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Gut , dass da jemand schreibt, was hinter den Kulissen geschieht.
Da wird so mancher an den "voto utile" denken und die Grünen unter den 4% schmoren lassen.
Eine Präzisierung sei erlaubt: Kusstatscher wurde 2004 gewählt; 2009 erreichte sinistra e libertà die 4%-Marke nicht, sonst wäre nämlich auch Holzeisen nach Brüssel gewählt worden.
Sehr geehrter Herr Daniel, Sie haben Recht. Mein Fehler. Bedanke mich für die Präzisierung.
peccato, mentre il centro destra marcia compatto, sull'altro fronte vige la divisione, l'ultimo sondaggio di SWG del 26 marzo dà alla lista verde l'1%, mentre i civattiani di „Possibile“ sono irrilevanti dato che al suo fianco stà nascendo un listone che parte dalle forze politiche della sinistra europea (Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Altra europa per Tsipras) per allargarsi a Diem25, il movimento di Yanis Varoufakis.
La lista di piú Europa con alleati viaggia secondo i sondaggi tra il 2,7 e il 3,5% anche loro poco sotto la soglia di sbarramento.
Ok. Die Grüne Führungsebene hat sich gegen eine sehr chancenreiche Koalition mit TK ausgesprochen.
Die Grünen WählerInnen aber können in der Wahlkabine diese Koalition durchaus vollziehen.
Ich lade sie dazu herzlich ein!
Verstehe diese Harakiritaktik der Grünen nicht. Schade...
Gli ultimi sondaggi sono ancora meno incoraggianti, secondo l'ultima rilevazione di Ipsos i Verdi vengono stimati allo 0,7%, mentre la nuova lista Sinistra raggiunge il 2% e +Europa con Italia in comune il 3,1%. Tutte liste al di sotto del quorum al 4% e a questo proposito è interessante quel che si legge sull'ultimo numero dell'Espresso „La danza finale dei partiti bonsai“ (alle europee, fuori dal pd ci saranno tre liste divise, ecco la storia grotesca di come ci si è arrivati: tra litigi, veti, tradimenti e vanità). Tutti gli appelli all'unità sono rimasti inascoltati e alla fine ha prevalso il richiamo identitario dei partiti bonsai.
Anche il Manifesto di ieri ne scrive nell'articolo di Daniela Preziosi: Così Zingaretti stà aprendo le liste a sinistra:
….........Ma al di là delle scaramucce, è il dato che conta. Più simbolico che numerico. Zingaretti apre dunque anche a sinistra le liste, con buona pace di Calenda e dei renziani che continuano a contestare la scelta. Su questa linea gli ambasciatori del Pd tentano quello che, a sinistra, sarebbe un bel colpo di immagine: candidare la bolognese Elly Schlein, già civatiana, uscita dal Pd da fondatrice di Possibile e attivissima europarlamentare, stimata per serietà e competenza. E donna, genere assai ricercato nella prossima competizione europee. Anche lei, come Paolucci, dopo la scissione è rimasta nel gruppo dei Socialisti e democratici.
Schlein è corteggiatissima. Le ha chiesto di candidarsi anche La sinistra, la lista più radicale. E naturalmente l’ha convocata anche la sua lista ‘naturale’, presentata ieri, Europa Verde, nata dal matrimonio fra i Verdi e Possibile. Ma lei, in dissenso con la scelta di non presentare una formazione unica a sinistra del Pd, medita di rinunciare a correre. Dunque la cosa più probabile allo stato è che dica no anche al Pd, nonostante il pressing (e la certezza di essere eletta). Perché, spiega chi ci lavora a fianco, «alla fine il quadro delle liste è esattamente quello che lei aveva cercato di scongiurare».
https://ilmanifesto.it/europee-cosi-zingaretti-sta-aprendo-le-liste-a-si...