Società | Cooperative

Un quarto di secolo per Giovacchini

La cooperativa di Bolzano che si occupa di rilevazione delle presenze e del controllo accessi ha appena festeggiato i primi 25 anni di attività.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Giovacchini.jpg
Foto: Giovacchini

Il signor Massimo Faggionato è la memoria storica della ditta Giovacchini Soc. Coop, essendone stato nel 1992 tra i fondatori.

La vostra cooperativa nel 1992 in pratica ha ereditato una ditta privata, proseguendone ed evolvendone l’attività, vero?
Sì, noi eravamo dipendenti della precedente ditta Giovacchini. Il proprietario voleva venderla ma non voleva darla in mano ad estranei, per cui ci chiese se riuscivamo a comprargli l’azienda. In un primo momento si era pensato di comprarla noi dipendenti storici, ma i soldi erano quelli che erano e quindi su consiglio di Legacoopbund abbiamo costituito una cooperativa per raggiungere lo scopo.

Con il subentro di nuovi soci insomma avete integrato e rinnovato il gruppo. Ma avete continuato comunque a svolgere la stessa attività della ditta originaria?
Sì, più o meno. Poi nel corso degli anni oltre alla rilevazione delle presenze sono subentrati i parcometri, il controllo accessi, le colonnine che informano sui tempi di attesa degli autobus ed ultimamente anche gli elimina code.

Voi vi occupate della distribuzione di questi sistemi?
Noi siamo dei concessionari per il Trentino Alto Adige della Solari di Udine.

Quindi vi siete collegati con questa grossa azienda nazionale del settore.
Esatto. Ma era così anche precedentemente, in quanto anche il signor Renzo Giovacchini divenne concessionario nel 1958. Prima, invece, dal 1954 in poi era un agente sempre nello stesso settore.

Quale il bilancio di questi 25 anni di cooperativa?
Seppur con tutte le vicissitudini, cambi di presidente e crisi economica, dopo un quarto di secolo siamo ancora qua.

Quindi il vostro è un percorso vincente, in grado ancora di dare buone prospettive per il futuro?
Sì. Il fine delle cooperative è quello di dare lavoro e pensare anche al divenire attraverso un graduale ricambio generazionale.

Diamo qualche numero sull’azienda?
Attualmente i soci sono 8, perché uno dei fondatori è andato in pensione la scorsa settimana. Dei fondatori siamo rimasti in due, io e un altro collega che ha anche un negozio di orologi. Inoltre abbiamo tre dipendenti, mentre il fatturato annuo si aggira sugli 800mila euro.

Prospettive future? Evoluzione del mercato?
La cosa che sta funzionando di più sono gli impianti elimina code, che oggi sono abbastanza complessi essendosi lasciati alle spalle il classico bigliettino. Oggi si possono infatti effettuare le prenotazioni via smartphone presso strutture sanitarie, uffici postali o qualsiasi altra struttura pubblica o privata rivolta a fornire un servizio al cittadino più efficiente. Inoltre oggi sono sempre più importanti i controlli per gli accessi per garantire la sicurezza.