Ambiente | Mobilità pubblica alternativa

Sasa: qualcosa a Merano non è stato detto, casualmente?

Nell'intervento dei vertici di Sasa in Consiglio Comunale a Merano molte cose positive sono state riferite ma su qualcosa si è elegantemente glissato, un'occasione persa?
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Rai TGR

La presenza del presidente Stefano Pagani e della direttrice Petra Piffer è stato un momento interessante nella sala consiliare meranese il 15 settembre 2016. S’è appreso di un’azienda che ha i conti in ordine con utile in salita (presumibilmente per il calo del costo dei carburanti), con tanto di certificazione di qualità e la prossima che certificherà il servizio, utenti soddisfatti, e che è di fatto pronta a dare battaglia nell’eventuale gara europea che dovesse essere indetta dalla Provincia per le linee che oggi Sasa ha in concessione.

Nervo abbastanza scoperto, e con qualche critica non tanto velata nei confronti della Provincia per il mancato rinnovo periodico della flotta (appunto che peraltro condivido appieno), è rappresentato della sostituzione di ben 48 mezzi oltre i 12 anni di vita con trattative in corso, si presume da un bel po' di tempo, con la Provincia per il finanziamento.

… flotta di 150 autobus con un età media di 9,5 anni, devo dirvi che siamo impegnati affinché entro l'anno la Provincia ci finanziasse la sostituzione di 48 autobus perché siamo in una condizione che ci sono una serie di autobus che hanno più di dodici anni e questo credo che insomma sia una situazione che deve essere sanata. Dico questo non tanto perché è una situazione che si ripete. Nel rinnovo delle flotte bisognerebbe avere la capacità, anno dopo anno, di rinnovare senza avere dei buchi o dei salti di rinnovo. Nel momento in cui chiaramente si salta un anno, un anno e mezzo si va incontro in modo naturale all'aumento della vetustà del parco mezzi e chiaramente questo, per un territorio come il nostro, credo che debba essere invece ricondotto ad eccellenze di livelli di anzianità chiaramente di eccellenza e di ottima qualità. E' chiaro che questa cosa qui, come dicevo prima, ci vede impegnati nel rapporto con la Provincia ormai da sempre, insomma, per cercare di sollecitare la Provincia e noi contiamo che anche questa volta si riesca a far sì che questi autobus vengano finanziati…

Sarebbe stato bello, però, se si fosse detto che i citati 48 bus da sostituire, per i quali si sono confermate le trattative in Provincia, arriveranno nei Comuni di Bolzano, Merano e Laives a GASOLIO, come ben noto da oltre un anno. Ma questo il presidente di Sasa non l’ha detto ai/lle consiglieri/e comunali meranesi. Perché?

Ci sono un altro paio di punti che proprio non ho digerito, temi su cui mi sto soffermando da oltre un lustro.

“Mi piace ricordare anche l’impegno di Sasa rispetto alla ricerca e alla formazione anche degli autisti rispetto ad autobus ad emissioni zero. Ci tengo, pur sapendo di scatenare ogni tanto polemica citando i mezzi a idrogeno però non vorrei toccare quanto costano o quanto non costano, non è questo il tema, perché lo sappiamo tutti, insomma no?

Ma E’ il punto. A Sasa il progetto idrogeno, è ben noto, è stato semplicemente imposto dall’alto. Sui costi il tema è e rimarrà aperto. 13,5 milioni di Euro, di cui 4,5 coperti da contributo europeo, sono pari a 9 milioni secchi che la Provincia sta scucendo per questa “sperimentazione”. Di recente le Poste Svizzere sulla prospettiva idrogeno “hanno messo una pietra sopra” al progetto Chic poiché a termine 2016 i cinque bus H2 circolanti nella zona di Brugg saranno dismessi. Si legga il comunicato stampa (in italiano e in tedesco) con cui, con un evidente delicato e fine equilibrismo e pesatura delle parole, si è cercato di comunicare la fine del progetto quando invece l’idea era di far funzionare i bus anche dopo la fine del progetto, come mi fu comunicato tempo addietro. Ma costi e la mancata partenza della produzione di serie hanno fatto cambiare idea agli svizzeri. Qui da noi sembra invece che si debba dover andare avanti a tutti i costi per… non perdere la faccia?

