autorizzata”.

 

La prossima udienza del processo è fissata il 30 marzo. Nel frattempo il movimento si sta interrogando sulle prossime iniziative, che coinvolgeranno anche la dimensione territoriale per sensibilizzare sul tema dell’emergenza climatica e l’utilizzo sistematico degli strumenti giudiziari per colpire il dissenso. “Non si capisce bene con quale criterio si sia deciso di prendere di mira 8 attivistə, quando eravamo a decine impegnatə a fare praticamente la stessa cosa. È chiaro che si tratta di una misura atta ad intimidirci – denuncia Nau –. È assurdo che mentre noi stiamo cercando di far capire ai Governi la gravità della situazione, la repressione si concentri su chi porta avanti azioni non violente di contestazione. Non mi pento delle mie azioni – ribadisce l’attivista –. L’ho fatto e lo rifarei perché ho dei fratelli piccoli e temo per loro, perchè nelle situazioni di emergenza i diritti delle società marginalizzate sono i più violati. Spero che queste azioni continuino con maggiore intensità, che più persone decidano di unirsi a noi. Per portare l’attenzione su temi cruciali, quali la vita e la morte, servono azioni di disturbo. E talvolta infrangere la legge diventa necessario. Affrontare un processo non è semplice. Se andrò in carcere, potrà rimanerci fino a un anno. Tuttavia – conclude Nau – io uscirò di nuovo, ma la vita su questo pianeta non potrà più essere ripristinata”.
 

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kuno prey Sab, 01/28/2023 - 10:34

ich kann hier nur an die antrittsrede vom wiedergewählten österreichischen bundespräsidenten van der bellen erinnern: "…wir werden unseren gewohnten alltag verändern müssen, denn sonst laufen wir die gefahr unsere zukunft abzuschaffen, genauer genommen sind wir schon dabei…"
also, um es heimatverbunden auszudrücken: "mander s'ischt zeit!" und genau in diesem sinne handelt die letzte generation, dessen aktionen ich voll verstehen und unterstützen kann. vielen dank für das unermüdliches engagement für eure (unsere gemeinsame) zukunft!

Sab, 01/28/2023 - 10:34 Collegamento permanente