Economia | Comuni confinanti

Rinnovata l'intesa

40 milioni l'anno dalle due province autonome, 400 progetti sostenuti in 7 anni grazie a 550 milioni di euro. Rinnovata l'intesa per il Fondo comuni confinanti.
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Foto: LPA
Anche in futuro, la Provincia di Bolzano e quella di Trento verseranno 40 milioni di euro all'anno per alimentare il Fondo comuni confinanti, il cui obiettivo è quello di sostenere la valorizzazione e lo sviluppo economico e sociale dei territori di Lombardia e Veneto confinanti con Alto Adige e Trentino.
Questo il "cuore" dell’accordo sottoscritto giovedi a Roma, dal sottosegretario agli affari regionali Gianclaudio Bressa, dal presidente del Fondo Roger De Menech, dai presidenti delle Province di Bolzano e Trento, Arno Kompatscher e Ugo Rossi, e dai rappresentanti delle Regioni Lombardia e Veneto, Ugo Parolo e Federico Caner. L'accordo rafforza quanto già sancito nel testo del 2014 rinnovando e rilanciando alcuni aspetti fondamentali per una gestione snella del Fondo.
L'intesa prevede che il Fondo comuni confinanti sostenga in maniera prioritaria dal punto di vista finanziario progetti considerati di interesse strategico per tutta l'area di confine e che abbiano valenza anche sovraregionale, in maniera particolare nei settori della mobilità, del turismo, dello sviluppo di-gitale, della sanità, della formazione, dell'energia, dell'ambiente e della cultura.
Il fondo, come noto, è stato istituito per favorire uno sviluppo coeso dei territori confinanti conseguendo obiettivi di pere-quazione e solidarietà. "Il Fondo comuni confinanti con i 400 progetti finanziati per oltre 550 milioni è un esempio di come sia stato attivato in maniera intelligente quanto previsto dalle leggi", ha sottolineato Gianclaudio Bressa. I  presidenti Kompatscher e Rossi hanno ribadito che “l'accordo sottoscritto oggi "va a migliorare l’impronta di base nella consapevolezza che uno sviluppo equo tra territori confinanti è prioritario per l’intera area montana".
Guarda avanti, inoltre, il presidente del Fondo, Roger De Menech: "Un importante lavoro per fare in modo che il Fondo diventi sempre più strategico è già stato fatto - ha spiegato - oggi è fondamentale rilanciare questo aspetto e lavorare insieme agli enti locali perché queste politiche vengano sempre più calate nell’area vasta dei territori di confine".
Dal bilancio delle attività del fondo è emerso che dal 2010 ad oggi le due province autonome hanno versato 550 milioni di euro per l'attivazione di 400 progetti (un terzo in Lombardia, due terzi in Veneto) su un territorio che riguarda 48 comuni delle province di Sondrio, Brescia, Verona, Vicenza e Belluno: 42 di questi comuni confinano con il Trentino, 6 con l'Alto Adige. Per il futuro si punta sulla semplificazione delle procedure e su un più massiccio utilizzo dei fondi, visto che sino ad oggi solo il 10% delle risorse a disposizione è stato effettivamente investito.
Fra i progetti messi in cantiere nei primi anni di vita del fondo comuni confinanti spiccano uno studio preliminare per la realizzazione di un traforo dello Stelvio, un piano triennale di investimenti del Parco nazionale dello Stelvio in Lombardia (circa 12 milioni complessivi), un collegamento tra i comuni lombardi di Valvestino e Magasa e le valli Giudicarie (32 milioni), una ciclabile sul Garda bresciano (10 milioni), il completa-mento del progetto di collegamento sciistico Comelico superiore-Alta Pusteria (26 milioni stanziati attraverso il fondo, circa 44 milioni l'investimento complessivo), lo studio di fattibilità del treno delle Dolomiti-Ferrovia Bellunese, un sostegno alla domanda per l'accesso alla banda larga nelle aree di confine tra Trento e Bolzano, un piano di marketing territoriale delle Dolomiti, la realizzazione del collegamento funiviario Cortina-5 torri (18 milioni del fondo su un totale di 24,2).