Politica | Primarie

Scene da un matrimonio

Primo dibattito pubblico dei 4 candidati alle primarie del centrosinistra all’insegna del fair play. Benko e i difficili rapporti con la Provincia fra i temi trattati.

Un confronto sobrio, senza colpi sotto la cintura, quello andato in scena ieri sera (24 febbraio), al Circolo della Stampa in via dei Vanga a Bolzano, fra i quattro competitor alle primarie del centrosinistra Renzo Caramaschi, Sandro Repetto, Cristina Zanella e Alessandro Huber. Senza alcuna rivalità manifesta, il quartetto ha affrontato, con prosa ispirata, diversi argomenti chiave in vista dell’appuntamento del 6 marzo. A moderare la serata, organizzata da Forum democratico, l’editorialista del Corriere dell’Alto Adige Toni Visentini. Apre le danze Sandro Repetto: “Abbiamo l’opportunità di migliorare ma non partiamo da zero, con Ferrari, Salghetti e Spagnolli la città ha guadagnato molto, ora l’imperativo è restituire dignità al capoluogo”. Repetto non manca di sottolineare poi che “a Bolzano la disoccupazione è all’8,5%, 14% nel settore edile, occorre cercare le risorse finanziarie per contrastare il cataclisma economico che ha investito la città”.

Huber vuole invece “ripartire dalle uguaglianze, con pari opportunità per tutti” e aggiunge: “Sono giovane e mi manca l’esperienza ma questo significa che ho molta predisposizione ad ascoltare”. Si inserisce Caramaschi che ironico afferma: “Se Huber non rappresenta solo i giovani io non rappresento solo gli anziani”. E ancora: “Si sono trascurati il piano di sviluppo strategico e la fibra ottica, bisogna puntare sull’Areale ferroviario, che può diventare un volano per lo sviluppo della città, il problema è che Bolzano è ferma da troppo tempo, Trento ci ha ormai superato”. In sintonia Zanella secondo cui il capoluogo trentino è riuscito a ritagliarsi, grazie anche all’università, un ruolo definito, “Bolzano deve ricostruire i suoi ‘ponti’ anche con il sostegno della Provincia che in questi anni molto ha preso ma poco ha restituito”. Punto, quest’ultimo, condiviso da tutto il gruppo. Particolarmente caustico Repetto: “È mai possibile che ancora non sia stato realizzato il terzo lotto della variante alla statale 12? Assurdo che si debbano aspettare i finanziamenti dall’A22. C’è ancora chi vuole Durnwalder come sindaco della città ma sulle circonvallazioni l’ex Landeshauptmann è stato un nemico per Bolzano”.


Foto di Gabriele Di Luca

Puntuale, poi, la domanda su Benko. Secondo Repetto l’iter della legge è discutibile ma “la riqualificazione porterebbe nelle casse del comune 70 milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per lanciare una start-up all’interno dell’Areale”. Esplicitamente a favore del progetto anche Huber che parla di “opportunità occupazionali” specificando che l’ultima parola spetterà alla consultazione popolare. Più scettica Zanella: “La riqualificazione è partita con il piede sbagliato, servendosi di una legge, di fatto, scorciatoia” e poi ammette candidamente: “Spero che il referendum dia esito favorevole così l’onere della questione non graverà sulle spalle della prossima amministrazione”. Un “sì” stentato anche quello di Caramaschi “Ritengo che la legge sia incostituzionale e che vada cambiata, si ha la sensazione che la procedura andrà avanti all’infinito finché non si deciderà di metterla in atto. A questo punto do il mio consenso purché non si sacrifichino le aree verdi, ma si sarebbe potuto fare molto di più per salvaguardare l'interesse pubblico”. Altro tema di stringente priorità: l’aeroporto. “Fondamentale” per Repetto. Possibilista invece Huber: “Prendiamoci tempo per valutare se funziona, altrimenti ammettiamo di aver fallito e restituiamo l’area ai cittadini”. “Ottima occasione di sviluppo economico e di rilancio per il turismo congressuale che può portare indubbi benefici alla città”, chiosa Caramaschi. Voce fuori dal coro quella di Zanella che punterebbe piuttosto sulle ferrovie: “Con l’alta velocità ci vogliono circa 40 minuti da Bolzano a Verona”.

