Ambiente | Amianto a tonnellate

Amianto, crepe e vibrazioni

L'altra faccia del Waltherpark e la nemesi di Karate Kid: "togli la terra, metti la terra" emissioni di gas inquinanti a go-go ed uno spreco di tempo e risorse
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
sacchi amianto waltherpark - 2
Foto: giorgio santoriello

La narrazione generalista del Waltherpark è riassumibile in tutti i servizi della TGR di Bolzano tra il 2018 ed oggi. Strano che nei servizi non si parli del sommozzatore intervenuto per recuperare materiale di cantiere completamente sommerso dall'acqua; o dei tanti sacchi di amianto accumulatisi durante i lavori, degli operatori con le tute protettive integrali, o delle crepe che alcuni abitanti della zona segnalano nelle loro abitazioni, analogamente alle vibrazioni e alla polvere. Al netto dei servizi delle TGR, idem la carta stampata, sul Waltherpark il 90% delle volte parla Hager e nessun altro, sparute interviste invece a commercianti e residenti, che messi insieme sarebbero svariate decine di persone. Non parla mai Kompatscher, non parla mai l'APPA, e soprattutto nessuno chiede il parere a quelle associazioni che dati e domande alla mano criticano costruttivamente ed oggettivamente il cantiere e la sua galassia. Meno male che SIGNAL è sinonimo di qualità, di lavori complessi e professionalità: teli di plastica, gomme galleggianti, metri cubi di terra prima rimossa e poi rimessa in falda...chissà Ispra cosa ne pensa di tutto questo pandemonio chiamato ironicamente cantiere, cosa ne pensa sullo spostamento di sedimenti e l'interazione cantiere-falda, le immagini sono eloquenti di come il pubblico sia ormai ostaggio di pochi privati. La falda intanto sembra aver formato un fossato almeno su tre versanti della struttura.