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Energia fossile

Il governatore emiliano Bonaccini, candidato alla segretaria PD, a Bolzano dopo l'incontro in Val Gardena con il comitato Mondiali: "Sono contro la decrescita felice".
Stefano Bonaccini, PD
Foto: Salto.bz

Stefano Bonaccini arriva a bordo del pulmino su cui campeggia la scritta “Energia popolare”, lo slogan della campagna da candidato segretario del Partito Democratico. E sin dalle prime battute rilasciate ai media assiepati all’ingresso della Kolpinghaus di Bolzano, si capisce quale “energia” voglia trasmettere al paese il Presidente dell’Emilia-Romagna. “Sono di ritorno da un incontro con il comitato promotore dei mondiali di sci 2029 in Val Gardena”, esordisce, “ho lavorato molto bene con Arno Kompatscher alla Conferenza delle Regioni e Province autonome, ma non tifo per un terzo mandato. L’Autonomia differenziata? È una questione istituzionale, ma penso sia un’opportunità per tutte le autonomie: meno burocrazia e più risorse e investimenti programmabili. La riforma pasticciata di Calderoli però spacca in due l’Italia, la stessa premier ha reagito con freddezza”. Per farla bene, spiega il Governatore, occorrono “alcune condizioni che ripeto da 5 anni: definire una legge quadro in Parlamento, mantenere i livelli essenziali di prestazione e togliere le materie essenziali come l’istruzione”. Tornando alla segretaria, infine, commenta il commissariamento del PD altoatesino: “C’è un problema di classe dirigente, trovo curioso che in molti territori il partito fosse commissariato, devono essere eccezioni che confermano la regola. Credo molto alla devoluzione: meno Roma più territori. E i candidati in Parlamento si scelgono con le primarie”.

 

 

Bonaccini trova ad accoglierlo una Josefssaal gremita: pochi volti giovani (praticamente solo Giovani Democratici, con il meranese Daniele Di Lucrezia in prima fila) e molte facce note. A partire dall’ubiquo Carlo Costa, direttore generale di A22 ed eterno Richelieu del PD locale, o anzi, un Franceschini in salsa brissinese. Sponsor della prima ora del governatore emiliano, è Costa a introdurre per primo l’ospite, togliendo la scena all’assessore bolzanino Jury Andriollo, formalmente coordinatore della “mozione Bonaccini”. “Stefano non è venuto solo per la segreteria, era qui altre volte e ha sempre portato fortuna”, sottolinea Costa, “ora si riparte da una energia positiva, scommettendo su un grande progetto riformista, non più sulla soglia del precipizio tra partito di sinistra o centrista, o tra nicchie ideologiche, ma che sa parlare al sindacato come a Confindustria”. Con Costa e Andriollo, al podio, c’è il consigliere provinciale Sandro Repetto. E poi nel pubblico, a cascata, Monica Franch, Sergio Bonagura, Alessandro Huber, i trentini Alessandro Olivi e Luca Zeni, ma si riconoscono pure Lorenzo Sola, Toni Serafini, Primo Schonsberg, Stefania Gander di Italia Viva, Luca Di Biasio di Sinistra Italiana e Luca Crisafulli.

 

 

Piste da sci, rigassificatori, capitale umano

 

È una terra bellissima, che riconcilia col mondo”, ripete all’inizio del suo lungo intervento Bonaccini. Torna subito a parlare della Val Gardena “che da 49 anni non ospita i campionati mondiali di sci”. L’ultima visita in Sudtirolo, ricorda, “visitai pure la sede dell'FC Südtirol; l’allenatore Bisoli è di Porretta Terme, nella mia regione”. Sport a parte, Stefano Bonaccini si dilunga sul capitolo sociale (“per il diritto a istruzione e sanità al povero come a un ricco”) nonché ambientale, attaccando (senza nominarla) la rivale Elly Schlein: “Di una sinistra minoritaria, ideologica, massimalista non saprei cosa farmene, voglio che sia riformista, di governo, pragmatica sui problemi delle persone. Quando si parla di redistribuzione della ricchezza, di combattere le disuguaglianze sociali, ci si prende gli applausi e si va a casa felici. Ma chi produce la ricchezza che poi riesco a distribuire a favore di chi è povero? Se non ho qualcosa da redistribuire, prendo solo applausi ai convegni. Senza impresa non c’è lavoro. L’ambiente è un pilastro, ma sono contro la decrescita felice e per una crescita sostenibile”.

 

 

Dello stesso tenore la visione di Bonaccini sul clima: “Ho criticato i ragazzi che hanno imbrattato il parlamento, non dovevano farlo, ma non voglio guardare il dito e non la luna. Nel distretto turistico del Cimone, sulle piste dove si allenava Alberto Tomba, hanno perso la stagione perché non nevica. Se continua ad alzarsi la temperatura, saranno migliaia di posti di lavoro persi”. Perciò “non vanno contrapposti lavoro e ambiente” come “teorizza chi si oppone ai termolarizzatori e rigassificatori”. “Sono Commissario straordinario, assieme al presidente toscano Eugenio Giani, per i rigassificatori. Noi ci abbiamo impiegato 4 mesi”, spiega Bonaccini, “ma a proposito di infrastrutture, Carlo (Costa, ndr), di norma servono dieci anni solo per dare le autorizzazioni, trent’anni per realizzare un’opera. È inaccettabile”. Di sapore populista, infine, anche le frasi spese sull’immigrazione: “Non possiamo accogliere tutti noi, ma se Piantedosi chiama per gli sbarchi, io ci sono. E poi: chi pulisce le nostre camere d’albergo, chi lavora in cucina, chi raccoglie frutta e verdura? Servono flussi regolari di lavoratori stranieri, il capitale umano per la crescita del Paese”.

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Max Benedikter Mer, 02/01/2023 - 16:57

Beh. Allora il coordinatore della mozione Bonaccini, Jury Andreollo va benissimo, perchè chi definisce migrazione in termine "chi ci pulirà i cessi?" Si accosta bene alla frase "non possiamo mica accoglierli tutti noi!". Evviva la fiera dei Nidermeier...

Mer, 02/01/2023 - 16:57 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Mer, 02/01/2023 - 17:22

Ne ho visti tanti di segretari del PD venire a Bolzano Bozen "in gita". Vengono in orari dove non tutti possono prendersi il lusso di un permesso dal lavoro (come me). E comunque è difficilissimo parlarsi. Ha detto tanti slogan come fanno poi tutti. Quello che preoccupa è che localmente (ma anche nazionalmente) ci sono sempre le stesse facce. Che lo circondano e se lo tengono stretto. Non si fa nulla per includere. Niente di niente. Una domanda però mi sarebbe piaciuto fare: come cavolo ci si definisce progressisti se poi si è contrari al voto digitale? Mi ricorda tanto Renzi che voleva combattere il nero e poi aumentava i pagamenti a 5000€. Mah

Mer, 02/01/2023 - 17:22 Collegamento permanente