Politica | Bolzano

“Così nascono le bande di quartiere”

La Giunta comunale ha aumentato del 50% le tariffe d'iscrizione all’Estate Ragazzi. Per Scarafoni (FdI) ciò significa "meno sorveglianza e più comportamenti molesti".
Anna Scarafoni
Foto: Anna scarafoni

Una delibera della Giunta comunale di Bolzano ha deciso, a dicembre, di aumentare di circa il 50% le tariffe di iscrizione all’Estate Ragazzi, lo storico programma estivo comunale per le/i giovani del capoluogo. A qualche settimana di distanza, la consigliera comunale di Fratelli d'Italia Anna Scarafoni attacca la maggioranza per questa decisione: “In questo particolare momento economico, che sta mettendo a dura prova la resistenza del tessuto sociale bolzanino, a causa del caro bollette, dei costi abitativi proibitivi per molte famiglie, dell’inflazione e quindi del rincaro di generi di prima necessità, molte famiglie si trovano ad avere entrambi i genitori impegnati in un lavoro a tempo pieno. Con la fine delle lezioni scolastiche, i ragazzi spesso trascorrono intere giornate da soli.”  Scarafoni presenterà una domanda di attualità sul tema in Consiglio comunale.

 

Strumento di sorveglianza?

 

La solitudine, secondo la consigliera di destra, sarebbe il motore di comportamenti da sanzionare: “La mancanza di controllo, l’assenza di un programma culturale per loro attrattivo, porta i ragazzi a non sapere come occupare le loro giornate libere. In alcuni casi critici, il disagio e la solitudine li spingono ad organizzarsi in bande di quartiere, il cui comportamento molesto è ormai noto a tutti”. In questo contesto, che secondo Scarafoni richiederebbe una grande attenzione, “il Comune di Bolzano dovrebbe impegnarsi per l’assistenza e l’integrazione delle famiglie in difficoltà” ma ha invece deciso di aumentare del 50% le tariffe dell’Estate Ragazzi, “organizzazione sana, accogliente, di sicura aggregazione per bambini e ragazzi e strumento di conforto per molte famiglie bolzanine. Va da sé che l’aumento consistente allontanerà molti ragazzi dalle iscrizioni, andando a compromettere l’inserimento sociale, l’educazione, la sorveglianza di coloro che non se lo potranno più permettere”.