Società | Risorse naturali

Terra: game over

È arrivato anche quest'anno l'Earth Overshoot Day: abbiamo azzerato, il 29 luglio, il budget di risorse naturali che il Pianeta ci ha messo a disposizione per il 2019.
Earth
Foto: upi
Quest'anno l’umanità ha già utilizzato interamente il 29 luglio il budget di risorse naturali che il Pianeta ci ha messo a disposizione per l’intero 2019. Lo scorso anno, l'Earth Overshot Day (in italiano: il giorno del superamento) era stato invece il 1° agosto. 
A calcolarlo è il Global Footprint Network, una associazione internazionale per la sostenibilità che ha aperto la strada alla misurazione dell'impronta ecologica. E la "data" negli ultimi vent'anni si è spostata in avanti di due mesi. Gli ultimi rallentamenti risalgono a un decennio fa, agli anni tra il 2007 e il 2009, complice la crisi economica. Da lì, nonostante il protocollo di Kyoto e l'Accordo di Parigi si è tornati a correre. E il 29 luglio è la data più anticipata in assoluto: significa, in pratica, che l’umanità sta usando attualmente la natura 1,75 volte più velocemente di quanto gli ecosistemi del nostro pianeta siamo in grado di rigenerare, con un'intensità diversa da Paese a Paese (se tutti vivessere come gli statunitensi, ci vorrebbero 5 Pianeti; l'Italia dovrebbe avere 4,7 volte le proprie risorse, per "offrirne" a sufficienza ai suoi cittadini). 
 

Viviamo una condizione strutturale di sovrasfruttamento (siamo in Overshot dal 1970), perché a nessuno parte importare che stiamo esaurendo il nostro capitale naturale, compromettendo così la sicurezza delle risorse future dell’umanità: "i costi di questa sovraspesa ecologica globale - spiega un comunicato del Global Footprint Network - stanno diventando sempre più evidenti sotto forma di deforestazione, erosione del suolo, perdita di biodiversità o accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera. Quest’ultimo porta al cambiamento climatico e ad eventi meteorologici estremi più frequenti".
“Abbiamo solo una Terra: questo è il contesto che inquadra in definitiva l’esistenza umana. Non possiamo usare risorse pari a quelle di 1,75 pianeti Terra senza conseguenze distruttive" ha commentato Mathis Wackernagel, co-inventore della contabilità dell’impronta ecologica e fondatore della Global Footprint Network. Il suo libro in uscita, Impronta ecologica: gestione del nostro bilancio per la biocapacità, dimostra che il sovrasfruttamento può essere solo temporaneo.
L’umanità alla fine dovrà operare nel rispetto delle risorse ecologiche della Terra, indipendentemente dal fatto che l’equilibrio sia ripristinato da disastri ambientali o da un approccio razionale. “Le aziende e i Paesi che comprendono e gestiscono la realtà dell’operare in un contesto planetario sono in una posizione molto migliore per affrontare le sfide del 21° secolo” scrive Wackernagel.
 

#MoveTheDate


Sono cinque i settori chiave su cui intervenire per provare a spostare nuovamente verso fine dicembre la data del Earth Overshoot Day: il disegno delle città, la produzione di energia, la distribuzione e lo spreco di cibo, la popolazione globale e la conservazione del Pianeta. 
 

Rallentare di 5 giorni all’anno consentirebbe all’umanità di raggiungere l’equilibrio con le risorse prodotte annualmente dal nostro pianeta prima del 2050. Soluzioni disponibili e finanziariamente vantaggiose vengono, ad esempio, da una riduzione del 50% delle emissioni di CO2 derivanti dalla combustione di combustibili fossili, che significherebbe un #MoveTheDate di (ben) 93 giorni, tre mesi.
Pochi giorni prima dell’Earth Overshoot Day, il Global Footprint Network ha lanciato la versione beta della #MoveTheDate Solutions Map: le persone sono invitate a sostenere le soluzioni esistenti, e gli utenti possono connettersi tra loro sulla base della loro posizione geografica e del focus di interesse, accelerando l’implementazione di nuovi progetti nel mondo reale.
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Karl Trojer Mar, 07/30/2019 - 11:42

Da kommt mir Alexander Langers Tod in den Sinn. Der Tod dieses total integeren, liebenswerten Menschen, den wohl das Erleben der persönlichen Ohnmacht, trotz extremen Engagements, verzweifeln ließ. Wir, unsere Gesellschaft, leben, in ungebrochenem Konsumrausch, zu Lasten der Mutter Erde. Ein Innehalten Vieler und ein sich fragen nach dem Sinn und Wert des Lebens könnte die Wende bringen.... Zum Glücklichsein bräuchten wir nur wenig : gesunde Ernährung, ein Dach über dem Kopf , eine sinnvolle Beschäftigung und gute zwischenmenschliche Beziehungen.... Und woran scheitert dies ? Wohl an der Gier des "immer mehr und immer schneller", an einem Wirtschaftsystem, das der Finanzwelt uneingeschränkte Macht zuerkennt und "den Markt" als selbstregelnd vorgaukelt. Ich wünsche mir eine Europäische Union, die diese Diskrepanzen als selbstzerstörend erkennt und rasch zukunftsfähige Entscheidungen trifft. Die erforderliche Veränderung braucht strukturierten Zusammenhalt, gegenseitigen Vertrauensvorschuß und den Willen und Gluaben an die Machbarkeit.

Mar, 07/30/2019 - 11:42 Collegamento permanente