Politica | Tensioni

“Il voltafaccia di Stancher”

Il vicesindaco di Brunico in odore di candidatura con la lista civica di Roberto Bizzo, ex Pd. Urzì attacca: “Inammissibile sul piano politico ed etico”.
Stancher, Renato
Foto: Comune di Brunico

Una sorta di “Fronte repubblicano” à la Calenda, ma sui generis. A questo farebbe pensare la lista civica per le prossime provinciali dell’ex alfiere della minoranza Pd Roberto Bizzo, che sembra aver conquistato anche il vicesindaco di Brunico ed esponente del centrodestra Renato Stancher (ma sulla effettiva candidatura fa sapere che si esprimerà a giorni). “Mi piace questa iniziativa perché nasce dal territorio ed è espressione diretta della comunità”, ha detto il vicesindaco che con Bizzo, in gioventù, era gomito a gomito nella direzione provinciale della Democrazia cristiana, come ricorda il quotidiano Alto Adige. Punto cardine è il superamento del concetto di destra e sinistra per costituire una proposta di centro che affronti le questioni e le problematiche legate al territorio e che risollevi la comunità di lingua italiana. 

 

Dito puntato

 

Questo connubio viene invece duramente criticato da Alessandro Urzì, consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore, il quale ricorda che la nascita del Polo di Brunico è il frutto, già nel suo nome (si rifà al fu Polo della Libertà), “di un’intesa nell’ambito del centrodestra in Pusteria per dare un’ alternativa al PD, e prima di esso all’Ulivo. Solo alle ultime elezioni comunali il Polo di Brunico ha continuato ad essere questa proiezione locale del centrodestra ed è stato appoggiato in modo più o meno dichiarato da tutte le liste del centrodestra, con assoluta convinzione dall’Alto Adige nel cuore”. Senza girarci intorno Urzì certifica che “se anche solo uno dei partiti del centrodestra si fosse presentato in modo autonomo il successo del Polo di Brunico non sarebbe stato il medesimo ed incerto avrebbe potuto essere anche il destino dell’attuale vicesindaco Renato Stancher. Ecco la ragione per cui l’adesione di Stancher (sinora attraverso solo ammiccamenti tattici ma nei fatti già decisa) al progetto lanciato dai transfughi del PD vicini a Roberto Bizzo suona come un voltafaccia che non può non avere conseguenze. Sul ruolo istituzionale di Stancher in primis”.

 

Il consigliere provinciale rimprovera al vicesindaco di non essersi confrontato preventivamente con la compagine di centrodestra a livello provinciale. Citando un’intervista apparsa su salto.bz Urzì ricorda che Bizzo fin da subito ha dichiarato: “Siamo il centro che guarda a sinistra”. “E in consiglio provinciale - incalza Urzì - è stata confermata la dichiarazione di adesione al patto politico che lega Bizzo e la sua area al PD ed alla maggioranza nel suo complesso. E Bizzo vota con il PD tutto quello che riguarda il governo provinciale”.

Altro che lista civica autonoma, un puro gioco di potere, di faide interne al centrosinistra tanto è vero che il listone di Bizzo ha escluso che si possa aprire un qualunque ragionamento con tutte le forze del centrodestra

L’indignazione sublima infine così: “Altro che lista civica autonoma, un puro gioco di potere, di faide interne al centrosinistra tanto è vero che il listone di Bizzo ha escluso che si possa aprire un qualunque ragionamento con tutte le forze del centrodestra. Anche perché, giustamente, si colloca altrove. Fare finta di ignorare tutto questo da parte di Renato Stancher consegnando l’immagine del Polo di Brunico agli avversari non è ammissibile su un piano politico, prima che etico”.

 
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Massimo Mollica Mer, 06/27/2018 - 10:34

Ma quale voltafaccia. Il signor Stancher è una persona seria e competente, che ascolta la gente. Semmai questa vicenda dimostra come il concetto di destra/sinistra venga meno in generale ma soprattutto qui in una realtà autonoma.
Se tutta la gente di buon senso smettesse di dividersi e iniziasse sia a dialogare che ASCOLTARE la gente i populismi (si legga LEGA) non esisterebbero.

Mer, 06/27/2018 - 10:34 Collegamento permanente