Cultura | Berufsmatura

Se il carpentiere diventa architetto

Cade una barriera storica tra lavoro manuale e lavoro intellettuale.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Bello l’accordo sull’apprendistato firmato ieri a Bolzano da Sindacati e Imprenditori! Esso rende possibile anche ai giovani apprendisti di arrivare al diploma di maturità e, perchè no, anche alla laurea. Definisce una consistente quota di formazione teorica nel periodo di apprendistato aziendale, regola il salario in rapporto all’apprendimento (70% iniziale e poi l’80% della retribuzione piena), introduce una quota di salario “di merito” (5%) in funzione dei buoni risultati scolastici. L’accordo contribuisce a dare piena dignità a tutti i lavori “manuali” ed alle persone che li scelgono per imparare un mestiere e inserirsi nel mondo del lavoro. Ed è proprio grazie alla diffusione dell’apprendistato, del cosiddetto “sistema duale”, che tanti giovani si sono costruiti una posizione professionale forte e qualificata: cuochi, falegnami, muratori, grafici, parrucchiere, pasticceri,…
I “lavori” danno reddito e occupazione. È anche questo uno dei motivi per cui la disoccupazione giovanile in provincia di Bolzano è al 12% contro il 44% a livello nazionale. In Italia, l’apprendistato “non attacca”, nonostante tutte le dichiarazioni di buona volontà. Forse è il retaggio della storica divisione tra lavori manuali e lavori intellettuali e la loro diversa collocazione nella scala sociale. Il tutto a spese dei giovani inoccupati. Rimane comunque la soddisfazione di dare il benvenuto a Bolzano ai primi carpentieri-architetti, pasticcere-biologhe, meccanici-ingegneri.
(www.albertostenico.it)