Books | SALTO AFTERNOON

Roberta Dapunt ha vinto il “Viareggio”

La poetessa ladina si è aggiudicata con la sua raccolta “Sincope” il prestigioso premio letterario fondato nel 1929.
Dapunt
Foto: Il Tirreno

Assieme al Premio “Bagutta”, il Premio letterario internazionale Viareggio Rèpaci è uno dei più antichi e prestigiosi d'Italia. È quindi con particolare soddisfazione che abbiamo appreso la notizia della vittoria, nella sezione “Poesia”, di Roberta Dapunt, premiata per la sua ultima raccolta “Sincope” (Einaudi, 2018).

Abbiamo raggiunto la felicissima poetessa proprio al ritorno da Viareggio, dove si era recata il 25 agosto per ritirare il premio sul Lungomare della cittadina versiliese. “Einaudi – racconta – mi ha comunicato la rosa e poi nel mese di luglio la terna del Premio”.

Per Roberta Dapunt questo premio rappresenta un grande riconoscimento pubblico (il primo di questo tipo, come ci rivela quando le chiediamo se ne aveva vinti in precedenza) e la valutazione che ne fa non si ferma certo al primo strato, quello di una generica gratitudine emotiva. “Ci sono stati due meriti che accompagnano il mio percorso, piccoli valori inattesi degli anni giovanissimi che tengo volentieri tra le mie memorie. Non avevo mai vinto un premio in precedenza, probabilmente non lo meritavo, ma è vero anche che non ho mai partecipato a un concorso o a un premio in generale. Il Premio Viareggio è un premio che si muove liberamente, non chiede il permesso o il consenso al libro di essere valutato e discusso, ma soprattutto non succede l'opposto. Questo fa di esso un valore aggiunto, poiché totalmente autonomo. E poi il suo valore storico, mi sento molto onorata di aver potuto accogliere la sua attenzione”.

Il libro con il quale Roberta Dapunt ha convinto la giuria del Premio, come detto, è la sua ultima raccolta, “Sincope”, che fu presentata a Bolzano alla fine di marzo. “Sincope – ci dice la poetessa – ha avuto una buona attenzione, è una raccolta difficile, delicata e non facile nell'argomentazione. Ciononostante posso dire che la lettura di questi versi si è conclusa ogni volta con un silenzio, direi atto al tacere per non aggiungere altro. E questo per me è il merito maggiore, quando succede mi commuove”.

Intanto, aggiunge mentre ci congediamo, “la scrittura continua, aggiunge versi ad altri versi e vedremo se meriteranno di essere rilegati su carta”. Adesso in Val Badia, a Ciaminades, nel cerchio degli affetti e delle cure quotidiane, alle porte dell'autunno e della stagione di una nuova creatività.