Società | Istruzione

L’ora degli studenti

Il 7 settembre riaprono le scuole in Alto Adige, anche l’unibz prepara la ripartenza. In aula le matricole. Dimezzata la seconda rata “in segno di solidarietà”.
unibz, università, Bolzano, Lui
Foto: unibz

La Provincia lo ha annunciato pochi giorni fa: la scuola in Alto Adige riprenderà con lezioni regolari il 7 settembre - e senza obbligo di mascherina per i ragazzi nel rispetto di una distanza di un metro -, mentre nel resto d’Italia l’anno scolastico riprenderà il 14 settembre. Anche l’università di Bolzano si prepara alla ripartenza.
Con l’inizio del semestre invernale in ottobre, infatti, tutti gli studenti neo-iscritti a unibz potranno frequentare le lezioni nei tre campus di Bolzano, Bressanone e Brunico. Lo ha deciso il Consiglio dell’Università. A tutti gli altri studenti, fa sapere il Consiglio, sarà offerta una forma mista di insegnamento in classe e online; e le aule dell’ateneo saranno dotate delle più moderne tecnologie per garantire le situazioni didattiche più sicure ed efficaci. “Per i nostri studenti, questa decisione era molto importante. Nei prossimi mesi chi viene da fuori avrà bisogno di programmare l’arrivo qui in Alto Adige e quindi abbiamo voluto fare chiarezza, naturalmente, in autunno osserveremo con attenzione gli sviluppi della situazione epidemiologica”, puntualizza la presidente dell’università, Ulrike Tappeiner.


Tassa dimezzata

 

C’è poi un’altra novità decisa dal Consiglio: in segno di solidarietà verso studenti e le loro famiglie verrà dimezzata la seconda rata (che scade il 31 marzo 2021) di 600 euro, studenti delle lauree triennali e magistrali potranno quindi risparmiare 300 euro.
”Come Libera Università di Bolzano siamo tenuti, in base agli accordi con la Giunta provinciale, a cofinanziare i nostri corsi di studio attraverso le tasse universitarie ma anche per mezzo di fondi terzi”, spiega Tappeiner, “In questo momento difficile, però, vorremmo anche dare un contributo per permettere ai nostri studenti e ai giovani che stanno per prendere la decisione di studiare nella nostra università una formazione che assicuri loro un futuro”. A farle eco il rettore Paolo Lugli: “Molte famiglie hanno subito gravi perdite finanziarie a causa della crisi legata al coronavirus. Con la nostra iniziativa, vogliamo aiutare i giovani a investire nel loro futuro con una formazione universitaria”.
Infine il direttore generale, Günther Mathà: “Consideriamo questa iniziativa come una misura aggiuntiva di sostegno dell’istruzione universitaria. La crisi del covid-19 ha provocato un diffuso calo del reddito per molte categorie professionali e noi, come comunità universitaria, vogliamo fare ciò che è in nostro potere per aiutare gli studenti e le loro famiglie in un momento di difficoltà”.