Film | salto weekend

Psycho is back

Torna in sala anche a Bolzano il classico immortale di Hitchcock nel nuovo restauro 4k e con 13 secondi in più come nella versione originale.
Psycho
Foto: Screenshot

Psycho è “solo” l’apice creativo della gloriosa carriera cinematografica di Alfred Hitchcock e la pietra angolare dell’horror moderno. Giustificherete dunque l’hype ora che il film cult è tornato al cinema, distribuito in 100 sale dalla Cineteca di Bologna, in versione restaurata in 4k e con 13 secondi di tagli rimontati come nella versione originale voluta dal “maestro del brivido” nel 1960.

 

La pellicola è tratta da Psycho, il romanzo pubblicato nel 1959 da Robert Bloch ispirato al serial killer realmente esistito Ed Gein. Hitchcock acquistò i diritti del libro per 9.500 dollari e successivamente si assicurò quante più copie possibili perché il finale della storia rimanesse un mistero per il maggior numero di persone possibile, incoraggiando il pubblico a vedere il suo film al cinema. La casa di produzione Paramount non credeva nel progetto e lo rifiutò, il regista inglese trovò quindi un accordo con la Universal - lo studio che produceva la sua celebre serie televisiva Alfred Hitchcock presenta - per girare nei loro lotti e finanziò Psycho con un milione di dollari attraverso la sua Shamley Productions, mentre la Paramount alla fine accettò con riluttanza di distribuirlo. Hitch rinunciò al suo solito compenso di un quarto di milione di dollari, in cambio del 60% dell’incasso - il film si rivelò il suo maggiore successo commerciale con oltre 50 milioni di dollari battuti al botteghino.

 

Psycho racconta la storia di Marion Crane (Janet Leigh), una segretaria che lavora in un ufficio immobiliare a cui vengono affidati 40.000 dollari in contanti da depositare in banca. La donna sottrae il gruzzolo e si nasconde in un motel - ispirato a un noto quadro di Edward Hopper - di proprietà del misterioso Norman Bates (Anthony Perkins), un uomo con seri complessi materni che finisce per uccidere la protagonista a metà del film nell’iconica sequenza della doccia: 45 secondi di scena di cui 22 di accoltellamento, 78 posizioni della cinepresa e 52 tagli di montaggio.

 

“Ho sempre pensato - disse Sir Alfred a Truffaut nel libro intervista Il cinema secondo Hitchcock - che sullo schermo bisogna mostrare il minimo per ottenere il massimo sul pubblico. Psycho è stato concepito per depistare lo spettatore. Lo spettatore doveva pensare che il film parlasse di una ragazza che rubava 40.000 dollari. In Psycho del soggetto mi importa poco, dei personaggi anche; quello che mi importa è che il montaggio dei pezzi del film, la fotografia, la colonna sonora e tutto ciò che è puramente tecnico possono far urlare il pubblico”.
Mica vorrete perdervi l’occasione di (ri)vederlo sul grande schermo? Ah, e chi può si porti anche la mamma.