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“Pura propaganda”

Ok di Palazzo Madama al decreto sicurezza di Salvini. La senatrice Svp Unterberger: “Nulla di buono da questo provvedimento”. Bocciato emendamento su proposta Kompatscher
Julia Unterberger
Foto: SVP

Non sono solo i Verdi e Sinistra Unita, dall’Alto Adige, a tuonare contro il decreto sicurezza e immigrazione voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il provvedimento viene bollato come “pura propaganda” anche dalla senatrice della Svp Julia Unterberger che oggi (7 novembre) annunciando voto contrario a Palazzo Madama dirà nel suo intervento in aula che il documento “promette più sicurezza ma l’effetto sarà opposto. Gli articoli più importanti rimarranno lettera morta, perché l’Italia non ha accordi bilaterali per il rimpatrio dei migranti coi paesi di provenienza. Per questo le espulsioni non si potranno realizzare. I migranti finiranno per vagare per le strade nella piena illegalità, diventando preda delle organizzazioni criminali e delle loro attività illecite. In campagna elettorale Salvini aveva promesso l’espulsione di 600mila persone. Quante ne sono state rimpatriate finora?”. E ancora che “non c’è alcuna emergenza, gli arrivi sono diminuiti in un anno dell’83% e quindi non si capisce perché il governo abbia scelto la strada della decretazione d’urgenza. Ridurre i fondi ai centri che si occupano dell’integrazione accentuerà le problematiche connesse all’immigrazione, che diventerà una vera e propria bomba sociale, come denunciano anche i sindaci che hanno chiesto il ritiro del provvedimento”.

Il Senato, tuttavia, approva la fiducia sul decreto sicurezza con 163 sì e 59 no compresi anche quelli di 5 dissidenti pentastellati. Mal di pancia che però non hanno affatto impensierito il vicepremier leghista che prima della seduta aveva detto: “Il governo non è assolutamente a rischio, manterrà uno per uno tutto gli impegni presi con gli Italiani, punto. Con buon senso e umiltà, si risolve tutto”.

Forza Italia non partecipa alla votazione mentre Fratelli d’Italia si astiene, il Pd invece vota contro e innesca una protesta in sala stampa sfoggiando cartelli e magliette con la scritta: “Decreto Salvini, più clandestini”, che dopo l’“aiutiamoli a casa loro” di renziana memoria ancora una volta pare accorciare il divario comunicativo con l’avversario politico. Ora la parola passa alla Camera, dove il decreto è calendarizzato per il prossimo 22 novembre.

 


Poca considerazione

La senatrice della Volkspartei Unterberger sottolinea inoltre che il governo ha anche respinto l’emendamento sulla proposta del presidente Arno Kompatscher e della Conferenza Stato-Regioni per una distribuzione equa sul territorio nazionale anche dei migranti che arrivano dal Nord. “In questo modo i territori come il nostro saranno costretti a gestire numeri superiori alle nostre stesse capacità. Così come è stato respinto l’emendamento sulla clausola di salvaguardia per le autonomie speciali. Il governo, che a parole si dimostra a favore delle autonomie, al primo vero banco di prova riduce invece le nostre prerogative e competenze”.

Il governo, che a parole si dimostra a favore delle autonomie, al primo vero banco di prova riduce invece le nostre prerogative e competenze

La bocciatura è dunque totale: “È evidente allora - conclude Unterberger - che da questo provvedimento non nascerà nulla di buono, se non alimentare le paure e le tensioni sociali. Al di là di questo provvedimento, dopo le ultime iniziative di questo governo il Gruppo per le Autonomie non può che esprimere voto contrario alla fiducia che è stata posta sul decreto”.

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Karl Trojer Ven, 11/09/2018 - 11:16

Julia Unterberger habe ich über Jahre als eine der kompetentesten und klarsten PolitikerInnen erlebt. Sie bedarf keiner "Schwärmer".
In den Kommentaren zu verschiedenen Themen in denen Frauen betroffen sind, wetzen selbstherrliche Männer häufig ihre stumpfen Messer... die Dominanz des Patriarchates ist allerdings nicht zukunftsfähig.
Abgesehen davon, bekäme es uns Männern sicher gut, wenn wir uns, durch "mehr Macht den Frauen", aus unseren uralten Domänen der Überheblichkeit, des Feindbild-Zwanges, der Konkurrenz anstatt der Kooperation, der Machtkonzentration anstatt der Partizipation befreien ließen.

Ven, 11/09/2018 - 11:16 Collegamento permanente