Politica | L'emergenza

Ripresa fra le polemiche

Maltempo, Schuler vuole lo stato di calamità. Fraccaro: “Stop tasse ai cittadini colpiti”. 1 miliardo per gli interventi. Battibecco Salvini- Pd dopo il caso Belluno.
Carezza
Foto: Walter Donegà

L’allarme è rientrato ma il quadro è critico. Come noto il nubifragio che ha messo in ginocchio più di mezza Italia la scorsa settimana ha lasciato un’impronta profonda anche in Alto Adige dove da giorni si lavora senza sosta per cercare di riportare la situazione alla normalità. L'assessore Arnold Schuler è intenzionato a chiedere lo stato di calamità, da decidere se per tutta la provincia o solo per alcune zone. Intenzione condivisa dal sindaco del comune di Nova Levante (del quale fa parte la frazione di Carezza, una delle aree più colpite), Markus Dejori. Gli alberi abbattuti dalle forti raffiche di vento ora sono 500mila metri cubi di legname da raccogliere nel più breve tempo possibile e inoltre preoccupano i possibili rischi idrogeologici. I timori per la stagione sciistica vengono invece fugati dal primo cittadino: “Ce la faremo”.

Nel frattempo arrivano rassicurazioni da Roma: “Siamo al fianco delle popolazioni, flagellate dalla violenta ondata di maltempo, con atti concreti ed efficaci. Già in settimana il consiglio dei ministri dichiarerà lo stato di emergenza per le Regioni colpite con lo stanziamento immediato delle prime risorse. Vogliamo inoltre sospendere gli obblighi fiscali e procedere agli indennizzi per consentire a cittadini e imprese di ripartire. Da Nord a Sud, il governo c’è e opera attivamente per fronteggiare l’emergenza”, assicura Riccardo Fraccaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta. Si parla di 1 miliardo di euro per gli interventi di messa in sicurezza del territorio “e con la legge di bilancio sono stati sbloccati oltre 4 miliardi di euro per le Regioni da investire sul dissesto idrogeologico. La tutela dei cittadini e la salvaguardia ambientale sono una nostra priorità. Ora daremo tutto il sostegno possibile alle zone martoriate dai nubifragi, anche con la possibilità di accedere al Fondo di solidarietà dell’Ue”, riferisce Fraccaro. 

 

Belluno e sobrietà

 

Su richiesta del neopresidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti anche il Trentino, oltre al Veneto - dove peraltro vigili del fuoco volontari della nostra Regione si sono recati per dare man forte -, al Friuli Venezia Giulia e alla Liguria, beneficia dell’iniziativa di raccolta donazioni, promossa dal Dipartimento della Protezione civile, a sostegno delle popolazioni colpite dall’ondata di maltempo. Fino al 3 dicembre sarà possibile devolvere due euro inviando un sms solidale o effettuando una chiamata da rete fissa al 45500

A Belluno (e poi a Terracina) si è recato ieri il ministro dell’Interno Matteo Salvini, annunciando la sua visita attraverso un post su Facebook - con tanto di sorrisi e pollici alzati - che ha scatenato ampia indignazione in rete. Diversi utenti, ricordando gli ingenti danni di questa eccezionale catastrofe e le vittime, che in Sicilia sono arrivate a dodici, hanno duramente richiamato all'ordine il vicepremier leghista (“Che hai da ridere? È una tragedia non una gita”, uno dei commenti su Twitter), che agli attacchi ha risposto con un eloquente: “Me ne frego”. 

 

 

Dopo aver sorvolato le zone devastate dal maltempo insieme al governatore del Veneto Luca Zaia, Salvini parlando delle cause del disastro ambientale ha detto ai giornalisti: “Ci sono stati troppi anni di incuria e malinteso ambientalismo di salotto, per cui non si tocca l’alberello e non si draga il torrentello, ma questi alberelli e  torrentelli ti presentano il conto”. La replica della controparte non si è fatta attendere: “Chi ha votato pochi giorni fa l’ultimo scandaloso condono edilizio anziché parlare di ‘ambientalismo da salotto’ dovrebbe tacere - ha dichiarato il segretario uscente del Pd Maurizio Martina -. Davanti all’emergenza si lavori per aiutare chi è colpito e basta”.

