Società | Immigrazione

Brennero: no allo Sprar

Il comune guidato dal sindaco Franz Kompatscher non aderirà al sistema statale. “Abbiamo fatto già la nostra parte, ora tocca agli altri”.
Brennero
Foto: upi

Lo Sprar nel comune di Brennero non s’ha da fare. La decisione di non aderire al progetto nazionale di accoglienza dei profughi è stata presa all’unanimità dai consiglieri del parlamento cittadino. “Il Comune di Brennero sul fronte profughi ha già fatto la propria parte e continua a farla, vista la sua posizione di confine. Non credo sia giusto sobbarcarlo di un ulteriore gravame”, dichiara il sindaco Franz Kompatscher al Corriere dell'Alto Adige. Il primo cittadino ricorda inoltre che “attualmente gestiamo una struttura al Brennero per la prima accoglienza, ed essendo il primo comune dopo il confine siamo già penalizzati. Inoltre le nostre strutture nei mesi passati e anche recentemente sono servite a risolvere il problema della carenza di posti a Bolzano, dal momento che in alcuni periodi abbiamo ospitato anche una ventina di persone — specialmente donne — che non avevano posto a Bolzano e che dunque sono state ospitate temporaneamente per un paio di mesi nelle nostre strutture. Fortunatamente però persone che si fermano qui stabilmente non ne abbiamo”. È ora dovere degli altri sindaci, sostiene Kompatscher, fare la propria parte nella gestione dei migranti, del resto “sia il presidente della Provincia che il commissario del governo ci hanno dato atto che il nostro contributo alla causa è già costituito dall’impegno quotidiano nella gestione dell’emergenza”.