Ambiente | Mobilità alternativa

Sasa, quando i fatti... infastidiscono

Conferenza stampa di Sasa sulla soddisfazione degli utenti e gli scenari della concessione in scadenza nel 2018. Ma quando si comincia a parlar d'altro i toni cambiano.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Michele De Luca

Sulla soddisfazione degli utenti rimando alla lettura del comunicato di Sasa ed è uno dei punti su cui si baserebbe, secondo il presidente Pagani, la richiesta di mantenere il servizio in carico a Sasa con l'affidamento "in-house". Un grande endorsment quindi per tale soluzione che potrebbe essere realizzata "nell’arco di due settimane", come riferito in conferenza stampa, ma che già ha ricevuto un diniego dal Consiglio Provinciale con la bocciatura della mozione M5S.

Ho avuto occasione, questa volta senza essere allontanato come avvenuto nel dicembre 2012, di porre alcune domande in merito al rinnovo della flotta cogliendo lo spunto del comunicato stampa Sasa dove si parla di scarsa pulizia dei mezzi mentre invece si tratta di bus vetusti. Rimando alla visione del video qui sotto e ognuno faccia le proprie riflessioni sulle risposte fornite riguardo le scelte fatte da Sasa (e Provincia) in questi anni e suggellate dal secondo acquisto all’ingrosso di bus a gasolio dopo la prima "aliquota" del 2011/12.

Conferenza stampa SASA - Bolzano, 23 novembre 2016, di Michele De Luca (Il video inizia con la mia domanda sulla mozione respinta in Consiglio Provinciale il 10 novembre)

So già che a qualcuno non farà piacere… si passa dal sorriso ad una contrattura facciale evidente, ma porre domande scomode ed evidenziare contraddizioni è compito di un giornalista, o no?

Come questo si possa conciliare con quanto previsto dal piano Clima 2050 non mi è stato detto, ma tale direttiva l’ha approvata la Giunta Provinciale e se questa ora smentisce sé stessa con l’acquisto di 124 bus gasolio, di cui 38 per Sasa, e la stessa Sasa afferma di poter giungere agli obiettivi del piano Clima con i bus a gasolio, come deciso di recente, questo non può che lasciare molto perplessi. Si rimane ancor più perplessi dopo la presentazione in contemporanea dei dati sul "Klimaland".

C’è la recentissima notizia della stessa Provincia (!) che gli ossidi di azoto (NOx) per circa quasi il 70% sono provocati dal traffico. E che cosa fanno Provincia con il supporto degli attuali concessionari di bus? Acquistano tutti bus a gasolio, che, anche se Euro VI, hanno emissioni di ossidi di azoto 17 volte superiori rispetto ai bus a metano Euro VI (4,17 g/km contro 0,24 g/km). Lo scrissi lo scorso agosto, ma evidentemente in taluni uffici lo si è semplicemente ignorato. Anche una ricerca effettuata nei Paesi Bassi su di un bus diesel Euro VI, seppur evidenziando la riduzione degli inquinanti rispetto a modelli precedenti, è emersa una differenza fra i valori di omologazione e quelli reali dei NOx misurati su strada non essendo il ciclo di prova adeguato per simulare le gravose condizioni operative cittadine. Stesso problema di ciclo di prova che, per inciso, riguarda le auto a gasolio.

Altro aspetto è che si continua a dire, come avvenuto il 10 novembre 2016 in Consiglio Provinciale, che gli autobus a metano costano complessivamente di più rispetto ai bus a gasolio. Se è vero per l’acquisto (ma li finanzia la Provincia, no? E per l’assessore Mussner il maggior costo dei bus “non è un problema”), nel dato complessivo fra costi di carburante e manutenzione, il metano (per di più con vecchi mezzi) è vincente. Ne parlai qui, e presumo che i dati li abbia forniti Sasa, e allora mi/ci si potrebbe chiedere perché si continua con questa infinita tiritera dei maggiori costi… che non esistono. E dire che già a luglio 2016 commentai qui su salto.bz questo dato tutto sommato sorprendente dei costi chilometrici. Dati che, per i bus a metano, non può che aver fornito la Sasa, unica ad averne nella propria flotta.

Diciamocelo chiaramente: i bus a metano danno fastidio per motivi evidentemente personalistici di qualcuno o di taluni. Scoccerebbero a quanto pare, nell'ordine:

  • i (non dimostrati) maggiori costi
  • le modalità di rifornimento
  • le (presunte) minori prestazioni dei bus
  • la maggior manutenzione

Ma sono elementi validi per scelte gestionali e strategiche pluriennali? Ne dubito fortemente visto quanto fatto in altre in realtà italiane ed estere.

“Col metano siamo dipendenti da fornitori extraprovinciali”, quante volte è stato detto, col gasolio forse di meno? Alla fine, come avvenuto nel 2011/12, c’è solo interesse a spendere il meno possibile per l’acquisto dei nuovi bus, oggi si sceglie di tacere che siano diesel ma a questa tattica comunicativa, assai discutibile e intellettualmente un pochino disonesta, abbocca facilmente chi non è a conoscenza dei retroscena, anche se il dieselgate dovrebbe indurre a dubitare fortemente ormai del "diesel ecologico" (clean diesel).

Ma di tutto questo cosa ne sanno i Comuni azionisti di Sasa (Giunte, Consigli Comunali e le relative commissione consiliari)? Cosa ne sanno i/le cittadini/e visto che quasi tutti i/le giornalisti/e purtroppo erano già andati via quando sono intervenuto?

In conclusione il presidente Pagani ha riferito che “i dati ce li ha il Sindaco”. Non so a che dati si riferisse, in ogni caso… chiederò questi “dati” al Sindaco.

Purtroppo questo tema sulla trazione rischia di venir coperto dalla questione del rinnovo della concessione. In realtà, se ci fosse veramente la gara, sarà determinante cosa ci sarà scritto nel bando e cosa verrà scritto nel contratto di servizio. Questione assai complessa di cui leggeremo e sentiremo spesso nei mesi a venire.

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Karl Gudauner Gio, 12/01/2016 - 22:49

Wenn auf Daten gestützte und gut argumentierte Fragen gestellt werden, die die Sinnhaftigkeit und die mittel- bis langfristige Strategie konsistenter öffentlicher Ausgaben betreffen, dann gibt es dazu Klärungsbedarf. Oder etwa nicht? Oder bei uns nicht? Oder ist schon alles längst geklärt? Es ist besser, Zweifel auszuräumen als sie in der Schwebe zu lassen. Die breite Öffentlichkeit honoriert das. Reliability ist eine wichtige Begriffskategorie für die Politik, weil sie in engem Zusammenhang mit Werten steht und nicht abstrakt nur im Rahmen von formalen Entscheidungsprozessen Bestand hat.

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