 

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Massimo Mollica Lun, 11/05/2018 - 09:22

Spero che sia a tutti chiara e netta la differenza tra noi e loro! Tra la nostra autonomia provinciale e il loro statalismo! Noi, come ho già scritto, abbiamo fatto tutti i "compiti a casa", loro no! Noi abbiamo limitato i danni, per quanto la perdita di una vita sia inestimabile e una ferita dolorosa. Loro invece sono abituati a chiedere la calamità naturale! Quando scrissi che ci sono cittadini di serie A (noi) e di serie B (loro) volevo intendere proprio quello che sta succedendo in questi giorni!
E vorrei che fosse chiaro anche ai politici! Soprattutto quelli di lingua italia locali che persono tempo a parlare di destra e sinistra, di migranti, di tante sciocchezze!

Lun, 11/05/2018 - 09:22 Collegamento permanente
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Benno Kusstatscher Lun, 11/05/2018 - 12:40

In risposta a di Massimo Mollica

Volevo chiedere esattamente la stessa domanda come la chiede Gianluca sotto: chi sono sto "loro"? Fare i "compiti a casa" senza minime competenze di autogoverno semplicemente non è possibile. ... e non si può dire che i bellunesi non abbiano chiesto certe forme di autonomia. Anzi, ci battano per parecchi anni, anche chiedendo il nostro sostegno politico.

Il Veneto, certamente, viene governato dalla Lega da molti anni. Puntare all'incapacità administrativa degli anni passati, come espresso da Salvini, è un autogol perfetto. Ma poi non potrei confermare che Zaia&co sia perso nello "statalismo". Quindi: chi sono "loro"?

Lun, 11/05/2018 - 12:40 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Lun, 11/05/2018 - 16:44

In risposta a di Benno Kusstatscher

Guardi che io facevo un discorso nazionale. Da noi non è concepibile che vi sia una casa abusiva vicina al letto di un fiume! PUNTO Da noi si spendono milioni di soldi per la prevenzione, ci sono i vigili del fuoco volontari! C'è una protezione civile ben atrezzata e pure le strade sono ottimamente amministrate. Questo non può evitare i morti e i disagi ma li limita. A gennaio sono state evaquate 200 persone a causa di slavina vicino a Merano mentre a Rigopiano l'anno prima sono morte pur avendo dato l'allarme. Se ne rende conto?
Per quanto riguarda Zaiai il mio parere è negativo! Hanno una viabilità schifosa e continuano a costruire strade invece che curare quelle esistenti! E comunque realtà come Belluno sono sacrificate al cospetto di Venezia e soci! C'è bisogno dell'autonomia provinciale. C'è bisogno di liberare dalla burocrazia la cura del proprio territorio. Se non si capisce questo è inutile fare proclami. Se poi li fa il ministro dell'interno sparando balle colossali offende pure l'intelligenza di noi cittadini! Del ministro del consiglio che sorvola i luogo di morte e distruzione non me ne faccio nulla! Io voglio prevenzione! E questa si fa localmente!

Lun, 11/05/2018 - 16:44 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Lun, 11/05/2018 - 20:37

In risposta a di Benno Kusstatscher

Chiedo scusa se non sono stato chiaro. Loro sono i cittadini di serie B. Che non hanno fatto i compiti nom perché sono disonesti ma perché subiacono un amministrazione centrale che non li tutela! Se cade un ponte è certamente colpa di qualcuno ma in realtà è tutto il sistema che non funziona! L'Italia è come un'auto con una pessima carrozzeria e un motore che consuma tanto e inquina. Noi no! Ma non perché siamo superiori semplicemente perché noi abbiamo l'autonomia.

Lun, 11/05/2018 - 20:37 Collegamento permanente
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gianluca rossi Lun, 11/05/2018 - 11:21

