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“Infermieri al limite, ora ascoltateci”

Domani la manifestazione del sindacato Nursing Up per denunciare le condizioni di lavoro e il mancato riconoscimento professionale: “La politica ha azzerato il dialogo”.
Sanità
Foto: upi

No, non è tutta colpa del Covid-19. La precaria situazione del personale sanitario in Alto Adige è un problema urlato dalla categoria da molto tempo prima. Se l’apprensione al momento riguarda perlopiù la capacità delle terapie intensive di reggere l’urto delle varie ondate, i deficit strutturali che il sistema sanitario provinciale ha accumulato da anni a questa parte rischiano di far implodere l’intero sistema sanitario altoatesino.
La pressione è alta, altissima e nonostante tutto le prestazione sanitarie vanno garantite. Anche se le assunzioni sono insufficienti rispetto al fabbisogno. Anche se gli infermieri di lunga data, stremati, abbandonano. Anche se in Alto Adige la professione sanitaria non è nemmeno riconosciuta come tale. Sono molti i temi a cui il sindacato di categoria Nursing Up intende dare voce durante la manifestazione prevista per domani, 4 febbraio, in Piazza Silvius Magnago, dalle ore 10:00 alle ore 12:00.

“La Provincia non riconosce la professione dell’infermiere e dell’operatore sanitario - spiega il referente sindacale, Massimo Ribetto -. Veniamo considerati dei semplici dipendenti pubblici. Ma se il medico viene inquadrato come dirigente, gli infermieri e gli altri professionisti vengono assunti con un semplice contratto di impiegato d’ufficio amministrativo, non tenendo conto delle diverse esigenze e necessità”.

Il mancato riconoscimento della professione si riflette sul mancato riconoscimento della professionalità: gli infermieri vengono gestiti come se dovessero obbedire semplicemente agli ordini dei medici

Secondo il sindacato la mancata valorizzazione della professione è la maggiore causa della grave situazione in cui versano le strutture ospedaliere: “Questa crisi non è solo il frutto di due anni di pandemia e dell’aumento del carico di lavoro. Il mancato riconoscimento, gli stipendi di gran lunga inferiori a quelli dell’immediato oltreconfine, la cattiva gestione e il pessimo trattamento riservato ai professionisti nelle strutture fanno in modo che la professione infermieristica e sanitaria sia sempre meno ambita dai giovani, i dati delle iscrizioni alla Claudiana sono significativa: da una media di 150 studenti all’anno quest’anno sono stati solo 104 i giovani che hanno scelto infermieristica e nemmeno come prima opzione, ma spesso come seconda o addirittura terza. Allo stesso tempo - sottolinea Ribetto - chi svolge la professione da tempo si ritrova a essere esausto e demotivato, finendo in molti casi per licenziarsi e cambiare del tutto lavoro. D’altronde il mancato riconoscimento della professione si riflette sul mancato riconoscimento della professionalità: gli infermieri vengono gestiti come se dovessero obbedire semplicemente agli ordini dei medici, ignorando che si tratta di figure laureate, con responsabilità a 360°, frutto di conoscenze e competenze che vanno rispettate”.
 

La Provincia vuole forse smantellare la sanità pubblica a favore dell’azienda privata?

La decisione di scendere in piazza si è resa necessaria dopo il muro innalzato dalla politica: “La Provincia vuole forse smantellare la sanità pubblica a favore dell’azienda privata? - chiede provocatoriamente Ribetto - Purtroppo negli ultimi anni il dialogo con gli organi decisionali si è azzerato. All’inizio del suo mandato, Thomas Widmann ci ha ricevuti e a parole sembrava ben disposto ad accettare le nostre istanze, il che ci ha lasciato ben sperare. Poi il tempo è passato, senza che cambiasse nulla e con i nostri tentativi di contatto che non hanno più ricevuto risposta. Segnali negativi che ci hanno portato a pensare che, a livello amministrativo, manchi totalmente la volontà di far fare alla categoria infermieristica questo agognato passo avanti, principalmente per un aspetto economico. Noi - conclude Ribetto - siamo tuttavia arrivati al limite: domani scendiamo in piazza e, se servirà, continueremo a farlo. Non ci fermeremo”.

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Hartmuth Staffler Gio, 02/03/2022 - 14:38

Wenn sich unsere Krankenpfleger einer ultranationalistischen Vereinigung wie Nursing Up anvertrauen sollten, dann habe ich kein Mitleid für sie. Sie haben sich ihr Unglück selbst ausgewählt.

Gio, 02/03/2022 - 14:38 Collegamento permanente
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Frank Blumtritt Ven, 02/04/2022 - 19:30

In risposta a di Hartmuth Staffler

Ich habe nicht den Eindruck, dass sich die KP irgendjemand anvertrauen. Sie sind von allen Kategorien jene, die am wenigsten gewerkschaftlich organisiert ist. Ihr Mitleid wollen sie ganz sicher auch nicht.
Die Wichtigkeit professioneller Pflege ist derart evident, dass sich die meisten von uns schämen würden dies auf der Straße heraus zu posaunen. Ärzte würden das auch nicht tun.

Ven, 02/04/2022 - 19:30 Collegamento permanente