Economia | Unioncamere

Il superbonus salva la “Covid economy”

“Edilizia e commercio online fanno aumentare il totale delle imprese”. In Alto Adige 318 aziende in più nel terzo trimestre 2020: +0,54%, sopra la media italiana.
Costruzioni
Foto: Pixabay

Il superbonus al 110% per il risparmio energetico contribuisce a stimolare la nascita di imprese edili (+4.971 tra luglio e settembre scorsi) e questo consente al sistema imprenditoriale italiano di tenere le posizioni, aumentando di quasi 24.000 unità rispetto al trimestre precedente. È quanto emerge dai dati di Unioncamere sulla dinamica delle aziende italiane, che evidenziano anche le performance locali: il Trentino Alto Adige vanta un saldo positivo di quasi 500 attività (+0,45%, rispetto alla media italiana ferma a +0,39%), di cui ben 318 nella sola provincia di Bolzano (+0,54%).

 

Edilizia boom, bene l’online

 

Secondo l’analisi contenuta nell’aggiornamento delle camere di commercio italiane, le risorse per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare sembrano avere inciso sulla vitalità di un settore cruciale come quello delle costruzioni che, tra luglio-settembre, si segnala per un incremento dello 0,6% su base trimestrale, il doppio rispetto allo stesso periodo del 2019. Per i tre quarti (3.691 imprese) questa crescita si deve alle piccole realtà individuali, agli specialisti nelle attività di impiantistica e di finitura degli edifici e ai posatori di infissi.

Nella Covid economy le imprese edili crescono di +4.971 tra luglio e settembre, per il commercio siamo a +4.202, di cui 1.542 nell’online

Non è l’unica buona notizia. L’adattamento al nuovo scenario determinato dalla “Covid-economy”, prosegue il report, sta interessando anche il commercio, le cui difficoltà complessive sono attenuate almeno in parte dall’aumento delle imprese che operano nella vendita di prodotti via internet: +1.542 nel terzo trimestre, quasi il 40% delle 4.202 imprese commerciali in più registrate nel trimestre (+0,3% l’incremento, in linea con quello dello stesso periodo dello scorso anno).

 

23.506 nuove aziende

 

Nel complesso, rispetto alla fine di giugno, il bilancio fra le imprese nate (66.355) e quelle che hanno cessato l’attività (42.849) nel terzo trimestre dell’anno si è chiuso con un saldo attivo di 23.506 unità che ha portato la consistenza del sistema imprenditoriale italiano a toccare - alla fine di settembre - le 6.082.297 imprese registrate.

Mentre la prima parte dell’anno è stata segnata dall’emergenza sanitaria, il trimestre estivo evidenzia un ritorno alla normalità  in tema di aperture

Rispetto ai primi due trimestri del 2020 - in cui il flusso delle nuove aperture e delle chiusure era stato profondamente segnato dall’emergenza sanitaria – il trimestre estivo sembra segnare un ritorno alla “normalità” sul fronte dell’apertura di nuove imprese (66.355, in linea con le 66.823 di luglio-settembre 2019), mentre permane una forte “dissonanza” delle chiusure (42.859 contro le 52.975 dello stesso periodo del 2019). Un segnale (forse), aggiunge Unioncamere, del diffuso atteggiamento di molti operatori in attesa, probabilmente, che si chiariscano le prospettive legate all’impiego delle risorse del Recovery fund.

 

Alto Adige: +318

 

Guardando alle performance regionali per la nati-mortalità delle imprese, il Trentino Alto Adige registra una crescita superiore alla media italiana, assieme ad altri territori in particolare al sud. Con 1.231 nuove iscrizioni, 734 cessazioni, un saldo positivo di 497, le aziende attive in totale arrivano a 110.430 unità, +0,45% nel terzo trimestre 2020.

La crescita si concentra nella provincia di Bolzano, che vanta 318 nuove imprese sulle 497 regionali. È per incremento la tredicesima provincia italiana - e l’unica del nord -, dopo Caserta, Trapani, Lecce, Rieti, Catania, Crotone, Benevento, l’Aquila, Napoli, Ragusa, Prato, Frosinone.