Politica | Un commento

Instabilità politica a Bolzano

L'esito del ballottaggio nelle elezioni amministrative del comune capoluogo ha creato una situazione politica precaria, che richiede una seria analisi critica.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

L'esito del ballottaggio fra i due candidati sindaco di Bolzano è la conferma di quanto molti cittadini del capoluogo avevano previsto, quando, prima dell'avvio della campagna elettorale, avevano criticato con decisione la ricandidatura di Spagnolli a sindaco di Bolzano. In questo caso non si tratta della consueta logica "del poi", ma della palese prova dei grandi dubbi che i bolzanini hanno nutrito in questa tornata elettorale rispetto al sindaco uscente ed alla quasi totalità degli attori, che si sono posti in competizione con lui. La loro credibilità è stata messa in discussione dalla bassissima partecipazione al voto sia nel primo turno che nel ballottaggio.

I numeri d'altronde parlano chiaro e non lasciano spazio ad interpretazioni, anche se, sfiorando il paradosso, il confermato sindaco Luigi Spagnolli li ha valutati in termini positivi rispetto ad una sua personale previsione di afflusso al voto ancora minore di quella registrata in entrambi i turni elettorali. Spagnolli ha mancato la rielezione al primo turno, in presenza di un'affluenza elettorale pari al 57%; è stato eletto al ballottaggio con il 57% di preferenze, in presenza di un'affluenza alle urne del solo 40 % degli aventi diritto. In pratica è stato scelto solo dal 20 % degli elettori. Rispetto alle sue aspettative in campagna elettorale, questi numeri indicano un'accettazione della sua persona da parte della città che si accinge a governare ? Dal momento che la sua risposta è inopinatamente affermativa, si è costretti a rivedere del tutto il vecchio detto che "la matematica non è un'opinione", ma forse lo diventa in politica !!

Credo che soprattutto il PD non possa cantare vittoria, perchè sostanzialmente questa tornata elettorale ha evidenziato i suoi palesi errori di partenza: la ricandidatura di un usurato sindaco a Bolzano, la presunzione di vincere a mani basse senza l'apporto sostanziale degli eco sociali. Non si può negare che il voto tedesco sia stato determinante nella rielezione di Spagnolli nel capoluogo e questa considerazione riduce in misura considerevole la portata della sua risicata vittoria nel ballottaggio. Condivido con altri analisti il dispiacere per la mancata conferma della Di Fede a Laives, perchè la considero una persona del tutto credibile, a prescindere dalla sua appartenenza al PD. Ma anche nel più importante centro della Bassa Atesina qualche errore strategico è stato commesso. Nell'occhio del ciclone c'è un partito che non è capace di rinnovarsi, anche rispetto alla necessità di una maggiore partecipazione delle donne e di un coinvolgimento dei giovani. Sarebbe allora importante che il PD iniziasse da subito una profonda autocritica, per evitare che a Bolzano si riaprano le porte a soluzioni indesiderate, tipo un ritorno in auge della destra, seppure anche questa sia ridotta ai minimi termini, altresì in misura addirittura maggiore rispetto alle forze di governo della città.