Scusi, sig. Mollica, ma di chi sta parlando quando si riferisce a "loro"? Al "loro statalismo"? Chi non avrebbe fatto i "compiti a casa"? Spero che lei non si riferisca a "noi" bellunesi, i più colpiti da questa tragedia... Nel caso parlasse di noi la inviterei a fare un giro per le nostre vallate, non adesso, tra qualche giorno, per non intralciare il lavoro dei soccorritori e soprattutto delle migliaia di valligiani, che dalla mattina dopo sono al lavoro in condizioni proibitive per rimettere le cose in sesto, senza aspettarsi nulla da chichessia, come sempre è stato in queste terre... forse, sig. Mollica, quello che le sfugge, per attribuire un giudizio così approssimativo, è che quello colpita non è una valle, ma un territorio che si estende per centinaia di chilometri, dal Feltrino al Comelico, dai confini con la Valsugana a quelli con la Carinzia...; il fatto che ci siano state "solo" 3 vittime potrebbe anche essere dovuto all'intercessione di qualche Santo, un miracolo, ma più probabilmente, è frutto dell'attività di prevenzione che negli anni, tra mille difficoltà, e con la scarsità di risorse che ci contraddistingue, è stata fatta. Signor Mollica, noi bellunesi i "compiti a casa" li abbiamo fatti tutti, come sempre abbiamo fatto. In dieci giorni abbiamo avuto il più devastante incendio degli ultimi 40 anni nell'Italia nord-orientale con i boschi di un'intera valle andati in fumo, un'alluvione, la peggiore dgli ultimi 50 anni con accumuli di quasi 700 mm in 48 ore, (praticamente la stessa quantità che mediamente cade in Val Venosta in un anno), venti ad oltre 200km/h hanno danneggiato il 40% del nostro patrimonio boschivo, è tornata a muoversi la più grande frana dell'intero arco alpino (e probabilmente d'Europa) che minaccia direttamente due paesi, si è verificato uno dei più ampi e prolungati black-out mai verificati nel Paese (160 mila utenze su una popolazione di 200 mila abitanti, alcune delle quali ancora al buio a distanza di una settimana...); forse le sembrerà poco, ma le assicuro che nonostante tutto questo, "noi" non ci siamo ancora "abituati a chiedere la calamità naturale". Certo, siamo il territorio che in Italia ha pagato in assoluto il più alto contributo di vite umane per il dissesto idrogeologico (Vajont, alluvione del 1966, ecc.), ma siamo gente di montagna, abituata a rimboccarsi le maniche e a lavorare sodo, senza chiacchiere, senza piagnistei e senza chiedere niente e lo facciamo, pensi un po', addirittura senza quei soldi che a "voi", giustamente, hanno permesso di realizzare quelle cose che "noi" possiamo solamente sognare.

Lun, 11/05/2018 - 11:21 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Lun, 11/05/2018 - 16:30

In risposta a di gianluca rossi

Credo che Lei abbia frainteso il senso della mia riflessione, che riguardava TUTTO il territorio nazionale, e infatti conclude proprio con un "senza quei soldi che a "voi", giustamente, hanno permesso di realizzare quelle cose che "noi" possiamo solamente sognare" . Io parlavo del centralismo amministrativo. Che mi creda si ripeterebbe anche se vi fosse un federalismo regionale dove Venezia mangerebbe molto e pure le altre province. Sulla vostra bravura non si discute ma è un dato di fatto che la provincia di Belluno sia attualmente sacrificata e poco considerata in Veneto. La vostra provincia potrebbe fare molto di più se fosse autonoma! Però in primis dovreste capirlo voi! Se un ministro come Salvini viene a sparare boiate colossali io mi offenderei se fossi un bellunese! Sarei indignato! Dovete pretendere l'autonomia provinciale! E questo lo hanno capito i tanti comuni limitrofi che farebbero carte false per poter passare alle nostre province! Quindi se posso darLe un consiglio si batta perché Belluno diventi autonoma!

Lun, 11/05/2018 - 16:30 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Lun, 11/05/2018 - 20:44

In risposta a di Benno Kusstatscher

Non si finisce mai d'imparare! La ringrazio per la notizia, che però non fa altro che avvalorare la mia convinzione di come la provincia di Belluno sia poco considerata! Quasi nessuno conosce questa notizia! Invece si parla di una non meglio specificata indipendenza del Veneto. Si parla tanto di migranti. Si fa di tutto per costruire altre strade tipo la pirubi! La verità è che il Veneto è ricco ma la qualità della vita é assai inferiore rispetto alla nostra. Concludo ribadendo il concetto che i compiti di cui parlo non possono essere fatti non per incapacità ma perché si viene amministrato da uno stato centralista.

