Cultura | arte e spiritualità

"Venite e vedete!"

Alla Chiesa di Santa Maria in Augia la Messa animata con il canto gregoriano di rito antico.
carmen petcu
Foto: Liberio Malavasi


Maria Carmen Petcu si è formata all’Università Nazionale di Musica di Bucarest e presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma. A Bucarest ha fondato l’Istituto Ecumenico di Musica Sacra e la Schola gregoriana In Dulci Jubilo, di cui è stata direttrice fino al 2015. E’ una apprezzata docente di canto gregoriano in corsi estivi e seminari internazionali, e direttore invitato della Schola gregoriana Ensemble Armonia di Cordenons presso Pordenone. A Bolzano è docente di pianoforte presso la Scuola di musica Vivaldi, e dal 2021 dirige la Schola Gregoriana Bauzanensis iniziata in forma sperimentale alla chiesa di S. Maria in Augia, dove ricopre anche il ruolo di organista.

Salto.bz: Lei a studiato direzione di coro all’Università Nazionale di Musica di Bucarest dal 1996 al 2001, dirigendo il coro polifonico della stessa Università. Il canto è stata una sua passione fin da piccola?

Maria Carmen Petcu: veramente la mia passione per il canto è nata in chiesa, ed è legata al canto sacro e all’organo, sopratutto come strumento di animazione delle liturgie. Di fatto ho iniziato a suonare l’organo e cantare in chiesa dall’età di 15 anni, tant’è vero che il mio primo maestro è stato il mio parroco in Romania, un bravissimo  musicista e compositore di canti per la chiesa. In seguito ho seguito privatamente una intensa formazione musicale con lo studio del pianoforte, teoria e armonia per accedere poi all’Università di Musica di Bucarest, studiando Direzione di Coro Accademico. Ma il mio pensiero era sempre indirizzato verso la musica sacra, per la quale ho sentito fin da giovanissima una vera vocazione interiore. Ecco perché dopo aver preso la Laurea in Direzione a Bucarest sono partita per Roma per studiare quello che rappresenta il canto liturgico per eccellenza nella chiesa romana: il canto gregoriano.


Anche in Romania era ed è raro trovare per cori e orchestre una donna nel ruolo di direttore? 

Si, per la direzione di un’orchestra è raro vedere una donna anche in Romania, sicuramente non per la questione di mancanza di capacità, ma per una certa tradizione storica, nel senso che, nei secoli passati le posizioni di guida, leader, non solo nel campo musicale, erano occupate quasi esclusivamente da uomini. 
Non è così invece per quello che riguarda i cori: in Romania ci sono veramente molte donne direttrici di coro, soprattutto cori femminili e di voci bianche, dove ovviamente il registro femminile è molto più adatto nel lavoro sulla vocalità. Io stessa mi sono occupata negli ultimi 15 anni, sia in Romania che in Italia, di cori di voci bianche specializzati in musica sacra, i cosiddetti “Pueri Cantores”. Si tratta di una tradizione antichissima nella Chiesa, parliamo del VI secolo d.C. come datazione della formazione dei cori di fanciulli presso le Cattedrali, cori che oggi si riconoscono in una Federazione Internazionale presente in tutti i continenti.

 

Preferisce essere chiamata “direttore” o “direttrice”?

Per me non è una questione essenziale, direi è solo un fatto di terminologia, più problematico forse in lingua italiana. Dico questo perché nella mia lingua esiste una forma specifica di femminile per la parola direttore, inteso come direttore di coro/orchestra, che non coincide con il termine di “direttore” in tutti gli altri campi, come ad esempio in azienda oppure in banca. 


Come è nato il suo interesse per il canto gregoriano?
    
