Ambiente | Mobilità

Traffico smart

L’ipotesi dell’Intelligent traffic system a Bolzano per fluidificare i flussi con app e pannelli variabili. Un progetto da 7-8 milioni. Ciurnelli e Huesler in Consiglio.
Gestione traffico
Foto: Mobility

Un sistema di traffico intelligente a Bolzano - attraverso la piattaforma digitale Its-Intelligent traffic system -, per migliorare in tempi brevi la mobilità cittadina e governare la fase di transizione da qui al completamento degli interventi previsti dal protocollo Provincia-Comune, dal tram allo spostamento dell’A22. La soluzione sarà molto probabilmente uno dei temi dell’audizione in consiglio comunale dei consulenti dell’amministrazione comunale sullo stato dell’arte della redazione del Pums (Piano urbano mobilità sostenibile) e sulle principali ipotesi progettuali che si affacciano per il capoluogo. Città che, come ha già detto Stefano Ciurnelli, uno dei consulenti che sarà presente assieme a Willi Huesler, vale “un quinto della mobilità dell’intero Alto Adige”. 

 

Traffico fluido

Il problema quindi è “la concentrazione” e occorre pensare a come fluidificare, sfruttando le nuove tecnologie e le infrastrutture digitali, non solo il traffico ma tutti gli spostamenti di cittadini, turisti, pendolari, operatori economici. L’appuntamento per cominciare a parlare dell’argomento è lunedì prossimo, alle 18, nella prima delle sedute autunnali dell’assemblea cittadina. L’audizione arriva dopo l’attesa firma del protocollo sugli interventi da anni chiesti da Bolzano e su cui finalmente la Provincia pare avere - ci sono anche le elezioni imminenti - sganciato i cordoni della borsa

 

Armonizzare Pums e Protocollo

La sfida ora, ragionano in seno al Comune e assieme ai consulenti, è armonizzare il lavoro per il Pums, necessario anche perché consentirà di chiedere i finanziamenti statali per il tram, con la pianificazione delle opere del Protocollo. Dal punto di vista tecnico si pensa a come rendere il Piano utile per colmare il tempo che separa dall’entrata a regime delle opere, alcune attese già fra due-tre anni. In una città “piccola e compatta” quale è Bolzano i flussi di veicoli in entrata e uscita (stimati in 80.000 al giorno nelle due direzioni) e gli altri spostamenti vanno resi meno problematici.

Il modello quindi è la piattaforma adottata a Vienna (nel progetto Smart city Wien), Amburgo, Parigi. Appunto sistemi di Intelligent traffic system che tramite messaggi sui cellulari (con relativa app) e sui display delle auto di nuova generazione sono in grado di comunicare in tempo reale le opzioni di mobilità più convenienti. Avvertire gli automobilisti di code, ingorghi, parcheggi pieni o vuoti, ma anche dire quale linea del trasporto pubblico arriva prima e quanto ci si mette a piedi o in bici per una determinata destinazione.

 

Progetto smart da 7-8 milioni

Il sistema “di gestione smart del traffico multimodale” sarebbe dotato di pannelli a messaggio variabile collocati in città, spire a terra per il conteggio dei passaggi di veicoli, anche per le simulazioni predittive, e naturalmente gli accessi per connettere il tutto. Il progetto potrebbe avere come partner partner Comune, Provincia, A22, i gestori del trasporto pubblico come Sad e Sasa e ha costi nell’ordine dei 7-8 milioni di euro, che consentirebbero però di avere “una città più fluida e vivibile”.

Quanto al Pums, l’obiettivo è predisporlo entro il 10-15 novembre. Verrà adottato dalla giunta e dopo un mese approderà in consiglio comunale per l’avallo finale. Chiudendo prima della fine dell’anno, com’è l’auspicio, si potranno chiedere i finanziamenti statali per progetto di mobilità quale è il tram.

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Claudio Campedelli Mer, 10/03/2018 - 17:33

Il presidente di ANITA dichiara che:
“Con l’attuale infrastruttura ferroviaria non è possibile aumentare lo shift modale. Già oggi la vecchia linea ferroviaria sul Brennero trasporta quasi la stessa quantità di merce come la linea ferroviaria attraverso il san Gottardo in Svizzera con la moderna galleria di base.”

Nell’anno 2014 la quantità di merci trasportate su ferrovia del Brennero erano 11,9 milioni di tonnellate nette. Al Gottardo (linea storica) 15,7 di tonnellate nette. Si nota una differenza di ben 3,8 milioni di tonnellate.

Secondo BBT Se la capacità massima della ferrovia storica del Brennero è di 18 milioni di tonnellate nette, secondo la Provincia Autonoma di Trento 29 milioni di tonnellate nette, sempre all’anno.

Nota bene: la nuova galleria del Gottardo è stata messa in servizio il 1 giugno 2016! Quindi i dati sopra riportati si riferiscono a quelli ultimi disponibili da parte del Ufficio federale dei trasporti (UFT) Svizzero e solo per la linea del Gottardo storica.

Al Brennero abbiamo minimo un 55% di traffico su strada che percorre l’asse del Brennero non perché rappresenta il percorso più breve ma per motivi economici (pedaggio autostradale conveniente in Italia e costo carburante basso in Austria) allungando il percorso di 60 e più chilometri. Fonte: Land Tirol - Verkehrsbericht 2010.

Questo cosiddetto traffico “deviato” non si sposterà mai su una ferrovia che percorre più chilometri ma eventualmente su quella con il percorso più breve attraverso la Svizzera che già oggi ha enormi capacità residue. Vedi il rapporto semestrale del UFT: "Continua a calare il traffico pesante attraverso le Alpi" 1° rapporto semestrale 2018 (PDF, 792 kB, 13.09.2018) https://www.bav.admin.ch/dam/bav/it/dokumente/themen/verlagerung/1_sems…

Al Brennero abbiamo un consistente aumento dei transiti su strada non perché aumenta il trasporto merci nord – sud ma perché - in base all’accordo dei trasporti terrestri tra UE e Svizzera - le misure unilaterali su strada in Svizzera sono sempre più stringenti e gli autotrasportatori trovano sempre più economicamente conveniente rimanere su strada al Brennero invece di usare la ferrovia.

A pagarne il prezzo più alto sono i morti prematuri lungo l’asse del Brennero e coloro che subisco già ora le conseguenze delle variazioni climatiche.

Mer, 10/03/2018 - 17:33 Collegamento permanente