resistenza ucraina
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Politica | Finferli e nuvole

Resistenza alla Resistenza

"Il 25 aprile è impossibile cantare Bella Ciao senza pensare agli ucraini. Il popolo ucraino è stato aggredito dai russi e la sua resistenza va sostenuta" (Liliana Segre)
Dice che in Ucraina c'è un 'regime nazista', che le bande armate filorusse in Donbass sono 'ribelli', che Biden 'minaccia la Russia', che la Nato va 'dismessa', che l'Europa non deve dare armi alla resistenza ucraina. No, non è il portavoce del Cremlino: è il presidente dell'Anpi” (Il Foglio).
Il presidente dell'Anpi si chiama Gianfranco Pagliarulo. Afferma che sarebbe sbagliato equiparare la lotta dei cittadini ucraini con quella avvenuta in Italia.
Perché? Ce lo spiega così:
La resistenza italiana nasce l'8 settembre 1943 e si conclude il 25 aprile del 1945, la guerra era in corso, gli alleati erano in guerra contro la Germania e l'Italia fascista, fornirono armi per chiudere al più presto la guerra. Il paragone è del tutto improprio” (Il Giornale).
Questi sì che sono argomenti, ragazzi!
Liliana Segre, senatrice sopravvissuta ai campi di sterminio: il 25 aprile è impossibile cantare Bella Ciao senza pensare agli ucraini. Il popolo ucraino è stato aggredito dai russi e la sua resistenza va sostenuta.
Sergio Staino, forse il più famoso vignettista italiano e iscritto all'Anpi: Pagliarulo usa l'associazione dei partigiani come una struttura di partito. Con le sue posizioni filorusse ne sta snaturando la funzione di entità nazionale.
 
Ma torniamo alla tragica realtà.
Buča.
Tutti abbiamo negli occhi l'atrocità delle immagini. Aspettiamo le indagini di una commissione internazionale. Ognuno di noi si sarà fatto un'idea.
Buča, a 15 chilometri da Kiev. L'esercito russo è stato dapprima arrestato e poi costretto ad un'umiliante ritirata. Ricordate i 60 chilometri di mezzi corazzati? Fermati con i missili javelin.
Se la resistenza ucraina avesse dovuto combattere con fionde e cerbottane, come auspicato da alcuni, nel giro di un paio di giorni i russi sarebbero stati alle porte di Kiev. E poi dentro la città. Una carneficina enorme, altro che Buča e Irpin. Di civili, soprattutto. Battaglia campale, guerriglia urbana, attacco e difesa brutale casa per casa. Non è successo, per fortuna.
 
Il Donbass.
Il genocidio dei russi nella regione”. “Salvare i nostri”. Questo il motivo dell'”azione speciale” secondo Putin (su come stessero le cose realmente si è scritto nelle puntate precedenti).
C'è qualcuno che lo crede veramente? C'è qualcuno che pensa davvero che il conflitto “a bassa intensità” tra il 2014 e il 2022 sia dovuto ai soli ucraini? Che l'Ucraina stesse per attaccare la Russia? C'è qualcuno convinto che i mancati accordi di Minsk sono mancati solo per via di quest'ultimi? C'è qualcuno che dubita che il conflitto a fiamma bassa sia servito solo come pretesto? Che sia stato tenuto acceso (anche dai russi)  per poi potere rivendicare il legittimo intervento?
Ma se era solo il Donbass l'obiettivo di Putin, perché le sue truppe sono arrivate fino alle porte di Kiev? Perché fino a Kharkiv? Perché davanti al porto di Odessa? Perché hanno bombardato Leopoli?
 
Navigando su internet sono inciampato poi sulle dichiarazioni di un tale Mauro Coltorti, M5S:
Zelenskij ceda il Donbass, sarebbe una soluzione molto onorevole...Io sono stato in Crimea anni fa, lì parlano russo, mica ucraino.
Dichiarazioni di un'ignoranza profonda. Quale Donbass? Tutto? E secondo quale logica? Il 60% del Donbass è ucraino e il 40% “russo”. Parlano russo, dice. Anche a Odessa tutti parlano russo. Anche nel Donbass tutti parlano (anche) russo. Il senatore non ha alcuna conoscenza della situazione, non distingue tra russo e russofono, non capisce che se uno parla sudtirolese può sentirsi italiano e che se uno parla italiano può sentirsi svizzero.

Per capire i disegni di Putin rimandiamo ancora a questo grandioso articolo consigliatoci da un lettore:

https://www.dekoder.org/de/article/pastuchow-aufarbeitung-ideologie-ukraine-krieg

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Fabio Volpotti Lun, 04/25/2022 - 19:39

In risposta a di Klaus Vontavon

Grazie Vontavon per il link corretto. La serata informativa sull'Ucraina del 26 aprile ore 19:00, nella Sala Adrian Egger a Bressanone (Portici Maggiori Nr. 14 PRIMO PIANO) sarà multilingue (italiano e tedesco) ed è obbligatorio iscriversi (per norme anticovid in vigore fino al 30.4 e controllo rispetto capienza) scrivendo a [email protected] CI SONO ANCORA POSTI DISPONIBILI!

Lun, 04/25/2022 - 19:39 Collegamento permanente