Come detto prima, quello che mi ha sempre interessato è stato il canto sacro. In Romania conoscevo poco il canto gregoriano, anche perché il paese è quasi al 90% ortodosso, e dunque viene praticato moltissimo il canto bizantino, il canto proprio della chiesa orientale. All’Università di Musica avevamo studiato soltanto qualche accenno storico sul canto gregoriano ma io ascoltavo molto spesso dei CD di canto gregoriano ed ero affascinata da questa sonorità, da questa grande spiritualità che si riversava dal canto gregoriano. Un giorno il mio Maestro di Direzione corale mi ha detto, sapendo che io sono cattolica: “Tu dovresti andare in Occidente a fare uno studio sul Canto gregoriano, è il vostro canto….”. Allora ho preso la decisione: dopo che avrò conseguito la Laurea in Direzione corale partirò per Roma. A Roma ho fatto un esperienza meravigliosa di 4 anni al Pontificio Istituto di Musica Sacra, con compagni di studio da tutto il mondo, con Maestri e Docenti eccezionali in tutte le materie; e ho avuto la fortuna di studiare il canto gregoriano con due dei più grandi gregorianisti al mondo: il Maestro Nino Albarosa di Cremona e Monsignor Alberto Turco di Verona. É accaduto che mi sono appassionata talmente tanto che ho conseguito prima il Magistero in canto gregoriano con Albarosa e in seguito il Dottorato di ricerca con Monsignor Turco nel campo della semiologia gregoriana.
Anche se oggi è diventato un ambito di nicchia anche per i musicisti e si fa fatica a trovare uno sbocco lavorativo nel campo del gregoriano, non mi sono mai pentita di aver preso questa strada e di approfondire un mondo affascinante di arte e spiritualità, quale è il canto gregoriano.


Da alcuni anni collabora con monasteri benedettini e istituti diocesani nell’insegnamento e perfezionamento dell’interpretazione del canto gregoriano, tiene conferenze e lezioni in Italia e all’estero. Il gregoriano vive una nuova fioritura?

Credo e spero di si, anche se la risposta è più complessa, in quanto dipende molto dal paese in cui ci si trova. Generalmente dopo gli anni ‘60  del secolo scorso, c’è stata una vera rinascita attraverso le ricerche degli studiosi gregorianisti, soprattutto del monastero francese benedettino di Solesmes, per riprendere il canto gregoriano, ritrovare la sua originalità e la sua freschezza interpretativa del suo periodo d’oro quello del VIII-X secolo. La cosa molto curiosa è che attualmente la diffusione, la promozione, lo studio e l’interesse per il gregoriano si svolgono principalmente tramite associazioni laiche e pochissimo tramite la Chiesa. La situazione poi presenta differenze da un paese all’altro e anche da un continente all’altro. Per esempio, negli Stati Uniti c’è molta più cura per il canto sacro e il gregoriano. Trovo sorprendentemente molto interesse in Africa. nella Repubblica Democratica del Congo mi aspettano già da 2 anni per fare un corso di canto gregoriano a Bukavu, rimandato a causa della pandemia. Non vedo l’ora di andare, per capire meglio questo spirito straordinario di apertura che sa e vuole abbinare la tradizione musicale locale con l’antico, e direi anche attuale, canto liturgico proprio della Chiesa di Roma.

 

 

A Bolzano dirige la Schola Gregoriana Bauzanensis con sede alla chiesa di S. Maria in Augia. Chi volesse partecipare a chi può rivolgersi?

Siamo partiti con questo gruppo maschile di cantori insieme a don Paolo Crescini, parroco della chiesa Santa Maria in Augia, per animare la Messa in canto gregoriano con rito antico che si svolge ogni domenica sera in chiesa, e in parallelo con l’idea di diffondere e promuovere il canto gregoriano sul territorio altoatesino. Siccome questo canto trova la sua vera identità, il suo senso profondo e il suo ruolo essenziale nella liturgia, abbiamo pensato principalmente all’animazione delle Celebrazioni liturgiche in diverse chiese a Bolzano e provincia, non escludendo per il futuro anche dei concerti sacri. E la mia speranza è di creare anche una sezione femminile di questa "Schola", per dare un immagine completa di un canto che ha delle sonorità meravigliose sia per le voci maschili che per le voci femminili. Aspettiamo dunque delle voci interessate, e coloro che desiderano avvicinarsi a questo canto si possono rivolgere sia in segreteria della parrocchia, che a don Paolo Crescini, e anche a me. 
A breve inizierò anche un corso di base di canto gregoriano teorico-pratico per tutti, corso che partirà sabato 12 novembre e avrà 10 incontri quindicinali, di sabato, alla stessa parrocchia di Santa Maria in Augia. Le iscrizioni sono aperte fino all’inizio del corso.


Quando possiamo avere l’occasione di ascoltare il coro della Schola gregoriana?  

I nostri prossimi appuntamenti sono domenica 11 dicembre, la domenica “Gaudete”, la terza dell’Avvento, alla chiesa dei Francescani di Bolzano, alla Messa delle ore 11.15. In seguito il 13 dicembre alla Messa “Rorate” al Duomo di Bolzano alle ore 6.30, e poi il 6 gennaio 2023, per l’Epifania, alla chiesa S. Maria in Augia per la Messa delle ore 17.00.
Venite e vedete!