Cronaca | Nera

È morto Alessandro Leogrande

Lo scrittore pugliese è deceduto domenica, forse per un infarto. Con il libro “La frontiera” aveva affrontato con sapienza e acuta sensibilità il fenomeno migratorio.
Leogrande, Alessandro
Foto: upi

Si è spento, a soli 40 anni, lo scrittore e giornalista pugliese Alessandro Leogrande. È morto a Roma, domenica 26 novembre, intorno alle 23, probabilmente a causa di un infarto. L’autopsia chiarirà le circostanze del decesso. Inutili si sono rivelati i soccorsi e il ricovero in ospedale. A dare conferma della morte è stato il padre Stefano in un testo rilanciato su Facebook:

Leogrande aveva condotto inchieste sulla criminalità organizzata, sul caporalato in Puglia, sull'acciaieria Ilva. È stato vicedirettore dello Straniero, la rivista diretta da Goffredo Fofi. Ha iniziato la sua attività giornalistica a Primavera Radio-Radio Popolare Salento. Era editorialista del Corriere del Mezzogiorno e collaborava con Rai Radio 3. 

Aveva fatto tappa in diverse occasioni anche a Bolzano, nel 2013 per presentare il libro “Fumo sulla città”, analisi attenta su Taranto e l’Ilva, e nel 2016 nella sala gremita del Centro Trevi in occasione dell’uscita del volume “La frontiera”, lucido compendio sul dantesco viaggio che i migranti intraprendono verso l’Europa. Di confini e muri granitici Leogrande aveva parlato anche in riferimento all’avamposto del Brennero, ricordando la lezione di Alexander Langer, in un editoriale apparso su pagina99.

Un ricordo commosso arriva anche dal senatore Pd Luigi Manconi, presidente della Commissione diritti umani del senato che su Facebook scrive: “È morto Alessandro Leogrande. Un amico dolcissimo, un narratore del presente, un intellettuale critico. Leggete i suoi libri: vi faranno bene”.