Politica | Parlamento Europeo

“L’unico partito autonomista italiano”

Il secondo eurodeputato altoatesino a Bruxelles sarà il leghista Matteo Gazzini. Le sue idee sull’Autonomia, le sfide da affrontare - e un'alleanza da proporre a Dorfmann
Matteo Gazzini
Foto: Matteo Gazzini
salto.bz: Signor Gazzini, lavorerà da europarlamentare a Bruxelles per un anno e mezzo. Riuscirà a realizzare dei progetti in così poco tempo?
 
Matteo Gazzini: È difficile da dire adesso, ovviamente un anno e mezzo è veramente poco. In realtà anche cinque anni sono pochi, specialmente se due sono trascorsi chiusi in casa per il Covid. Questo è quanto successo in questi ultimi anni: nel 2019 i parlamentari sono riusciti a lavorare un po’, poi c’erano i primi due anni di pandemia, dove tutto fondamentalmente era fermo e nessuno si poteva spostare. Adesso vediamo se un anno e mezzo sarà sufficiente per portare avanti e sviluppare dei progetti. Io darò il massimo, sono fiducioso che con l’impegno si riuscirà a portare qualcosa a casa. 
 
Mi vedo più come parlamentare europeo dell'Alto Adige, che della Lega.
 
Ora ci sono due rappresentanti dall’Alto Adige al Parlamento Europeo. Si riconosce in questo ruolo, o si vede più come rappresentante della Lega?
 
Personalmente sono soddisfatto, credo sia un risultato storico per la nostra provincia, che ha addirittura due parlamentari europei. Questa è un occasione unica e bisogna sfruttarla. La prima cosa che mi è venuta in mente è cercare l’onorevole Herbert Dorfmann della SVP. Prossimamente lo chiamerò proprio per provare ad avere una stretta collaborazione con lui. Anche se manca solo un anno e mezzo al termine della legislatura, trovo molto importante che ci si possa coordinare. Mi vedo più come Parlamentare europeo dell'Alto Adige, che della Lega. Io sono nato qui e ho vissuto gran parte della mia vita in Alto Adige. È molto importante che la provincia di Bolzano resti un esempio nel resto d’Italia e ciò venga riconosciuto anche in tutta Europa.
 
In questo subentra anche l’Autonomia altoatesina. Qual è la sua importanza al giorno d’oggi?
 
Voglio ricordare che l’esistenza stessa del mio partito, della Lega, si basa sull’autonomia. L’unico partito autonomista italiano è la Lega. È un concetto che io voglio sempre esprimere e far capire. Mentre gli altri partiti vanno e vengono, la Lega c’è da più di 30 anni. È nata proprio per far sì che in tutte le regioni italiane ci possa essere l’autonomia. Adesso è veramente importante che ci sia un parlamentare europeo in Alto Adige appartenente al partito più autonomista in Italia. L’autonomia da me verrà protetta a ogni costo; anzi: farò il possibile per ampliare quest'autonomia. Questo è l’obiettivo della Lega.
 
A me piacerebbe che l’Alto Adige ovviamente restasse sempre a far parte dell’Italia, su questo non ci sono dubbi, ma che allo stesso tempo sia proprio un Land dentro all’Italia.
 
In quali campi vede la necessità di ampliare l’Autonomia?
 
L’autonomia dell’Alto Adige è già molto forte. L'ambito dove si può implementare è per esempio la fiscalità. Questo mi preme molto. Con maggiore autonomia fiscale, possiamo far sì che le nostre aziende possano spiccare, rispetto alle aziende delle altre regioni. Già ora abbiamo la possibilità di giocare un po’ con le varie aliquote. Detto questo, mi piacerebbe che l’Alto Adige ovviamente restasse sempre a far parte dell’Italia, su questo non ci sono dubbi, ma che allo stesso tempo sia proprio un Land dentro all’Italia. Un'altra questione che mi preme è, quando andrò in Europa, comprendere la questione della fiscalità degli altri paesi. Le diverse aliquote nei paesi europei creano una concorrenza sleale dentro l’Unione Europea. Vedremo se riuscirò a fare qualcosa, attualmente non so neanche quali Commissioni mi verranno assegnate.
 
Si vede come rappresentante di tutti gli altoatesini o solo di quelli di madrelingua italiana?
 
Io vorrei essere il rappresentante di tutti, insieme a Dorfmann. Non credo ci debbano essere figli e figliastri. Credo che il successo della nostra autonomia e della nostra provincia di Bolzano è dovuto al fatto che siamo riusciti a convivere, a differenza di altri . Ovviamente certe volte ci sono degli screzi, però siamo riusciti a trovare una nostra stabilità. Io mi vedo come rappresentante di tutti: non solamente di persone di madrelingua italiana e di madrelingua tedesca, ma a me piacerebbe anche essere un rappresentante trasversale fra i vari partiti politici, sia di sinistra che di destra. Il mio scopo è proprio quello di valorizzare il più possibile la mia carica al servizio dell’Alto Adige in generale.