Lun, 11/05/2018 - 20:44 Collegamento permanente
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gianluca rossi Mar, 11/06/2018 - 18:04

Sig. Mollica, forse io ho frainteso il senso delle sue riflessioni, ma mi permetta di associarmi al suggerimento di Benno di non approfondire quel solco che separa voi fortunati cittadini di serie A, da noi che ce la giochiamo nelle serie minori... rischia di diventare una cosa poco piacevole, vista da qui ... e mi permetta anche di dirle che non è vero del tutto che al di fuori dell'isola felice in cui vivete, regnano solo il caos e il disastro... le case nei greti dei fiumi non ci sono nemmeno qui a Belluno... Credo siano di più le cose che potrebbero accomunarci di quelle che di fatto, oggettivamente, oggi ci separano... Quanto all'autonomia, che in effetti fa la grossa differenza, con me, le assicuro, sfonda una porta aperta; nel bellunese da anni ci battiamo per ottenerla, da Roma e da Venezia... lo facciamo alla maniera nostra, da gente di montagna, senza sbraitare, con richieste ferme ma espresse forse troppo sommessamente... probabilmente sbagliamo, considerato che finora non abbiamo ottenuto nulla. Per dirla tutta ci saremmo aspettati, in questa nostra battaglia, una maggiore solidarietà ed un minimo di aiuto concreto da chi, come voi e Trento, l'autonomia ce l'ha già e a nostro parere avrebbe tutto l'interesse a vederla estesa anche ad altre territori, quelli vicini, con caratteristiche simili, almeno. Personalmente (e come me molti altri) sono pienamente consapevole del fatto che Zaia sta cercando di stroncare qualsiasi velleità di autonomia della "sua" montagna in chiave provinciale e quando sembra appoggiarla lo fa solo per rinfocolare le sue rivendicazioni autonomistiche declinate in chiave regionale. Consideri però che molti qui, pur consci di tutto questo, dopo la devastazione arrecata al territorio e alle sue istituzioni dalla pessima legge Delrio, dopo le parole di quello stesso ministro: "non sarete MAI come Trento e Bolzano" o "dovete rassegnarvi allo spopolamento delle valli", dopo l'azzeramento dei trasferimenti alla Provincia operato dai vari governi tecnici e di centro-sinistra, dopo una riforma costituzionale, fortunatamente bocciata, che avrebbe accentrato ulterioremente il potere a Roma, ebbene dopo tutto questo, molti vedono in Zaia l'ultima speranza di una possibile salvezza... P.S. per chiarezza: non ho mai dato il mio voto alla Lega

Mar, 11/06/2018 - 18:04 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Mer, 11/07/2018 - 12:03

In risposta a di gianluca rossi

Gentile sig. Rossi, la ringrazio per aver perso del tempo a rispondermi. Mi scuso se sono risultato duro nei modi. E' che non sopporto più queste situazione! Da cittadino di serie A non sopporto che vi sia una disparità di trattamento! Non sopporto più il giornalismo che esalta e in parte umilia le lacrime di chi ha perso un proprio caro. Dopo essermi convinto della bontà della provincia autonoma mi sono battuto che questa fosse portata anche nel resto d'Italia. Il problema è che il resto d' Italia questo non lo vuole capire! Ed è vero quando Lei afferma che sia gli Alto Atesini che i Trentini non si battano per portare questo modello come esempio. E mi vergogno per questo! Attualmente sono come un don Quijote che sta combattendo una partita già persa. E non userò mai i metodi di Salvini ne mi svenderò al populismo. le mie uniche armi sono la logica e il ragionamento! E Delrio ha sbagliato in pieno a dire quello che ha detto, ma almeno non ha preso per i fondelli come ha fatto l'attuale ministro degli interni.
E per assurdo, viste le mie convinzioni autonomiste, io al referendum ho votato SI perché è vero che in certe sue parti era sbagliatissimo ma avrebbe cambiato una situazione che non verrà mai più cambiata. Diversamente avrebbe potuto dimostrare che cambiare si può! Ho votato SI per i morti di Rigopiano, per le vite spezzate dal crollo del ponte di Genova, da chi è stato soffocato da una piena! Perché bisogna cambiare, in qualche modo. E se voi vi affidate a Zaia allora è questo che vi meritate: ma mi creda che cambierà ben poco anche con una ipotetica indipendenza del Veneto che non ci sarà mai. E mi dispiace per voi, sinceramente!

Mer, 11/07/2018 - 12:03 Collegamento permanente