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Il controverso caso dell’Hotel Post

Vittorio Sgarbi contro la demolizione della storica struttura alberghiera di Dobbiaco: “Progetto immondo”. Il sindaco Guido Bocher: “Soluzione rigorosa”.
Hotel Post
Foto: upi

Chi vuole abbattere l’Hotel Post di Dobbiaco è “un criminale”. È con il consueto ardore che il celebre esperto d’arte Vittorio Sgarbi critica, questa volta, il progetto immobiliare che prevede la demolizione della struttura alberghiera situata in piazza Parrocchia - edificata dopo la fine della Prima Guerra mondiale - per essere ricostruita ex novo. “L’Hotel Post è un albergo che ha una storia di quasi 100 anni, che ha una forma che rientra perfettamente nel centro storico di Dobbiaco”, tuona Sgarbi definendo il nuovo progetto “immondo, inqualificabile, di un architetto esoso”, ma anche “senz'anima, morto”. “Il tutto per costruire quella scatola inutile che serve solo agli interessi di speculazione e che serve a un privato a sfruttare la città, contro il bene comune. La mia ira come una maledizione cadrà su Dobbiaco e i suoi amministratori se butteranno giù l'Hotel Post”.
 

 "La mia ira come una maledizione cadrà su Dobbiaco e i suoi amministratori se butteranno giù l'Hotel Post" (Vittorio Sgarbi)

A calamitare l’attenzione sulla questione sono stati, in principio, diversi utenti del web mobilitatisi per esprimere il loro dissenso riguardo l’abbattimento del centralissimo edificio storico. In 1.400 hanno infatti finora firmato una petizione online su Change.org - lanciata dallo storico dell’arte Francesco Vincenti - in cui sostengono: “Non chiediamo solamente come gruppo unito di cittadini autoctoni e turisti amanti di Dobbiaco, che l'Hotel Post venga ristrutturato e restaurato con competenza in modo che la proprietà ne possa godere appieno ma almeno un progetto alternativo a quello pubblicizzato dall'Agenzia Immobilien Niederkofler. L’invito di questa raccolta firme è quello di sensibilizzare la proprietà al rispetto del luogo che è la piazza antistante la chiesa barocca di Dobbiaco. Il luogo offre un aspetto estetico unitario, col vecchio ufficio postale ora restaurato e gli antichi alberghi di fronte all'Hotel in oggetto. L'aspetto della piazza su cui insiste l'Hotel Post possiede un'estetica ancora intatta e risalente ai canoni dell'ex Impero Austroungarico e questa va salvaguardata nella sua unitarietà”.
 

Le firme saranno consegnate al sindaco di Dobbiaco Guido Bocher che a salto.bz dichiara che il progetto è stato esaminato con estrema cura nel corso degli anni e a cui hanno collaborato ben 3 ingegneri e 7 architetti, senza contare anche la consulenza della Consulta provinciale dei beni culturali che “in 4 sedute ha valutato approfonditamente la cosa e introdotto anche modifiche al progetto prima di dare parere positivo”, sottolinea il primo cittadino.

"Siamo stati particolarmente diligenti riguardo al progetto, ben consci del fatto che si tratta di una struttura che si trova al centro del paese" (Guido Bocher)

Con altrettanta attenzione, aggiunge, “è stato esaminato l’aspetto geologico-statico. Siamo stati insomma particolarmente diligenti, ben consci del fatto che si tratta di una struttura che si trova al centro del paese, inoltre il fatto di spostarla di 6 metri valorizzerà maggiormente la piazza che sarà più ampia e la chiesa tardo-barocca che lì si trova acquisterà centralità”. Non si scompone il sindaco Bocher che fa sapere di apprezzare il fatto che molti turisti si interessino di Dobbiaco “ma anche a noi sta a cuore il nostro comune, e pur riconoscendo l’esperienza di Sgarbi il nostro team di esperti ha cercato di fare il possibile per garantire una soluzione sobria e rigorosa”. Staremo a vedere come finirà.