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"In 4.500 per il Dolomiti Pride"

In vista del 9 giugno 70 eventi. L'Arcigay: "Meeting incisivo e gioioso. Uscire dall'invisibilità". Patrocinio del Comune di Bolzano, no della Provincia di Trento.
Arcigay Trentino
Foto: Arcigay Trentino

Settanta eventi distribuiti su due mesi – e su due province, Trento e anche Bolzano –, un vasto insieme di iniziative “per dare visibilità alle persone LGBTQAI+ e alle istanze di libertà, autodeterminazione, inclusione e uguaglianza”, di cui fanno parte cineforum, mostre fotografiche, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, aperitivi e party, conferenze. In attesa del “grande corteo” del 9 giugno, finanziato anche con il crowdfunding che offre il merchandising dell’evento, t-shirt e cappellini con il logo.

Il Dolomiti Pride è in arrivo in regione e gli organizzatori, che ieri hanno fatto il punto nell’assemblea plenaria, si stanno preparando. “Per la prima volta, l'orgoglio oltre i confini del Dolomiti Pride attraverserà le strade di Trento”, si legge sulla presentazione dell’evento. A breve il gruppo dei promotori – Arcigay del Trentino, Centaurus-Arcigay Bolzano, AGeDO del Trentino, Famiglie Arcobaleno, Rete ELGBTQI* del Trentino Alto Adige – renderà pubblico il programma dettagliato di tutta la manifestazione, con gli appuntamenti pre-Pride.

I patrocini: Piazza Dante dice no

Gli organizzatori sono rimasti delusi per la notizia giunta dalla Provincia di Trento. Un punto discusso nell’assemblea: a differenza dei Comuni di Trento e Bolzano, che hanno dato il loro patrocinio al Pride, la Provincia di Trento ha detto no. Arcigay del Trentino ha indetto per oggi una conferenza stampa per stigmatizzare la posizione di Piazza Dante. Pesa forse l’analisi del voto del Patt, forza che esprime il governatore e che ha fatto una sorta di meaculpa, guardando al confronto perso con la Lega, sui “diritti”. ("La coalizione – recita il documento approvato dal consiglio provinciale del partito – si è anche arenata per troppo tempo sulla dimensione dei diritti civili e su alcune politiche certamente lungimiranti, ma spesso percepite come fortemente penalizzanti per le valli, ad esempio in tema di sanità").

La coalizione di centrosinistra autonomista trentino si è anche arenata per troppo tempo sulla dimensione dei diritti civili e su alcune politiche certamente lungimiranti, ma spesso percepite come fortemente penalizzanti per le valli, ad esempio in tema di sanità (Il documento post-voto del Patt).

Il programma: Bolzano coinvolta

Nel capoluogo altoatesino ci saranno presentazioni di libri, proiezioni di film, nell’arco di tempo che va da aprile inoltrato all’inizio di giugno. Sono 6 appuntamenti, 4 per il cinema e 2 per i libri, a cui si aggiunge la partecipazione al Festival delle Resistenze.

Il Pride dell'Euregio

Accantonata la fase del Pride nazionale, da diversi anni le manifestazioni LGBTQAI+ (acronimo inglese di Lesbian, Gay, Bisexual, Trans, Queer/Questioning, and others, ma le definizioni sono sempre in movimento) si sono fatte locali e diffuse sul territorio italiano. “Quest’anno ci sono circa 30 Pride in Italia” spiega Paolo Zanella, presidente di Arcigay del Trentino, una delle associazioni del variegato mondo dei diritti in tema di orientamento sessuale a livello regionale. “Noi ci aspettiamo 4-4.500 persone da Nord Italia, arco alpino, Euregio”.

Quest’anno ci sono circa 30 Pride in Italia. Noi ci aspettiamo 4-4.500 persone da Nord Italia, arco alpino, Euregio (Paolo Zanella).

"Un grande problema di invisibilità"

Per Zanella, che si appresta a passare il testimone in Arcigay a ottobre, dopo 5 anni, il Pride non farà nulla per choccare i benpensanti della città del Concilio. “Sarà una manifestazione incisiva, se volete colorata, gioiosa, festosa, per dare visibilità ai temi LGBTQAI+ (un tema attuale anche in Alto Adige, come ha raccontato Francesca Delise a salto.bz, ndr) e chiedere visibilità, libertà, uguaglianza”. In questo quinquennio, afferma, anche a livello trentino è stato fatto qualcosa in questa direzione, ma molto resta da fare. “Sono stati 5 anni intensi, a Trento c’è stato il percorso del testo provinciale contro l’omofobia. E l’associazione è cresciuta. Abbiamo fatto 5 edizioni di Liberi di essere, interventi nelle scuole, rimesso in piedi i gruppi giovani”. Per Zanella il bisogno di proseguire il lavoro nell’ottica dell’inclusione c’è. “Esiste, penso anche alle valli trentine, un grande problema di invisibilità. Magari da noi non ci sono gesti di omofobia eclatanti, ma se le persone nella vita di tutti i giorni non si rendono visibili per la loro identità sessuale un motivo c’è. Altrimenti vivrebbero se stessi alla luce del sole. Non avrebbero insomma bisogno di nascondersi”.

Esiste, penso anche alle valli trentine, un grande problema di invisibilità. Magari da noi non ci sono gesti di omofobia eclatanti, ma se le persone nella vita di tutti i giorni non si rendono visibili per la loro identità sessuale un motivo c’è. Altrimenti vivrebbero se stessi alla luce del sole, non avrebbero bisogno di nascondersi (Zanella).

 

Arcigay, rinnovo in ottobre

Arcigay del Trentino va a congresso a ottobre (come per le elezioni provinciali). Zanella ha già lasciato il posto di consigliere nazionale dell’associazione a Lorenzo De Preto.