Cronaca | Banche

E ora tocca alla Volksbank

Nasce il Comitato azionisti Volksbank rappresentato dal fondatore del Ctcu Walther Andreaus. Condotta della banca, i clienti vogliono vederci chiaro.
Volksbank Hauptsitz
Foto: Oskar Dariz

Altri risparmiatori altoatesini si guardano le spalle. La vicenda che vede coinvolti ex esponenti e dirigenti della Cassa di Risparmio di Bolzano in un processo penale per fatti gravissimi - tra cui l’ipotesi della Procura anche per truffa ai danni di 11.000 risparmiatori, clienti della banca - hanno indotto un gruppo di azionisti della Volksbank a cercare di creare condizioni di trasparenza e correttezza anche in questa banca. A comunicarlo è Walther Andreaus, già fondatore e dirigente per vent’anni (oggi in pensione) del Centro tutela consumatori utenti di Bolzano, che rappresenta il neo-costituito Comitato azionisti Volksbank.

Si parte con l’appello, recapitato tramite lettera aperta, all’amministratore delegato e direttore generale di Sparkasse Nicola Calabrò: “Non dica, ogni volta che c’è una questione che riguarda la sua banca, che alcuni soggetti vogliono strumentalizzare le situazioni e far suscitare delle illusioni. Il dott. Calabrò, infatti, di fronte al grave processo penale che coinvolge la banca, dovrebbe piuttosto mostrare rincrescimento e comportarsi come altre banche illuminate hanno fatto in passato, e cioè risarcire coloro che hanno avuto nocumento dai comportamenti illeciti dei suoi dirigenti”. MPS per i prodotti My Way e For You, ad esempio, o varie banche che stanno risarcendo per i diamanti venduti allo sportello, come aveva di recente ricordato l’avvocato Massimo Cerniglia che assisterà dunque non solo il Comitato azionisti della Cassa di risparmio di Bolzano ma anche quello della Volksbank insieme all’avvocato Alessandro Caponi, esperto di diritto bancario e finanziario, all’abogado avvocato stabilito Sebastian Ochsenreiter di Bolzano, nonché - per le questioni penali - all’avvocato Mario Scialla, consigliere e segretario del più grande Ordine di Avvocati d’Europa, quello di Roma.

Il Comitato osserva che:

- a fine 2015 la Volksbank colloca le proprie azioni al prezzo di € 19,20.
- nel prospetto informativo si dichiara che all’epoca il rating era BBB (low), i titoli non erano quotati ed erano dichiarati “illiquidi”.
- a fine 2016 la Volksbank, nell’ambito della trasformazione in S.p.A. offre ai propri soci un prezzo di € 12,10 ad azione per recedere.
- a seguito del ricorso di circa cento soci, il Tribunale di Bolzano ha incaricato un esperto, il quale ha valutato che la Volksbank avrebbe dovuto offrire € 14,69 quale prezzo equo per il recesso dei propri soci in sede di trasformazione in S.p.A..
- la Volksbank ha impugnato la pronuncia del Tribunale di Bolzano e chiede una nuova perizia di valutazione del prezzo delle proprie azioni, la quale conclude che a Giugno 2016 i titoli valevano € 11,04.
- ad agosto 2017 la Volksbank chiede l’ammissione alla quotazione sulla piattaforma Hi-MTF al prezzo di ingresso di € 15,30 ad azione.
- da allora gli organi di stampa hanno riferito il progressivo deprezzamento del titolo e le sue evidenti difficoltà di liquidità.
- oggi le poche compravendite di azioni avvengono al prezzo di € 9,75, con una perdita di circa il 50% rispetto al prezzo di collocamento a fine 2015 (cfr. € 19,20).
- a settembre 2020 la Banca d’Italia ha sanzionato la Volksbank per le riscontrate “carenze nell’organizzazione e nei controlli interni, con particolare riferimento al processo del credito (art. 53, co. 1, lett. b) e d), d.lgs. 385/93; Parte I, Tit. IV, Cap. 1 e Cap. 3, Circ. 285/13; art. 144, co. 1, lett. a), d.lgs. 385/93)”.

 

Sorgono dubbi

 

Secondo il Comitato “ancora una volta una banca si è fatta in casa il prezzo delle proprie azioni, da un lato elevandolo in occasione di un collocamento per rastrellare denaro tra i soci risparmiatori, dall’altro abbassandolo quando doveva permettere agli stessi soci di recedere, liquidando le loro azioni. Ciò pone forti dubbi non solo sulle modalità di valutazione delle proprie azioni, ma anche sulla correttezza e diligenza nell’informare i propri clienti in sede di collocamento sugli elevati rischi che si correvano acquistando le azioni della Volksbank”.

Altri dubbi si sollevano sul fatto che “una banca nel collocamento faccia pagare le proprie azioni a quasi il doppio del loro valore. In secondo luogo, si rileva che nel recente passato l’arbitro finanziario Consob, su ricorso di risparmiatori, con decine di sentenze arbitrali, ha ritenuto che la banca non abbia assolto in molti casi in modo corretto gli obblighi di informazione sulle caratteristiche dello strumento finanziario e sul grado di rischio ad esso sotteso, non permettendo agli azionisti di compiere scelte di investimento consapevoli”. Dunque anche per tali motivi la banca è stata “condannata a risarcire il danno, corrispondente alla differenza tra il prezzo dell’azione pagato al collocamento e quello attuale (di gran lunga inferiore). La banca, in prevalenza, non ha adempiuto alle sentenze arbitrali”.

In tali casi, l’avvocato Cerniglia, per sentenze arbitrali non adempiute da altre banche, ha richiesto e ottenuto decreti ingiuntivi dal Tribunale di Roma; ad uno di questi è stata apposta la formula esecutiva - e la banca ha subito pagato - mentre per altri due si attende la decisione. Ma ancora, in una recentissima sentenza la banca è stata condannata dal Tribunale di Bolzano a risarcire al risparmiatore quasi 400.000 euro per operazioni finanziarie non appropriate e rischiose.
Sono tutti interrogativi che verranno sottoposti alla Procura della Repubblica di Bolzano, “ma è evidente che tutti gli azionisti che hanno acquistato ad un prezzo improprio potranno ricorrere al giudice civile per ottenere il giusto risarcimento dei danni, consistente, o nella differenza del valore al momento del collocamento (cfr. € 19,20) con quello di sei mesi successivo (cfr. € 11,04), o addirittura la differenza del prezzo di collocamento rispetto all’attuale prezzo di € 9,75”.