Politica | Partito Democratico

La sindrome del sindac*

Dura invettiva di Nadia Mazzardis contro il ‘maschilismo interiorizzato’ del suo partito, che nel lanciare le primarie ha parlato di... ‘Candidato SindacO’.

La denuncia di Nadia Mazzardis, nota per le sue posizioni neofemministe e per aver polemicamente ritirato a suo tempo la sua candidatura a sindaco (“Basterà una foglia di fico?”) è stata lanciata ieri su Facebook, con tanto di emoticon ‘su tutte le furie’. 

Faccio parte della Segreteria di Bolzano del PD, partito che a livello nazionale con Renzi ha costituito il primo governo paritario della storia d'Italia. Ho aderito ad una campagna nazionale che si chiama "Donne con la A" che ha portato centinaia di donne in politica a far approvare regolamenti interni alle Istituzioni per l'uso del femminile nei ruoli politici. Porto in giro nelle scuole un progetto sull'uso del linguaggio, perchè gli insegnanti lo chiedono e lo chiedono le ragazze e i ragazzi, perchè la figura femminile non venga nascosta, attraverso la declinazione dell'italiano, in cui il femminile c'è e basta usarlo. Ho diffuso il libro "Donne Grammatica e Media" con capillarità, libro che ha fatto anche capolino a Bolzano durante un corso di formazione per giornalisti. E oggi, mi ritrovo una mail del mio partito che annuncia le primarie a Candidato SindacO??? Il maschilismo è interiorizzato, anche dalle donne e questo la dice lunghissima sul rapporto tra donne e politica!

I commenti al post social di Mazzardis sono subito fioccati. Alcuni hanno evidenziato il fatto che, paradossalmente, per molti versi Mazzardis risultata essere pubblicamente più attiva di alcuni candidati effettivi in campagna elettorale. Mazzardis ne ha approfittato per replicare e chiarire la sua posizione affermando che “le donne in politica servono non solo per fare da ornamento, ma per fare spazio ad altre donne”. Per questo secondo Mazzardis serve oggi una “giusta declinazione al femminile delle cariche politiche”, superando i meccanismi che portano spesso anche le donne a “farsi chiamare al maschile, perché in questo modo a loro sembra di avere un ruolo più forte”. 

Nel dibattito è intervenuta anche la candidata Cristina Zanella, esprimendo tutto il suo sostegno a Mazzardis: “Incredibile come non sia ancora parte del comune sentire ma ancora come un corpo estraneo la parità di genere”. 

E tra i commenti, quasi tutti naturalmente al femminile, c’è stata anche chi ha azzardato un’ipotesi per così dire ‘estrema’: “Ciao Nadia forse con la tua intelligenza hai sbagliato partito!”. 

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Martin B. Dom, 02/28/2016 - 00:26

LOL. In einem hat sie recht: sie versucht den Weg für Frauen zu ebnen, denn eine Bürgermeister-Kandidatin, die auf solche Wortgebrauchspolemiken fokusiert, würde m.M. nach nicht weit kommen, weder bei weiblichen noch männlichen Wählern.

Dom, 02/28/2016 - 00:26 Collegamento permanente