Cultura | Diario di viaggio

Yangon

la metropoli più vivace del Myanmar
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Fedele alla Shwedegon Pagoda
Foto: Giulia Pedron © Tutti i diritti riservati

Yangon è la metropoli più popolosa e più vivace del Myanmar, con una popolazione che supera i 4 milioni di abitanti. Ottenne l’indipendenza dai britannici nel 1948 che se ne erano impadroniti già nel 1852, con la seconda guerra anglo-birmana. E’ stata la capitale del Paese fino al 2005 quando la giunta militare al governo ha deciso di spostarla a Naypiydaw, una città appositamente costruita e dislocata in una posizione centrale.

Oggi Yangon è un importante centro culturale ed economico, un luogo dalla forte spiritualità dove i turisti vengono accolti con piacere dai residenti locali. È un luogo che colpisce sin dal primo momento: ospita il più grande numero di edifici coloniali del sud-est asiatico, vi si trovano  suggestive costruzioni in legno e moltissimi parchi.

La prima impressione di Yangon è che sia una città racchiusa nel traffico. E questa impressione non è del tutto sbagliata, le macchine viaggiano veloci e disordinate, i taxi suonano ogni volta che vedevo un potenziale cliente sul ciglio della strada e il pedone deve correre per non essere investito. Ma camminando senza mappa, ci si ritrova in piccoli vialetti che ritraggono momenti di vita quotidiana dove la gentilezza della gente ti fa sentire sempre la benvenuta. Anche qua, come in tutto il Myanmar, la gente cerca timidamente il tuo sguardo per poi esplodere in un sorriso contagioso. 

L’attrazione più famosa di Yangon è la Shwedegon Pagoda che si trova circa al centro della città. E’ talmente grande che dentro si possono tranquillamente passare un paio di ore, rifugiandosi dal sole all’interno dei templi. Per i buddisti birmani è un luogo sacro da visitare almeno una volta nella vita. E’ una struttura unica nel suo genere visibile da ogni lato della città grazie alla sua guglia dorata di 98metri tempestata di pietre preziose.

Un’altra pagoda molto bella che si trova più a sud, vicino a Chinatown, è la Sule Pagoda, anche se molto più piccola rispetto alla Shwedegon merita comunque una visita. Da li si può raggiungere l’Indipendente Square, sedersi sul prato e riposarsi quando il sole ormai sta scendendo.

Se vi capiterà mai di visitare Yangon, vi consiglio anche di prendere il “treno circolare”.

E’ una bellissima esperienza che apre ti fa conoscere un po' più a fondo le abitudini dei cittadini birmani. Il treno effettua un percorso ad anello intorno a tutta la città per una durata complessiva di circa 3 ore. Non è necessario  fare il giro completo, si può scendere dove si vuole per poi risaltare sul prossimo treno. Aspettatevi un treno molto semplice, finestrini perennemente aperti (per fortuna per il caldo!), porte inesistenti, venditori ambulanti di ogni genere, cesti di frutta per terra e gente che sale e che scende quando il treno è ancora in corsa! Una fermata che consiglio in particolare  è la Danyigon con un mercato gradissimo direttamente intorno i binari. Passeggiate tra i vari banchetti, parlate (a gesti!) con le persone che vi guardano incuriosite e fermatevi in uno dei ristorantini che costeggiano i binari!

E soprattutto, abbandonatevi al caso e lasciatevi trasportare da ciò che avviene intorno a voi! Si perché le cose belle sono quelle non programmate, quelle che succedono perché ti ritrovi al posto giusto nel momento giusto. Forse è proprio la curiosità che ci aiuta a ritrovarci in situazioni tanto improbabili quanto uniche ed emozionanti!