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ORF, a chi vanno le tasse?

Dal giudizio di parificazione sul rendiconto della Corte dei Conti risultano dubbi sull'IVA pagata dal Trentino-Alto Adige all'ORF, la radiotelevisione austriaca.
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Foto: RAS Rundfunk Anstalt Südtirol - Radiotelevisione Azienda Speciale
La Corte dei conti ha rilasciato ieri, 27 giugno, il giudizio di parificazione sul rendiconto della regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol. Il controllo strettamente contabile dei conti pubblici ha evidenziato alcuni punti critici nella gestione dei conti da parte della Regione.
 
Di particolare rilievo risulta essere la questione riguardante l’imposta sul valore aggiunto, l’IVA, pagata direttamente al fornitore austriaco ORF, che in Alto Adige è responsabile del programma televisivo Südtirol Heute.
Il problema che è stato riscontrato è che la disciplina prevede che per le prestazioni di teleradiodiffusione la competenza territoriale sia quella dello Stato committente, dunque l’Italia. L’IVA del 20% sarebbe dunque da versare allo Stato italiano, non al fornitore, quindi all’Austria.
 
La prestazione da parte dell’ORF è però stata inquadrata come una prestazione culturale, dalla quale conseguirebbe la territorialità austriaca e dunque il corretto pagamento dell’imposta del 20%.
Alla Corte però questo inquadramento non appare convincente, dato che il contratto stipulato tra la Regione e il fornitore non parla della fornitura di un servizio culturale, bensì della produzione di programmi e servizi televisivi, trasmessi attraverso reti di comunicazione.
In una nota la Regione ha spiegato invece che nella convenzione con l’ORF per la produzione di contenuti televisivi “non viene ricompreso il servizio di teleradiodiffusione, con relativo costo, servizio affidato dalla Provincia autonoma di Bolzano con apposita, distinta e oltretutto antecedente convenzione.”
 
Alla richiesta di chiarimento da parte di salto.bz, il Segretario Generale della Regione Michael Mayr, ha risposto che la controversia riguardo a quale Stato debba essere erogata l’imposta, non si risolve attraverso la definizione del tipo di inquadramento del servizio erogato. La complessità, secondo le parole del Segretario Generale, è data principalmente dalla dimensione transfrontaliera dell’accordo tra la Regione e l’ORF e può essere risolta solamente attraverso un’attenta analisi della Regione, che ha iniziato le ricerche per capire a chi spetta il pagamento dell’imposta, se all’Austria o all’Italia. 
 
 
 
Con riferimento agli obblighi di tracciabilità dei pagamenti, la Provincia Autonoma di Bolzano ha specificato che il servizio reso dall'ORF è affidato in base ad un "diritto esclusivo", che dunque esonererebbe dagli obblighi di tracciabilità. Nel giudizio la Corte dichiara però, che non appare convincente l'affermazione dell'esistenza di un "diritto esclusivo", essendo che questo non trova fonte in alcuna disposizione legislativa o regolamentare e che sia riconducibile solamente a valutazioni discrezionali. La Regione non ha dato chiarimenti in merito.
 
Ma questo non è l’unico punto debole riscontrato dalla Corte dei Conti.
In materia di pubblicità e trasparenza, la disciplina regionale risulta limitativa dei diritti all’informazione dei cittadini rispetto alla normativa nazionale. L’adeguamento della disciplina regionale a quella nazionale sta progredendo lentamente e in alcuni casi si trova ancora a limitare i diritti dei cittadini, garantendo così un minore livello di tutela dei diritti dei cittadini in materia di accesso alle informazioni riguardanti l’azione dell’Amministrazione.
Anche il Consiglio d’amministrazione dell'Autobrennero risulta non ancora conforme alla legge Madia del 2016, che ne prevederebbe la riduzione. In tutto sono 14 i membri del Consiglio, la loro diminuzione è stata rinviata attraverso diversi provvedimenti di legge, colpa di questo sono le lunghe trattative sul rinnovo della concessione autostradale.
 
Un ulteriore problema, sono  i costi della gestione dell’infrastruttura tecnologica e di sicurezza, che la Corte ha definito essere “esorbitanti”. Secondo il suo giudizio, la Regione dovrebbe adeguarsi il più velocemente a modelli di gestione più efficaci ed efficienti, come ad esempio il cloud computing, che garantiscono una maggiore qualità del servizio a costi più ritenuti.