Economia | Congiuntura

Alto Adige, crescita dell’1,6%

L’Astat ottimista corregge la stima del Pil nel 2019 rispetto all’1,3% dell’Ire. “Merito di export e spesa turistica”. Molto dipende dalla Germania. Giù invece il 2018.
Export
Foto: USP

Appena un mese fa, il 29 marzo, l’Ire, l’istituto di ricerca economica della camera di commercio di Bolzano, aveva comunicato la percentuale dell’1,3%. Ora per la crescita del Pil altoatesino nel 2019 arriva un dato più incoraggiante: 1,6%. La cifra a maggior tasso di ottimismo giunge dall’Astat, che motiva la previsione congiunturale con le performance legate a “esportazioni e spesa turistica”. Per l’anno in corso c’è invece una revisione al ribasso: l’istituto di statistica provinciale riduce l’incremento del Pil al 2,1% rispetto al 2,5% stimato a maggio.

 

Astat vs Ire

 

Oscillazioni abbastanza fisiologiche, tutto sommato, circa le previsioni dell’andamento produttivo dell’Alto Adige. Un territorio di frontiera che, come ammette l’Astat, rappresenta “un’economia piccola e molto aperta, influenzata dalla congiuntura dell’Eurozona e in particolare da quelle di Italia e Germania”. 

La provincia di Bolzano rappresenta un’economia piccola e molto aperta, influenzata dalla congiuntura dell’Eurozona e in particolare da quelle di Italia e Germania

I fattori di interdipendenza esaminati dall’istituto sono numerosi. Innanzitutto la congiuntura mondiale, che “ha rallentato la dinamica espansiva”, nota l’istituto, e diversamente dallo scorso anno rende la crescita “più debole anche a livello globale”. Nell’ultimo outlook infatti il Fondo monetario internazionale (FMI) ha previsto un tasso di crescita mondiale dal 3,7% per il 2018, al 3,5% per il 2019 e al 3,6% per il 2020. 

Riguardo all’Eurozona, la crescita è stata rivista al ribasso dalla commissione Ue nell’inverno: +1,3% nel 2019 e +1,6% nel 2020. 

 

 

Italia, Germania, Sudtirolo

 

C’è poi l’Italia, terza economia continentale frenata però da tare strutturali come il debito pubblico. A parte i dati forse troppo positivi forniti dall’Istat (1,1% in più per il 2018 e all’1,3% per il 2019) la commissione europea ha indicato un “misero” +0,2% per il 2019 e dello 0,8% per il 2020. “Previsioni ottimistiche - aggiunge l’Astat - se confrontate con quelle provvisorie di Oecd pubblicate in marzo, che indicano una variazione del -0,2% per il 2019 e del +0,5% per il 2020”. 

Per la Germania invece il tasso di crescita previsto è nettamente maggiore - +1,5% per il 2018, +1,1% nel 2019 e +1,7% nel 2020 - mentre all’Austria va ancora meglio (+2,7%, +1,6% e +1,6%). 

Tenendo conto del contesto l’economia altoatesina sembra svilupparsi in modo soddisfacente. La dinamica espansiva appare sostenuta da esportazioni e spesa turistica

Guardando quindi al contesto, secondo l’istituto di statistica della provincia di Bolzano “l’economia altoatesina sembra svilupparsi in modo soddisfacente”. Il consuntivo del +2,1% per il 2018 e la stima del +1,6% per il 2019 sono ritenuti sufficienti. “La dinamica espansiva dell’economia altoatesina - conclude Astat - appare sostenuta in particolare dalle esportazioni e dalla spesa turistica”.