Ambiente | L'EURAC

"Lupo, il Bauernbund entri nel merito"

Dopo le polemiche sul convegno, il presidente dell'Eurac Roland Psenner invita i contadini ad entrare nel merito delle questioni invece di limitarsi alle critiche.
Wolfs Interaktion
Foto: Stefan Borkert

Invece di polemizzare sui costi il Bauernbund entri nei meriti dei contenuti del convegno dedicato al lupo la settimana scorsa. Nonostante i contadini sudtirolesi attraverso il Dolomiten siano entrati a gamba tesa (ne riferiamo qui) e la campagna mediatica ultra-splatter prosegua con cadenza quotidiana, il presidente di Eurac Research, Roland Psenner, replica con pacatezza.

“Nella ricerca scientifica – afferma - lo scambio di esperienze tra ricercatori, addetti ai lavori e istituzioni di paesi diversi è un passo fondamentale per far progredire la conoscenza e spesso per trovare soluzioni di cui tutti possano beneficiare. Questo scambio avviene nelle conferenze internazionali che hanno un costo (soprattutto quando i contenuti vanno tradotti in più lingue), per questo la Commissione Europea mette a disposizione dei fondi per organizzare questi incontri nei progetti”. I soldi, dunque, non li mette Palazzo Widmann ma la Commissione europea. “Nel corso della conferenza sono state presentate le conoscenze attuali sulla convivenza con il lupo e le esperienze di altri paesi alpini in modo dettagliato, critico e sulla base di cifre raccolte in modo accurato. Per chi si occupa di questo tema è stata un’occasione per informarsi, ma anche per contribuire con le proprie idee – come ha fatto per esempio l’assessore provinciale Arnold Schuler”.  Invece di chiudervi a riccio, prima di parlare, informatevi su come viene affrontata la questione nel resto d’Europa, è il messaggio.

“Abbiamo avuto riscontri positivi, iniziando dalla partecipazione di oltre 1500 persone (un numero altissimo, ndr), e ci dispiace leggere come proprio dai rappresentanti degli agricoltori venga una critica che non entra nel merito dei contenuti. Siamo consapevoli della sensibilità del tema e teniamo a sottolineare che, come ricercatori, siamo sempre aperti al confronto - secondo noi l’unica strada per trovare soluzioni in grado di tutelare gli allevatori”.