Società | salto-Gespräch

“L’energia delle ragazze!”

Syria e Lidia Li Perni, 20 anni, hanno aperto con mamma Celestina la rosticceria Il buongustaio. Imprenditoria tutta al femminile: “Donne e giovani devono farsi valere”.
Syria Lidia Li Perni buongustaio Bolzano
Foto: salto.bz/N.Arrigoni

salto.bz: Syria e Lidia Li Perni, dalla Toscana, dove siete nate da genitori con origini familiari siciliane, vi siete spostate a Bolzano. Com’è nata la vostra avventura imprenditoriale, condivisa con mamma Celestina, nella rosticceria e pizzeria da asporto Il Buongustaio, da un anno in via Palermo?​

Syria Li Perni (sorride): l’attività parte innanzitutto da una passione condivisa, a me ad esempio piace mangiare e cucinare. Mamma è una brava cuoca. Poi mio padre Nunzio ne era convinto, i clienti sarebbero stati contenti. Perché non far assaggiare anche ai bolzanini prodotti diversi, tanti sapori italiani che conosciamo? Anche perché la nostra famiglia ha origini differenti che vanno dalla Sicilia alla Puglia e passano per la Toscana, dove io e mia sorella siamo nate e cresciute.

Perché non far assaggiare anche ai bolzanini prodotti diversi, tanti sapori italiani che conosciamo? Anche perché la nostra famiglia ha origini differenti che vanno dalla Sicilia alla Puglia e passano per la Toscana (Syria)

Da dove si parte, per la vostra storia e quella della vostra famiglia?

Lidia Li Perni: io ho 21 anni e mia sorella 21 e veniamo da Poggibonsi, in provincia di Siena. Mamma è siciliana, di Vittoria, vicino Ragusa, ma è nata in Svizzera da genitori dell’isola, e papà è nato a Milano, ma da padre siciliano e madre pugliese, di Manfredonia. Visto la complessità? (sorride anche lei, ndr) Trent’anni fa i nostri genitori si sono trasferiti in Toscana, dove siamo nate noi tre, dato che l’altra nostra sorella, Federica, è socia dell’attività ma ha deciso di fermarsi giù.

 

Una degna rappresentanza della Penisola quindi. Condensata, in cucina, nei sapori del Buongustaio?

Syria: ci siamo dette, perché no? Siamo qui da un anno, abbiamo aperto il 12 marzo 2018, e sta andando bene.

Io ho 21 anni e mia sorella 21 e veniamo da Poggibonsi, Siena. Mamma è siciliana, di Vittoria, vicino Ragusa, ma è nata in Svizzera, e papà è nato a Milano, da padre siciliano e madre pugliese. Visto la complessità? (Lidia)

Perché Bolzano, con un salto dal centro Italia al “profondo” nord?

Lidia: l’idea di salire è nata da mio padre, per riunire la famiglia. Lui una decina di anni fa ha iniziato a spostarsi qui con la sua attività di imprenditore edile, nel cartongesso. 

Syria: faceva le fiere e qui si è trovato bene. Anche troppo, perché comunque non è stato facile trasferirsi.

Ed è arrivata l’apertura. 

Syria: già. Io sono anche pizzaiola e ho fatto tutto da sola, imparando quello che è un vero mestiere. Tanti errori all’inizio, ma sono serviti.

Lidia: sottolineiamo che noi non siamo figli d’arte. I nostri genitori avevano un bar-tavola calda in Toscana, ma il resto dell’impegno lo abbiamo messo noi. Naturalmente mamma ci aiuta in cucina, è un supporto fondamentale.

Io sono anche pizzaiola e ho fatto tutto da sola, imparando quello che è un vero mestiere. Tanti errori all’inizio, ma sono serviti (Syria)

Una squadra tutta al femminile. Come vi siete divisi il lavoro tra voi tre?

Syria: io e mamma lavoriamo soprattutto in cucina. Lidia serve al banco e cura tutta la parte amministrativa e burocratica che non è, lasciatemelo dire, affatto semplice. Ci sono molte preoccupazioni.

 

I piatti forti della vostra cucina?

Assieme: sicuramente parmigiana, arancini con ragù e piselli, la lasagna che va tantissimo qui, la ribollita toscana. Anche il tiramisù di mamma che è molto buono, poi ci sono la pizza, il pesce, la frittura. Si fidano di mamma e chiedono a lei, anche le ricette.

Interviene Celestina, che non ama i riflettori e le fotografie, però lascia una battuta: “Sì, così non vengono più e si preparano loro i piatti” dice divertita dalla cucina.

I bolzanini all’inizio erano diffidenti, poi si sono fidati. Si può dire che apprezzano le novità (Lidia)

Come sono i gusti dei bolzanini, hanno gradito?

Lidia: all’inizio sembrava di no, c’era un po’ di diffidenza. Poi hanno conosciuto la nostra cucina, si sono fidati. E ora si può dire che apprezzano le novità. C’è anche da dire che visto che siamo in territorio bilingue mamma sa un po’ di tedesco dato che è nata in Svizzera e noi ce la caviamo, pur non avendolo studiato. I clienti insomma di tutte le provenienze ci sanno ben volere.

