Economia | EURASIA

"Russia, opportunità per l’Alto Adige"

Un legame oltre le sanzioni: i dati sull'interscambio regionale al seminario italo-russo. Cresce l’export (+3,1%). “Business per smart city e efficientemente energetico”.
Moscow
Foto: Pixabay

Il mercato russo è un’opportunità per le imprese altoatesine: è un ambito che può crescere, anche se rimane soggetto alle sanzioni applicate verso Mosca da Usa e Ue. I dati usciti dal IV seminario italo-russo di Bolzano forniscono una fotografia con luci e ombre del rapporto economico tra la regione e il gigante euroasiatico. Nell’incontro, organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia presso la camera di commercio, i rappresentanti del mondo politico, economico e bancario di Russia, Alto Adige e Trentino si sono confrontati sulla qualità di una relazione che malgrado i segnali negativi potrebbe consolidarsi andando oltre i rapporti difficili geopolitici tra l’Occidente e Mosca. Vi ha preso parte, fra gli altri, Sergey Razov, ambasciatore russo in Italia.

 

 

I dati 

Come si vede nella tabella, crescono le esportazioni del Trentino-Alto Adige dirette nel gigante euroasiatico. Nel primo semestre di quest’anno le vendite hanno registrato un incremento del 3,1%, per un valore di poco superiore ai 47 milioni di euro, in controtendenza con il calo nazionale (-4,6% nazionale, per un valore assoluto di 3,6 miliardi di euro totali) imputabile al clima di sfiducia per il difficile scenario geopolitico ancora in atto.

 

 

Nello specifico i dati Istat dei primi sei mesi del 2018 elaborati da Conoscere Eurasia restituiscono un’istantanea di segno opposto tra le due Province autonome. Se Trento porta a casa un incremento dell’export del 22,4% (25,2 milioni di euro), trainato dalle vendite di macchinari che valgono da soli 18,2 milioni di euro (+40,5% sul primo semestre 2016), Bolzano incassa una flessione di quasi il 13% e si ferma a 21,8 milioni di euro. In particolare, perdono i prodotti manifatturieri che complessivamente calano del 38,7%, con i macchinari a -63%. Tra le voci con segno positivo per la provincia di Bolzano, le esportazioni dei prodotti agricoli che aumentano invece del 30,7%, portandosi a 12 milioni di euro. Inoltre, più che raddoppiano le importazioni.

Il dato regionale, seppure modesto, indica un potenziale inespresso nelle relazioni commerciali tra il Trentino Alto Adige e la Russia, specie nei settori attualmente più strategici per la domanda eurasiatica: i processi della smart city, ad esempio, e l'efficientamento energetico che vede leader le due province (Antonio Fallico)

Smart city e energia

Le variazioni tra i due territori non sono considerati così significative dagli addetti ai lavori, anche perché i valori assoluti sono ancora contenuti. “L’export complessivo delle due province autonome verso la Russia rappresenta solo il 3,2% del valore espresso dalle regioni del Nord-Est che, nel semestre, hanno totalizzato quasi 1,5 miliardi di euro - nota Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell'associazione Conoscere Eurasia, anche lui al convegno -. Il dato regionale, seppure modesto, indica comunque un potenziale inespresso nelle relazioni commerciali tra il Trentino-Alto Adige e la Russia, specie nei settori attualmente più strategici per la domanda eurasiatica. Penso ai processi innovativi legati al progetto smart city dalla digitalizzazione dei servizi urbani, fino all’efficientamento energetico, in cui le due Province di Trento e Bolzano sono leader, che sono di particolare interesse per il mercato eurasiatico in fase di forte cambiamento e ristrutturazione produttiva”. 

La Russia è un mercato che può crescere ed essere un'opportunità per le imprese locali. Nel settore agroalimentare, oppure in quello dei macchinari o dell'energia. Certo va sempre tenuta presente la spada di Damocle delle sanzioni, che però non hanno a che fare con l’economia (Alfred Aberer)

Aberer: "Mercato interessante"

Convinto che la destinazione Russia tra le mete dell’export altoatesino possa crescere è anche Alfred Aberer, direttore della camera di commercio di Bolzano. Curioso che il raddoppio delle importazioni si spieghi principalmente in una partita di carbone acquistata da un’azienda veneta tramite la sua filiale in Alto Adige. “È un dato eccezionale che non è significativo. A parte ciò, la Russia è un mercato che può crescere e può essere interessante per le imprese locali. Per l’agroalimentare, ad esempio, oppure per le tecnologie, i macchinari, il settore energetico. Certo va sempre tenuta presente la spada di Damocle delle sanzioni, che però non hanno a che fare con l’economia”.

Bild
Profile picture for user Karl Trojer
Karl Trojer Ven, 09/21/2018 - 12:06

Napoleone e Hitler aggredìrono ingustificatamente la Russia. Quando Gorbachov tentò di trasformare l´Unione Sovietica in un´Unione del tipo UE, noi dell´UE l´abbiamo abbandonato sotto la pioggia e l´oligarca ed uriaccone Jelzin l´ha potuto cacciare. Quando la Russia tentò di avvicinarsi alla UE , abbiamo installato missili lungo il confine ed abbiamo offerto all´Ucraina la partnership. Questi due ultimi affronti hanno rafforzato l´arroganza di un Putin ed il suo potere. Ma Putin non è la Russia. La cultuta dell´Europa ha molte più somiglianze con la cultutr russa che non con quella degli USA. E´ ora, che la UE si impegni a costruire un clima di dialogo per migliorare sostanzialmente le relazioni culturali ed economiche con la Russia, ciò anche nell´interesse dell´Ucraina, che giustamente non accetta la sottomissione alle strategie di Putin.

Ven, 09/21/2018 - 12:06 Collegamento permanente