Cronaca | Il caso

Falda di Sinigo, doppio esposto

Un gruppo di cittadini del quartiere ha presentato un documento di 300 pagine alla Procura e alla Corte dei Conti. "Si faccia luce sulle responsabilità".
falda sinigo nei contatori
Foto: (Foto: salto.bz)

La piccola bomba viene sganciata con una email alle 7.25 del mattino: l'attivissimo Comitato di quartiere di Sinigo annuncia di appreso che un gruppo di cittadini ha depositato un esposto di 300 pagine sia alla Procura della Repubblica che alla Corte dei conti "affinché la magistratura possa appurare se vi siano responsabilità civili o penali nell'annosa vicenda della dismissione dell'opera di bonifica idraulica di Sinigo".

Su Salto.bz ci siamo occupati parecchie volte della vicenda che è così riassumibile. Oltre cent'anni fa la zona a sud di Merano era paludosa. La bonifica da parte dell'opera nazionale combattenti in epoca fascista avvenne con la creazione di un sistema di canali di scolo che convogliavano l'acqua verso sud. Durante i periodi di piena una pompa idrovora aiutava l'acqua a defluire nell'Adige. Nel corso dei decenni, per fare spazio a case e meli, i canali sono quasi tutti spariti e ora l'idrovora è diventata una splendida villa. Alcuni sono stati proprio coperti altri intubati con tubature troppo strette. Il risultato è che nei periodi piovosi l'acqua non defluisce e l'acqua copre i campi e arriva a meno di un metro dal livello del terreno. Moltissime cantine e garage si allagano. In uno degli ultimi articoli (Le carte sparite (che nessuno cercherà) ci eravamo occupati dell'aspetto "più incredibile di una vicenda di per sé incredibile (quanto meno nell’Alto Adige modello di amministrazione efficiente)" . E cioè che "da una serie di uffici pubblici si sono letteralmente volatilizzate una quantità non precisata di carte". Quindi, si scriveva, non solo si ignora chi abbia dato i permessi di intubare i canali, ma non si trovano nemmeno le concessioni o le cartine dell’area per vedere dove un tempo i canali passavano. Tre anni fa l’ex sindaco Paul Roesch, rispondendo a una interrogazione di Francesca Schir che chiedeva notizie sull’incapsulamento del canale principale che scorre lungo via XXIV Maggio, aveva rispostoiche era “impossibile rintracciare in Comune il progetto originale”. I cittadini, stanchi, hanno quindi deciso di volerci vedere chiaro. Chissà: forse ora le carte sparite salteranno fuori.