***

Le due ragazze mostrano un biglietto lasciato da un cliente. “Per favore 3 porzioni di lasagna per le 15, grazie”. Ma non è l’unica ordinazione così che ricevono, raccontano entrambe. Il rapporto con i clienti si è intensificato e ha permesso loro di conoscere meglio la città. Lo stesso vale per quello con i colleghi che fanno le consegne, i due ragazzi, Leo e Martin. Soprattutto il secondo che è loro coetaneo, è di Bolzano ed è un amico nelle uscite serali in città. La vita di due ventenni, infatti, non è fatta di solo lavoro, ma Syria e Lidia Li Perni non sono spaventate dall’impegno.

***

Quanto lavorate ogni giorno?

Syria: anche dalle 8 di mattina alle 22.30-23 la sera. Siamo sempre qua (ride, ndr).

Lidia: di certo non siamo mai state svogliate. Talvolta è pesante, una ragazza di vent’anni chiusa qua dentro. Ma è giusto, ci dà soddisfazione. 

Syria: un cliente mi ha detto che la mia è la pizza più buona della città. Addirittura! Questo basta a ripagare l’impegno, ma non è l’unica cosa.

 

I bolzanini quindi hanno risposto bene?

Syria: sì, come dicevamo apprezzano le novità. Adesso lavoriamo tanto con le scuole e abbiamo una clientela che magari varia a seconda dell’ora. Nel pomeriggio viene più gente che lavora, adulti, anziani, la sera famiglie che chiamano per la pizza a cena e gliela portano Leo o Martin. 

Persone più del quartiere attorno a via Palermo o no?

Lidia: andiamo ovunque, portiamo a casa anche ai Piani o al centro. In questa zona effettivamente il tasto dolente è la concorrenza, ci sono tante pizzerie da asporto. Vediamo però che siamo apprezzati.

Il cambio di regione, dal centro Italia al nord, vi ha colpito nel rapporto con i clienti?

Syria: no, la gente non è così chiusa come si vuole far pensare. Devo dire che adesso sono molto chiacchieroni. Quando trovano le persone giuste si raccontano. Il confronto piace, anche in questo tutto il mondo è paese.

Lidia: le facce nuove all’inizio provocavano una certa diffidenza. Una volta che c’è fiducia però si supera. Siamo soddisfatte della nostra clientela. E vogliamo crescere di più, anche fuori zona.

Siamo quattro donne in casa, anche con nostra sorella Federica. Abituate a fare tutto da sole. Anche adesso ci portiamo a mano 25 chili di farina (assieme)

In una società evoluta questo particolare di genere non dovrebbe neanche notarsi, tuttavia è innegabile che voi due siate un esempio positivo di impegno sia giovanile che femminile. Vi sentite un modello?

Assieme: non è che ci pensiamo, siamo sempre state quattro donne in famiglia abituate a fare tutto da sole. Anche adesso ci portiamo a mano 25 chili di farina, perché siamo noi a sceglierla di qualità, come per gli altri prodotti di cui ci riforniamo alla Metro o ai mercati generali. 

Syria: è vero però che la donna ha tante doti, deve stare nel lavoro con la gente, con il pubblico, e non solo.

Lidia: è anche versatile, ha tante competenze e nulla da invidiare all’uomo. A volte sì è pesante, lavorare tanto, ma è anche bello.

È vero però che la donna ha tante doti, deve stare nel lavoro con la gente, con il pubblico, e non solo. I giovani, e soprattutto le giovani donne, vanno sostenute (Syria)

I giovani non sono svogliati?

Syria: non è vero che i ragazzi non hanno voglia di fare. Magari sono in un ambiente che non li porta a mirare in alto. Però ci sono tanti esempi positivi, basta guardare al nostro Leo, che ha 17 anni, studia a scuola e poi lavora. 

E riguardo alla scuola, vi è servita?

Lidia: ci ha aiutate. Io ho fatto alle superiori amministrazione, finanza e marketing, la vecchia ragioneria, mia sorella, relazioni internazionali per il marketing. Sono tutte conoscenze che tornano utili per un’attività imprenditoriale, che ha la sua complessità.

Aprire un’attività nella situazione odierna è quasi una pazzia. La gente si meraviglia, ma cosa c’è di strano? Siamo due ventenni in gamba

Insomma è o non è un mestiere per ragazze?

Assieme: certo che lo è!

Syria: i giovani, e soprattutto le giovani donne, vanno sostenute. È difficile oggi avviare un’attività, giusto che ci siano adeguati incentivi. Avevamo chiesto se c’erano a Bolzano per l’imprenditoria femminile ma in Provincia c’hanno risposto che in città sono stati tolti, al contrario di Trento dove infatti all’inizio volevamo aprire proprio per questo motivo. 

Lidia: aprire nella situazione odierna è quasi una pazzia. In una città come Bolzano, cara e con una ricchezza diffusa, serve un modo per aiutare ad abbassare i costi ad un giovane che scommette su un suo progetto. 

Syria: infatti la gente si meraviglia, ma come, così giovani, che avventura (sorride, ndr). Ma cosa c’è di strano? Siamo due ventenni in gamba.