Società | Il rapporto

“Immigrazione: basiamoci sui fatti”

Presentato a Bolzano il Dossier Immigrazione 2017. L'assessore Achammer: “Per l’integrazione possiamo fare di più ma ci vuole la volontà da parte delle persone”.
Achammer, Dalla Pria, Girotto
Foto: Ingo Dejaco

Sono 253 milioni i migranti nel mondo, una cifra che supera i cospicui livelli registrati lo scorso anno nel Dossier Statistico Immigrazione che anche quest’anno fornisce una panoramica dettagliata sul fenomeno migratorio e le sue conseguenze. Il volume, 480 pagine traboccanti di dati e tabelle, è stato presentato oggi (26 ottobre) a Palazzo Widmann in contemporanea con tutte le regioni italiane. 65,6 milioni sono gli sfollati, i rifugiati e i richiedenti asilo. Cresce il numero dei “nuovi italiani”, un esempio: a Milano e a Roma ci sono in media 500 nuovi nati al mese. 14 milioni i potenziali migranti che sceglierebbero come meta il nostro Paese, che occupa il 9° posto tra tutte le destinazioni. La maggioranza degli immigrati in Italia è di fede cristiana, un terzo sono i musulmani. Queste sono solo alcune delle informazioni contenute nel dossier, il cui focus sull’Alto Adige, curato da Fernando Biague e Matthias Oberbacher della redazione regionale IDOS con il coordinamento di Salvatore Saltarelli del Comitato scientifico del Dossier, è stato illustrato da Federica Dalla Pria (Antenne Migranti) che ha collaborato con la Fondazione Alexander Langer e da Karin Girotto della cooperativa Savera che ha sintetizzato i dati nazionali.

Ad intervenire anche l’assessore provinciale all’integrazione Philipp Achammer che sottolinea la necessità di aprire una discussione sul tema e di attenersi alle informazioni oggettive. Per l'assessore è fondamentale lavorare su 3 punti in particolare per favorire l’integrazione degli stranieri: “La lingua, e quindi offrire di più sotto il profilo dei corsi linguistici, ma nel contempo richiedere più partecipazione, come sancito anche da un emendamento alla legge provinciale sull’integrazione; l’istruzione, dobbiamo combattere la dispersione scolastica perché anche se il fenomeno in Alto Adige è minore rispetto alle altre regioni d’Italia è tuttavia elevato per quel che riguarda i bambini con background migratorio e senza una qualificazione diminuiscono drasticamente anche le prospettive di occupazione, il terzo fattore imprescindibile su cui concentrarsi”. 

L'Alto Adige in numeri

A fine 2016 i residenti stranieri in Provincia sono 46.794, ovvero l’8,9% del totale della popolazione altoatesina, una percentuale leggermente superiore rispetto alla media italiana (8,3%) e del Trentino (8,6%) ma inferiore rispetto al vicino Tirolo (15%). La popolazione straniera in Alto Adige aumenta, segnando un + 0,7%, ma con ritmi molto più lenti rispetto al passato, probabilmente anche perché alcuni decidono di emigrare verso altre destinazioni. In numeri assoluti nella città di Bolzano si contano 15.315 stranieri, pari a circa un terzo di tutti quelli residenti in provincia. A seguire Merano (6.352), Bressanone (2.117), Laives (1.613) e Brunico (1.506). L’incidenza percentuale più alta, tuttavia, appartiene a Fortezza (24,6%), tallonata da Salorno (20,8%), Brennero (16,6%) e Ponte Gardena (15,5%).

In quanto alla provenienza spicca il continente europeo, seguito dall’Asia e dall’Africa e in misura minore dalle Americhe. Gli albanesi costituiscono la comunità più numericamente consistente (11,4%), seguiti dai tedeschi (9,3%), i marocchini (7,4%), i pachistani (7,2%) e i romeni (6,4%); in tutto vivono in Alto Adige cittadini di 135 paesi diversi. Aumentano, inoltre, i permessi per asilo/motivi umanitari che passano dal 13,6% del 2015 al 21,9% nel 2016. Da segnalare il numero degli alunni stranieri nelle scuole della provincia nell’anno scolastico 2016/2017: 9.174, l’11,3% della popolazione scolastica totale. I bambini stranieri si iscrivono soprattutto alle scuole di lingua tedesca anche se l’incidenza sul totale è più elevata nelle scuole di lingua italiana. Sul fronte dell’occupazione, invece, aumentano i lavoratori stranieri nel settore dell’agricoltura, del turismo, e in quello domestico/famigliare ma in generale resta la difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro.

Sul fronte dell’accoglienza la provincia di Bolzano è una delle realtà con la minore presenza di immigrati ospitati, 1.504 persone pari allo 0,9%, dato altrettanto basso è quello relativo alla provincia trentina (1%). Da sottolineare l’esempio opposto della Lombardia che si presenta con il numero più alto di persone accolte: 23.407 posti (13%). “Nell’ultimo periodo - certifica Dalla Pria - sono aumentate le proposte di accoglienza nelle strutture provinciali ma anche da parte di altre realtà extra-territoriali, e va detto che non è l’ideale sradicare dopo mesi persone che hanno cominciato a intrecciare legami e a integrarsi a Bolzano. La Provincia dovrebbe riflettere sulla sua capacità di gestire l’accoglienza, l’Alto Adige in quanto zona di confine ha una responsabilità che non può trascurare”.