Ho già scritto di recente quanto siano cari nel mantenimento e nelle spese di trazione tali bus H2. Il che fa venire in mente che quando furono acquistati, polemiche a parte, fui l’unico a dire che con quei 9 milioni di denari provinciali si potevano comprare oltre una quarantina (!) di bus a metano. Lo scrissi allora e lo confermo oggi. Non solo quindi quei soldi potevano essere spesi, a mio avviso diversamente (ma la lobby dell’idrogeno fece allora un bel lavoro di convincimento politico…), ma nel frattempo Sasa dovette comprare “all’ingrosso” un bel po’ di autobus visto che erano da cinque anni che non se ne compravano di nuovi (la Provincia dal 2007 e per diversi anni investì massicciamente solo nell’acquisto di treni, per la cronaca) e si finì per scegliere il bus che semplicemente costava meno (quello a gasolio) con un  di contorno di affermazioni dubbie per giustificare quella scelta e che poco tempo fa sono state definitivamente smontate da chiari dati di un ente francese.

Si pensi alla circostanza se fra il 2011 e il 2012 si fossero comprati complessivamente 82 bus a metano. Fantascienza? No, uno scenario alternativo che immagino non sia mai stato spiegato ai proprietari di Sasa, cioè ai Comuni e ai/lle rispettivi/e consiglieri/e comunali.

... Però credo che il futuro non solo di Sasa ma di tutto il trasporto pubblico mondiale andrà verso una direzione della ricerca di un parco mezzi ad emissione zero e sicuramente Sasa è impegnata anche qui negli ultimi due anni con una collaborazione e sperimentazione per quanto riguarda i mezzi elettrici. Abbiamo preso a noleggio a Bolzano in modo da sperimentare un piccolo autobus elettrico dalla città di Vienna propedeutico proprio a testare la possibilità di utilizzo delle varie città come a Bolzano dello sviluppo di questo tipo di tecnologia di trasporto pubblico urbano. Lo cito giusto perché credo che sia meritevole. ...

Inutile che mi ripeta visto che sul “bussetto elettrico” mi sono già espresso e, fra parentesi, molti si chiedono che fine abbia fatto visto che non lo si vedrebbe più in giro.

... A Bolzano abbiamo proposto alla Provincia il collegamento del nuovo parco tecnologico, che sapete che è un investimento notevole, che dovrebe collegare la zona industriale con il centro storico attraverso una linea innovativa completamente elettrica. Credo che questo si un elemento importante. Tutti gli indicatori mondiali e lo vediamo in modo informale dove tutte le aziende, i grossi produttori di autobus stanno facendo dei forti investimenti nella ricerca proprio nella trazione elettrica e quindi questo fa presumere, anche per noi comuni mortali e non tecnici addetti alla pianificazione a lungo termine che, se le aziende private investono un sacco di quattrini nell’ambito di questa ricerca, questa poi è la strada che verrà poi percorsa. ...

Mica detto. A parte la botta da spendere per i cinque bus (3,03 milioni, evidentemente pare non essere un problema per le casse provinciali...), le delusioni su strada sono ormai molteplici fra costi e inaffidabilità di tali mezzi, Anche in questo caso mi sono già espresso di recente. Quindi probabile spreco colossale e inutile con una tecnologia ben al di là da venire e che risulta, oggi, molto cara e piuttosto inaffidabile.

... E anche questo credo vada sottolineato nel rapporto con la Provincia perché, come dicevo prima, la competenza primaria è provinciale e pertanto stiamo collaborando con la Provincia per dare tutta una serie di elementi di supporto tali da effettuar le scelte finali in questa direzione. ...

Ecco l’ennesima conferma di come talune scelte siano eterodirette dalla Provincia dove evidentemente qualcuno o alcuni stanno imponendo scelte molto discutibili e fuorvianti pare solo per la propria vanagloria visto che si esaltano qualche bus a idrogeno e qualche bus elettrico, spendendo e spandendo in modo irragionevole e irrazionale, ma poi si rifilano una caterva di bus a gasolio ai/lle cittadini/e delle tre città. Questo sarebbe progresso?

In conclusione mi chiedo, un po’ ingenuamente, perché il presidente e la direttrice di Sasa non si sono soffermati su questi temi?, purtroppo, sono arrivate domande in merito da parte dei/lle consiglieri/e comunali presenti. D'altronde i media locali di ciò non se ne sono praticamente occupati, né se ne stanno occupando nonostante le mie pluriennali pungolature. La mancanza di domande sul tema ne è la dimostrazione.