Ambiente | Mobilità pubblica

I “bus-ciminiera” di Sasa

Annunciati nel 2012 come bus super-ecologici della categoria Euro 5 EEV, la realtà è che quelli acquistati nel 2013 da Sasa sono delle vere ciminiere di fumo nero.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Michele De Luca

Corsi e ricorsi dei bus, si potrebbe affermare. Ebbene, sabato scorso stavo rientrando da un viaggio a Autopromotec a Bologna, dove si è parlato molto di carburanti alternativi (ovviamente metano e biometano, immagino già le facce inorridite di taluni…) e mi ritrovo a transitare vicino al capolinea del 10B e giusto davanti a me parte il bus Solaris Urbino 12 metri, per esattezza il numero 413, che risulta immatricolato il 26 febbraio 2013, categoria Euro 5 EEV, e che all’ultima revisione del 28 luglio 2016 risultava aver percorso 250.339 km.

Perché questi dati? Semplice, in quanto erano quei bus di cui contestai la scelta del motore a gasolio e sul quale, fatto eccezionale, fui pure intervistato. Ma sul tema i vertici di Sasa di allora si erano espressi in modo entusiastico quando ne fu deciso l’acquisto (e sto cominciando anche a capire il perché di quelle affermazioni… stay tuned) riferendo cose che propriamente aderenti alla realtà, come ebbi conferma successivamente, non erano. Praticamente quello che sta succedendo adesso con i prossimi 38 bus da acquistare. Anche di recente ho dimostrato come questa scelta dal punto di vista delle emissioni sia un grave errore mentre si cerca disperatamente di non far venire fuori la parola diesel o gasolio.

Ebbene, ‘sto bus che mi sono trovato davanti sembrava una vecchia stufa a nafta. Se quanto si può vedere nella foto di apertura, ricavata dal filmato della dashcam montata sulla mia auto, sia “normale”, non lo so. Sta di fatto che mi pare davvero strano che a soli quattro anni di distanza un bus praticamente semi-nuovo abbia un tale livello di fumosità. Sul video gli sbuffi neri dallo scarico sul tetto ad ogni ripartenza sono evidenti, dal vivo erano visibilissimi.

Cocktail di gas di scarico che ho poi ho “gradevolmente” respirato alla ripartenza dello stesso in via Vittorio Veneto avendo il tettuccio aperto, un bel "bentornato" a Bolzano! Sarcasticamente, s'intende.

Giusto a conferma, il sistema automatico di ricircolo dell’aria del climatizzatore si è attivato appena mi sono messo dietro al bus. Evidentemente al sensore dell’auto non piacciono molto i gas di scarico diesel, fra l’altro si attiva pure con auto con targa recentissima, quindi Euro 6 e ciò dovrebbe dar da pensare (diesel-gate docet) ma è un'altra storia.

Altro piccolo particolare: questi bus sono incredibilmente rumorosi, dei veri e propri trattori. Dal video lo si sente chiaramente. E dire che con i bus a metano ci sarebbe stata una riduzione di 4 dBA (vuol dire dimezzare il rumore...). Oltretutto, sempre del tutto casualmente, al passaggio di altri bus della medesima marca non di rado si sentono strani cigolii e stridii provenire dal vano motore, come nel caso della vettura n. 434. Situazione che si sta trascinando da diverse settimane… normale non mi sembra, ma se continuano a circolare è tutto a posto oppure no?

Naturalmente non arriverà alcuna presa di posizione dai diretti interessati. Infatti, meglio non dover chiarire alcunché e quindi non rispondermi. Sia mai confrontarsi, eh? Magari spiegando come mai la stessa Solaris nel 2012 evidenziava i vantaggi dei bus a metano/biometano, ma forse la presentazione è stata del tutto casualmente smarrita negli uffici Sasa...