Società | INTEGRAZIONE

"Donne in bicicletta!"

Si conclude il corso di empowerment femminile a Maso della Pieve. Assieme 15 iscritte, volontarie e vigilesse. "Ci vuole coraggio per mettersi in gioco". Le immagini.
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Foto: Vispa Teresa

Quindici donne, quindici storie personali che legano assieme diverse origini geografiche – dall’Albania all’Afghanistan, dalla Nigeria al Pakistan includendo la Moldavia – alla città di Bolzano. Il progetto “lezioni di bicicletta” promosso dall’associazione La Vispa Teresa a Maso della Pieve – che si conclude giovedì 14 con l’ultimo incontro – ha unito iscritte, volontarie e le agenti della polizia locale per le lezioni sul codice della strada, regalando anche momenti di socialità e aggregazione. Il tutto in un’iniziativa volta “ad aumentare innanzitutto l’empowerment personale delle donne attraverso le lezioni”, come spiega Rachele Sordi, educatrice  dell’associazione.

 

Empowerment e aggregazione

Saper andare in bicicletta, insomma, non è solo una questione di mobilità. C’è (molto) altro in gioco. “Le lezioni– nota Rachele Sordi – hanno accolto la volontà di andare in bicicletta da parte delle donne in un’ottica di una maggiore indipendenza, integrazione sociale e culturale, autostima. Infatti per imparare ci vuole una propria dose di coraggio, la voglia di superare le proprie paure e rimettersi di nuovo in gioco”.

Organizzato dall’associazione la Vispa Teresa all’interno del progetto di sviluppo di comunità del rione Maso della Pieve, il progetto è stato promosso dall’ufficio famiglia, donna e gioventù del comune di Bolzano e dall'Assb, in collaborazione con l’ufficio mobilità del comune di Bolzano, la polizia comunale e Sportcity. Il corso è stato possibile anche grazie alla disponibilità delle due volontarie, Sarah e Francesca.

 

"Solidarietà attiva"

“Le lezioni di bicicletta sono state un percorso di solidarietà attiva, che ha visto le donne volontarie come generatrici di welfare per altre donne. L’obiettivo è stato quello di aumentare il livello di autonomia e indipendenza delle partecipanti e di incentivare una mobilità sostenibile a livello ambientale” aggiunge l’educatrice di sviluppo di comunità dell’associazione.

“Speriamo che dopo il corso le donne continuino a usare la bicicletta come mezzo di trasporto individuale, come simbolo di libertà e di indipendenza, come motivo di benessere e salute, per sé e per gli altri” conclude Sordi. Gli organizzatori rimandano al prossimo anno.

 

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gorgias Ven, 06/08/2018 - 14:56

Verkehrserziehung koennte ein niederschwellige Weg sein Menschen in Europa zu sozialisieren, die aus Laendern kommen mit wenig Regeln. Viele Fahren kreuz und quer auf Strasse und Gehsteig und halten sich kaum an Regeln. Eine Verkehrserziehung kann diese auf anschauliche Weise auf unsere durchregelmentierte und buerokratisierte Gesellschaft vorbereiten, die oft im Widerspruch zu den gewohnten Verhaeltnissen steht.

Ven, 06/08/2018 - 14:56 Collegamento permanente