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"Vigneti, servono 55 nuovi ettari"

L’assessore Schuler vede gli operatori del vino altoatesino. "La normativa Ue sulle piantagioni va cambiata: l’1% in più sia regionale. Dai coltivatori 700 richieste".
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Foto: hometolive.co

La Provincia di Bolzano mira a cambiare uno dei criteri di applicazione della normativa europea sui nuovi vigneti. Lo ha detto Arnold Schuler, assessore ad agricoltura, foreste e protezione civile, nell’incontro a Laimburg con gli operatori del settore vitivinicolo altoatesino. Un comparto “che ha un eccellente posizionamento sul mercato”, ha precisato il rappresentante della giunta Kompatscher.

“Se consideriamo la piccola superficie di coltivazione rispetto al resto d’Italia – queste le parole di Schuler – e la raffrontiamo con il grande numero di etichette locali che ottengono i massimi riconoscimenti, possiamo affermare che il settore vitivinicolo altoatesino ha un ottimo posizionamento, sia a livello nazionale e internazionale”.

Per crescere ancora, l’Alto Adige punta “sulla qualità e sulla sostenibilità” delle sue produzioni. Ma per farlo nel migliore dei modi secondo l’assessore, che si è soffermato assieme ai rappresentati del settore vinicolo, occorre ottenere una modifica del sistema delle autorizzazioni all’impianto, che ha mandato in pensione il precedente ordinamento basato sui diritti di impianto (dal gennaio 2016).

Uno dei nodi da affrontare nei rapporti con Roma è l’applicazione delle direttive europee che prevedono il tetto massimo di nuove piantagioni per ogni anno pari all’1% della superficie coltivata a livello statale. “Per l’Alto Adige – precisa la nota della Provincia – ciò significherebbe un margine di manovra davvero limitato”.

“Occorre trattare con le autorità nazionali – ha spiegato Arnold Schuler – per poter fare in modo che si tenga conto delle caratteristiche locali, e che il tetto dell’1% venga applicato non a livello statale, ma a livello regionale”. Per la Provincia di Bolzano, ciò significherebbe “un potenziale di crescita di circa 54,5 ettari l’anno, a fronte di un tasso medio dell’ultimo decennio che si aggira sui 20-30 ettari l’anno”. “Ottenere quella cifra – ha aggiunto l’assessore – sarebbe già un successo, ma il secondo problema è rappresentato dall’assegnazione ai singoli coltivatori: ogni anno arrivano oltre 700 richieste, e vi è la necessità di rivedere i criteri a livello nazionale e locale”.

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Profile picture for user Dai retta a un cretino
Dai retta a un… Mar, 03/20/2018 - 19:58

Così dicono, l'idea sarebbe quella di sostituire meleti con vitigni. Ma qualche dubbio l'avrei perché meli e viti richiedono terreni diversi. Più probabile che vadano ad intaccare aree di mezza montagna limitrofe a vigneti già esistenti.

Mar, 03/20/2018 - 19:58 Collegamento permanente