Politica | "Mi limito alla nuda e cruda esposizione di alcuni fatti"

30 maggio 1924 (90 anni)

30 maggio 1924: il deputato socialista Giacomo Matteotti, in un grande discorso al Parlamento italiano, interrotto più volte dai suoi avversari politici, in primis i fascisti, denunciò con enorme coraggio personale i brogli elettorali e le diffuse violenze fasciste che contraddistinsero le elezioni del 6 aprile dello stesso anno. Esse avevano portato a un successo elettorale del "Listone Mussolini" che prese oltre il 60% dei voti e che aggregò alla predominante componente fascista altri gruppi delle diverse destre.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Il discorso di Giacomo Matteotti fa senza dubbio parte dei grandi discorsi del Novecento, se non di tutti i tempi. Dopo averlo terminato, Matteotti avrebbe detto ai suoi compagni di partito: "E adesso potete preparare la mia orazione funebre". Pochi giorni dopo, il 10 giugno 1924, il deputato fu rapito da membri della polizia politica, già controllata dal fascismo, che lo assassinarono brutalmente nella macchina sulla quale era stato caricato con la forza. Il suo corpo fu abbandonato in un bosco fuori Roma e ritrovato solo due mesi più tardi. Ecco il testo intero del discorso del 30 maggio 1924 alla Camera dei deputati.

Un passaggio centrale dall'intervento, dopo una delle tante interruzioni e tentativi dell'aula di far tacere Matteotti: Presidente (Alfredo Rocco, membro del Partito nazionale fascista ed autore del "codice Rocco" del 1930): "Onorevole Matteotti, se ella vuole parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente." Giacomo Matteotti: "Io chiedo di parlare non prudentemente, né imprudentemente, ma parlamentarmente!" Bolzano sia fiera della sua Piazza Giacomo Matteotti e del busto lì dedicato a questo uomo eccezionale!