Società | maternità surrogata

Ancora oscurantismo per i diritti civili

Ad aprile è stato approvato un testo di legge che vuole istituire il reato universale di maternità surrogata, una scelta che non tiene conto dei diritti e della ricerca
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Foto: (c) unsplash

Mentre non si è ancora spenta l’eco del completo cambio di passo verso l’aborto negli USA, dopo che la Corte Suprema ha deciso di cancellare la tutela federale del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) in tutto il territorio, si torna a riflettere sui diritti riproduttivi, costantemente osteggiati e mai veramente riconosciuti. Se anche in Italia il diritto all’IVG rimane precario, nonostante la legge 194 del ‘78, molta informazione scorretta si sussegue sul tema della gestazione per altri, pratica che prevede la possibilità, per una donna, di mettere a disposizione il proprio utero per permettere ad un’altra coppia o ad un single di diventare genitore. In Italia questa pratica è vietata dalla legge 40 del 2004, ma è possibile recarsi all’estero, diversi sono infatti gli Stati che regolano il fenomeno, dal Portogallo ai Paesi Bassi, dalla Danimarca al Belgio...questi paesi consentono tutti l’accesso alla gestazione per altri (GPA) solo a titolo gratuito, la gestante non deve ricevere alcun compenso, ma solamente un rimborso per le spese affrontate. In altre nazioni, invece, la normativa è meno stringente: negli USA si può accedere alla maternità surrogata retribuita, ma a condizioni precise e ben delineate, mentre in India, Ucraina, Armenia, Georgia la previsione di un compenso ha generato un vero e proprio business.

A causa del divieto vigente in Italia, sono molte le coppie che si recano all’estero per avere un figlio, secondo Quotidiano Sanità sono circa 4000 le coppie che, nel solo 2010, sono andate all’estero per ricevere dei trattamenti contro l’infertilità vietati in Italia, e tra queste solo una minima parte era costituita da single o coppie omogenitoriali. Negli anni, infatti, la medicina ha sviluppato un’ampia ricerca sui problemi legati alla fertilità e ha aperto la strada a nuovi metodi, che non riguardano solo la GPA, ma anche la fecondazione eterologa e la ricerca sugli embrioni, tutte pratiche non consentite in Italia. Nonostante questi pesantissimi divieti sono nati diversi centri di eccellenza anche in qui in Alto Adige, come il centro di sterilità di Brunico o di Bolzano, che forniscono assistenza a coppie provenienti anche da altre regioni italiane, ma che possono operare solamente negli spazi della legge 40/2004, una normativa decisamente restrittiva e piena di contraddizioni costituzionali, tanto da spingere la Consulta a continui interventi che in 10 anni hanno progressivamente svuotato la legge, senza che però il Parlamento intervenisse con una nuova legislazione. 

 L’iter è ancora lungo e ci vorrà del tempo prima che il testo possa diventare legge, ma, nonostante le reazioni di soddisfazione, sono sorte diverse perplessità

Tali restrizioni fanno sì che in molti vadano all’estero e tornino in Italia con i propri figli, che devono poi essere registrati dalle anagrafi nazionali. Fino ad ora una giurisprudenza costante ha fatto prevalere l’interesse del minore, sbloccando la procedura di riconoscimento del figlio da parte di entrambi i genitori anche in caso di opposizione dell’amministrazione comunale, permettendo così ai bambini di rimanere nella famiglia che tanto si era impegnata per averli. Ad aprile 2022 però la Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base sulla GPA proposto a prima firma da Giorgia Meloni, il quale stabilisce che la GPA venga punita come reato universale e quindi perseguita anche quando commessa all’estero. L’iter è ancora lungo e ci vorrà del tempo prima che il testo possa diventare legge, ma, nonostante le reazioni di soddisfazione, sono sorte diverse perplessità. I reati universali sono regolati dal diritto internazionale e sono considerati come delitti talmente gravi da prescindere dalle singole giurisdizioni nazionali: è il caso del genocidio,  dei crimini contro l’umanità o di altri reati di competenza della Corte Penale Internazionale. Ci si potrebbe quindi muovere attraverso delle convenzioni con altri Stati e attuare il criterio del mutuo riconoscimento, perseguendo in Italia il reato commesso in un paese in cui lo stesso fatto è riconosciuto come un reato. Le coppie e i single però si recano nei paesi in cui la GPA è regolamentata e non punita, tale situazione renderebbe quindi difficile l’applicazione, come ricorda Filomena Gallo, avvocata e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, che ribadisce: “ Il testo base della legge che vuole perseguire l’utero in affitto come reato universale, anche se il fatto è commesso all’estero, proposto dalla Meloni e adottato oggi in Commissione Giustizia, mira a  punire per il reato di utero surrogato non solo il cittadino italiano, ma chiunque, anche gli stranieri. Ha la presunzione di punire la surrogazione di maternità in tutto il mondo. E’ privo di fondamento giuridico e non fa i conti con il diritto internazionale, è giuridicamente inapplicabile e irragionevole. Perseguire l’utero in affitto come reato universale risulta una scelta di politica criminale censurabile sotto molti punti di vista. Un fatto, per essere considerato reato e quindi essere punibile in Italia se commesso all’estero, deve necessariamente essere reato nel Paese straniero dove lo stesso è commesso” . 

La proposta, inoltre, afferma di essere orientata alla tutela dei minori, salvo prevedere una pena fino a 3 anni di reclusione per i genitori, allontanandoli così dai figli appena nati. Un’altra proposta è stata presentata nel 2021 da Fratoianni e Magi, con la collaborazione dell’Associazione Luca Coscioni, e punta a stabilire delle regole precise per la gravidanza solidale e altruistica, regolando il fenomeno e cercando di evitare incertezze normative. Vari Stati stanno cambiando rotta, decidendo di aprirsi ai progressi scientifici e alla tutela dei diritti, in Italia invece si sceglie ancora una volta la strada dell'oscurantismo, rinunciando a riflettere su un fenomeno complesso, ma sempre più attuale.