Ambiente | Inquinamento e tpl

La favola del “Rinnovo parco macchine”!

C’è davvero da chiedersi se ormai siamo alla presa in giro o di cos’altro. Talune dichiarazioni del tavolo “anti-inquinamento” sulle misure adottate sono stupefacenti!
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Sasa/MDL

A leggere i comunicati ufficiali (italiano e tedesco) sul tavolo anti-inquinamento del 9 marzo c’è da rimanere di stucco a leggere queste dichiarazioni riferite alle misure adottate per limitare l’inquinamento di NO2:

Numerose le misure adottate a tal fine. Fra queste il rinnovo del parco macchine del trasporto pubblico, …

Zahlreiche Maßnahmen wurden umgesetzt, dazu gehören die Erneuerung des öffentlichen Fuhrparks, …

Eh? Prego?

Se, da come pare di capire, è preso a riferimento il 2010 come entrata in vigore delle misure sulla qualità dell’aria adottate con il D.Lgs. 155/2010, che ha recepito la direttiva europea 2008/50/CE, mi chiedo se l’estensore o gli estensori di quelle righe siano consci di quello che hanno scritto. Se queste sono le parole dell'assessore Theiner, la cosa sconcerta un po' considerato che, investito della questione qualche tempo fa sulla questione della trazione dei bus, ha "girato" la questione al suo collega Mussner.

Quanto dichiarato, infatti, non corrisponde al vero se il riferimento è ai bus dal 2010 ad oggi. E’ un dato incontrovertibile che la flotta per anni la flotta pubblica è stata oggetto di mancati rinnovi, con sole due "iniezioni" di bus nuovi a scadenza quasi quinquennale, l'ultima tuttora in corso.

Breve cronologia:

  • 2011/2014, nell’interurbano ne arrivarono 180 tutti a gasolio nell’arco di un quadriennio fra (compresi quelli ormai mitici del Metrobus). Quella volta, me lo ricordo bene, non fu fatta alcuna presentazione, come mi fu confermato direttamente dall’ente provinciale. Probabilmente perché si aveva paura di una mia presenza avendo sollevato in precedenza un polverone sui nuovi bus Sasa a gasolio, alla cui presentazione nel dicembre 2012 fui dichiarato “persona non grata”.
  • 2012/13, dopo un blocco di un quinquennio, sono stati acquistati per il tpl urbano di Sasa nuovi bus urbani (42, tutti diesel), sono arrivati poi i 5 a idrogeno.
  • 2016, altro intermezzo con altri 35 bus, sempre diesel, per il consorizio Libus. Durante la presentazione ufficiale (a cui non partecipai perché giusto in quel periodo ero in ferie fuori Bolzano...?) non una sola volta sono state tirate fuori le parole “diesel” e “gasolio”, come ebbi modo di evidenziare qui su salto.bz.
  • 2016, arriviamo a quelli decisi nel mese di novembre, 124 bus, di cui 38 per Sasa (scesi poi a 31). Tutti diesel ma… non si dice. Dei bus interurbani si sa che è stata fatta la gara da parte dell’attuale concessionario ma zero informazioni se siano già in strada o meno.
  • 2018, nel piano investimenti deliberato dalla Provincia il 7 febbraio scorso, per il trasporto urbano ci sono solo i 31 bus (a gasolio) per Sasa, per i prossimi anni null’altro (!), quelli ad idrogeno arriveranno invece dopo il 2021…

Questo sarebbe il rinnovamento del parco macchine del trasporto pubblico locale? Tutto DIESEL, trazione che ora s’intende “combattere”? Dov’è la coerenza? Dov’è la programmazione che esigerebbe un rinnovo di flotta pianificato anno per anno?

Sono anni che si sa che le emissioni dei bus a gasolio sono, in particolare per gli ossidi di azoto, ben più elevate di quelli a metano. Addirittura già nel 2008, con il famoso “studio indipendente ” di ATM che cassò i bus a metano a favore del diesel dichiarandoli pomposamente “Ecobus” (oggi si può tranquillamente definirli “eco-sola”), nell’allora categoria in vigore Euro 5 EEV, l’esito fu pesantemente negativo (+73%) per i NOx. Studio che ancora oggi “travia” non pochi responsabili del tpl italiano, Sasa compresa.

Se ora c’è quest’attenzione per le emissioni di NO2, cosa sarà previsto per le concessioni in gara quest’anno? Sempre e solo gasolio? Se fosse veramente così, ci si dovrebbe veramente porre delle domande sul senso di queste scelte e su chi le prende e le ratifica.

L’estensore di queste righe, voce solitaria da un decennio, ha sollevato dubbi su questi massicci acquisti di autobus diesel. Ma si continua imperterriti su queste scelte. Me la spiegate questa palese incongruenza? Come far andare d’accordo le ultime dichiarazioni riportare in apertura con quello che si è fatto e che si farà per il tpl su gomma? E come fa ad essere coerenti con il piano degli investimenti della mobilità deliberato di recente, dove ci si è ben guardati dal parlare di rinnovo del parco bus?

E dire che sarebbe bastato prendere ispirazione da quanto previsto dal Piano Clima approvato nell'ormai lontano 2011...

La “green region” dovrebbe recitare un bel mea culpa su quanto avvenuto negli ultimi anni sulla mobilità alternativa e sostenibile nel tpl. Perché molte decisioni prese (ma soprattutto non prese) sono state degli ottimi boomerang. Il conto lo si paga non solo da oggi, ma da parecchio tempo ormai.

P.S. a proposito di inquinamento, se ne parlava ancora cinque anni fa e nel 2012… e non è che sia poi mutata tanto la situazione. Ci tornerò sopra…

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Karl Lunger Dom, 03/18/2018 - 12:01

Bei der ganzen NO2-Diskussion fehlt mir eigentlich der Verursacher des Problems. Das ist wohl weder der private, noch der Öffi mit Diesel, sondern die Tatsache, dass wir Euro 5 und Euro 6 Diesel fahren und kaufen, die nur auf dem Prüfstand halten was sie versprechen. Warum gibt es dazu keine Rechnungen, will man da nichts antasten? Ich hab 2012 einen grünen Diesel gekauft, bis dahin gab es sogar ein grünes Landespickerle für Euro 5 Diesel! Und in 2 Jahren soll ich meinen fast neuen Diesel stehen lassen? Und alles nur weil es Hersteller gibt, die die Abgasreinigung deaktivieren und nur auf dem Prüfstand sauber sind? Pfui, da ist vieles im Argen und dann wundern sie sich dass die Leute M5S wählen, wenn die Politiker nur nach unten treten können. Man könnte heute schon VW klagen und fordern, dass sie alle Euro 5 und Euro 6 in Südtirol nachrüsten müssen, ist wohl zu heiß die Kartoffel, da lieber den eigenen Leuten mit Fahrverboten drohen.

Ach ja, hab es fast vergessen. Wie ist das mit den Klimazielen? CO2 kennt wohl niemand mehr, schon vergessen? Mein Diesel produziert gut 25% weniger als ein vergleichbarer Benziner, das sind auch Tatsachen. Und der Diesel der Öffis hilft noch mehr CO2 sparen als mein privater Diesel.

Dom, 03/18/2018 - 12:01 Collegamento permanente