Si discute anche del tema dei pendolari, secondo Huber occorre escogitare un sistema che disincentivi ad usare l’auto per entrare in città, magari attraverso un potenziamento del bike/scooter/car sharing, “il metrobus non è la soluzione, funge solo da tampone”. Gli fa eco Zanella: “dalla Provincia bisogna pretendere misure sui trasporti pubblici, pensare, ad esempio, a un collegamento più efficiente fra Merano e Bolzano”. Un accenno anche ai rapporti con la Svp, “aspettano di vedere se da questa competizione uscirà un candidato forte per decidere a quel punto sull'alleanza”, è l’opinione comune. Infine il tema sicurezza: maggiore collaborazione con le forze dell’ordine, a partire dalla polizia municipale, ok alle telecamere, contrasto all’illegalità, fra le soluzioni sul tavolo. “Le parole d’ordine sono inclusione e accoglienza, non costruiamo muri”, dice Huber.
Presente fra il pubblico anche Vanja Zappetti la cui richiesta di ulteriori 24 di tempo per integrare la documentazione mancante alla presentazione della sua candidatura alle primarie è stata respinta dal comitato di garanzia.

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Massimo Mollica Gio, 02/25/2016 - 13:24

Spero che nei prossimi giorni emerga di più la visione di ciò che vogliono diventi Bolzano Bozen. Mi piacerebbe che si "sporcassero" di più nel trattare certi temi. All'amico Sandro, favorevole all'aereoporto, vorrei porre l'attenzione che tale realtà a mio avviso porterà forti problematiche alla zona industriale di Bolzano. E questo significa umiliare la città stessa, oltre che danneggiarla.

Gio, 02/25/2016 - 13:24 Collegamento permanente
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alfred frei Gio, 02/25/2016 - 14:32

Secondo Repetto occorre contrastare (con le risorse finanziarie di Benko suppongo) il "cataclisma economico che ha investito la città". Cosi a naso, se a Bolzano abbiamo il cataclisma, le altre città in Italia paragonabili al nostro capoluogo sono già rase al suolo. Assessore, mi sono sfuggite le sue proclamazioni dello stato d'emergenza negli anni passati al governo comunale. Ma forse ero distratto.

Gio, 02/25/2016 - 14:32 Collegamento permanente
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Sandro Repetto Gio, 02/25/2016 - 20:29

In risposta a di alfred frei

Sig. Frei, con riferimento alla "fine del mondo" che io sappia nel mio albero genealogico non ci sono discendenti del popolo Maya, comunque sia, è innegabile che una crisi economica ci sia stata, e che per molte famiglie questo ha significato "la fine del mondo". Nella mia personale attività, da ultimo con l'agenzia immobiliare, ho avuto periodi difficili, per cui non parlo e scrivo da un limbo lontano, ma sono ben ancorato a riscontri diretti. Il privato non è il nemico del rilancio di una città, ma può esserne il motore, e più cavalli ha, meglio è. Per questo io sono per una Bolzano 2.0.

Gio, 02/25/2016 - 20:29 Collegamento permanente
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alfred frei Ven, 02/26/2016 - 08:32

Sig. Sandro, visto che lei è ancorato a riscontri diretti e non possiamo rapportarci al regno degli Aztechi, noti per la loro capacità di realizzare notevoli manufatti architettonici e artistici, mi basterebbe sapere con quale motore e quanti cavalli di un maneggio privato Bolzano non sarà più la città più cara d'Italia nel settore immobiliare e alimentare, oltre a migliorare notevolmente la viabilità e la qualità ambientale nella zona interessata.
Trasformare la “nostra città” in un megacentro commerciale forse per molte famiglie non è “l'inizio di un nuovo mondo”. O no ?

Ven, 02/26/2016 - 08:32 Collegamento permanente