Politica | L'esito

No alla Valdastico Nord al 93%

Domenica 24 referendum in tre Comuni del Trentino: vincono i contrari all'autostrada. Una grande opera da 4 miliardi. S'è opposta anche Bolzano.
Valdastico
Foto: upi

Domenica 24 novembre in tre comuni intorno al Pasubio si è svolta una "consultazione popolare" sulla realizzazione dell'autostrada Valdastico Nord, l'A31 tra la provincia di Vicenza e la valle dell'Adige: la vecchia Pi.Ru.Bi. è un'ombra che da cinquant'anni si stende sul territorio, e a cui i cittadini di Terragnolo, Trambileno e Vallarsa hanno detto adesso un chiaro no.
Il risultato è stato diffuso nella serata del 24 novembre sulla pagina Facebook del Comune di Terragnolo (TN), poco più di 700 abitanti: "Si sono concluse le operazioni di scrutinio della 'balotazione' sulla Valdastico. Nei tre Comuni l'affluenza degli elettori residenti è stata del 54,64% di cui: Terragnolo 71,5%; Trambileno 47,4%; Vallarsa 53,15%. I voti validi sono stati 1.581. I voti a favore della realizzazione dell'autostrada (palline bianche) sono stati 106, pari al 6,7%. I voti contrari alla realizzazione della Valdastico (palline nere) sono stati 1.476, pari al 93,3%".

La balotazione, che prevede l'utilizzo di palline bianche e nere, è un sistema tradizionale usato per chiedere ai cittadini di esprimere la propria opinione informata su un tema che riguarda la comunità. Nel caso dell'autostrada, una grande opera da 4 miliardi di euro, si erano tenuti nella comunità ben cinque incontri in preparazione al voto.

Terragnolo, Trambileno e Vallarsa fanno parte dei Comuni trentini i cui consigli hanno approvato a maggioranza mozioni contrarie all'opera, come aveva fatto in aprile anche la Provincia autonoma di Bolzano. Gli altri sono Rovereto, Riva del Garda, Besenello, Mori, Villa Lagarina e Nomi.

Nelle settimane scorse il "Coordinamento No Valdastico Nord - A31", composto da 31 associazioni, a carattere sociale, locale e nazionale, di promozione del territorio nel rispetto delle caratteristiche ambientali e della vocazione agricola e turistica della Provincia autonoma di Trento, ha inviato una lettera aperta alla ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli. Segnalando, tra l'altro, una "condotta a cura della società concessionaria dell’autostrada A31", che promette "di implementare opere di compensazione, a vantaggio dei comuni interessati, consistenti in un miglioramento della rete stradale, che assume carattere al limite della liceità e sicuramente non rispettosa nei confronti dei soggetti anche istituzionali, che da anni lottano per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela del paesaggio del territorio in cui vivono". Secondo il coordinamento, "alla devastazione del territorio non si risponde proponendo opere aggiuntive che hanno come unico scopo un improbabile consenso delle comunità interessate", e per questo ribadisce la totale opposizione alla progettazione e realizzazione del completamento dell’infrastruttura autostradale".

L’eventuale costruzione dell’A31 Nord in Veneto, ovvero la tratta Piovene Rocchette-Valle dell’Astico, durerebbe 2.889 giorni. Sono, in pratica, 8 anni di lavori. L'ultima tegola sul progetto è arrivata nell'estate del 2019, quando la Corte dei Conti ha spiegato che la concessione autostradale in capo alla società Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova spa, che oggi fa capo ad Atlantia (la holding di partecipazioni della famiglia Benetton), che dovrebbe realizzare l’opera.
Il governo Conte II preme comunque per andare avanti. "La concessionaria A4, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, la Provincia autonoma di Trento, la Regione Veneto quale metodo intendono adottare per il coinvolgimento della cittadinanza, dei comuni interessati, degli stakeholders, nelle decisioni relativamente alla realizzazione dell’opera (dibattito pubblico, consultazioni, processo partecipativo)?" chiedono i cittadini nella lettera a De Micheli.

Al governo con lei siede anche Riccardo Fraccaro, dal 5 settembre 2019 sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel governo Conte II con funzioni di segretario del Consiglio dei Ministri. Sul suo sito personale è possobile leggere un messaggio del settembre 2005, dopo che un esponente del Movimento 5 Stelle nel consiglio provinciale di Trento di Trento aveva presentato una mozione contro l'opera: "Se la mozione presentata da Degasperi sarà respinta, noi del M5S risponderemo con un referendum provinciale e saranno così i cittadini stessi, con il loro voto a impedirne la realizzazione". Passato dall'opposizione al governo, Fraccaro non s'è ancora complimentato con i cittadini dei tre Comuni trentini che hanno davvero bocciato la Valdastico Nord con un referendum.