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“Un ammanco di 33 milioni”

Dello Sbarba sulla “svendita” delle quote Abd: l’esposto alla Corte dei conti, la pista, la “fragilità” di Kompatscher e Svp. “La Provincia si fermi, serve una legge”.
Riccardo Dello Sbarba
Foto: Grüne Verdi Verc

salto.bz: Riccardo Dello Sbarba, come Verdi avete presentato un esposto alla Corte dei conti per chiedere di verificare l’ipotesi di danno erariale circa il prezzo delle quote di Abd, la società pubblica che gestisce l’aeroporto di Bolzano. Un pacchetto che sta per essere ceduto ai privati vincitori del bando, il trio Gostner-Haselsteiner-Benko. Qual è l’obiettivo dell’azione legale?

Riccardo Dello Sbarba: Il primo obiettivo è la revoca della procedura di gara, quindi l’annullamento della vendita del 100% delle quote della società di gestione. In altre parole, fare in modo che la Provincia di Bolzano torni indietro, perché a nostro avviso la procedura è viziata da due cose.

Quali?

Non è giusto a nostro avviso vendere l’aeroporto a privati senza che prima si sia fatta una legge che ne regoli l’attività. In un territorio in cui ci sono norme anche per realizzare una staccionata sul Renon, o per aprire una finestra. Secondo, nutriamo forti dubbi sulla congruità del prezzo di vendita.

Non è giusto a nostro avviso vendere l’aeroporto a privati senza che prima si sia fatta una legge che ne regoli l’attività. In un territorio in cui ci sono norme anche per realizzare una staccionata sul Renon, o per aprire una finestra

Su questo torniamo tra poco. Innanzitutto, secondo i Verdi è possibile interrompere la vendita, anche se la firma è vicina?​

Noi diciamo di sì. Si legge nel bando di gara, al punto 5, comma 1, che la Provincia autonoma di Bolzano si riserva di sospendere, revocare o annullare in tutto o in parte la cesssione, anche successivamente all’aggiudicazione, senza possibilità di indennizzi ai privati. Semplicemente va fatta scattare questa clausola. Ricordo inoltre che c’è una sentenza della Corte costituzionale che dice che nel caso di un bando pubblico con un solo concorrente, com’è stato in questo caso, l’ente può decidere di reindire la gara se ritiene che il bene collettivo possa essere meglio valorizzato. Lo scopo resta approvare prima una legge che stabilisca cosa potrà e non potrà fare il gestore dell’aeroporto. Non il nostro disegno di legge, ma quello di chiunque. L’importante è che si faccia. È assurdo, incomprensibile il contrario.

 

 

Il vostro disegno di legge in commissione è stato bocciato, pur dopo dei rinvii dal significato politico dettati dalle divisioni interne all’Svp. Come farete?​

Intanto il testo approderà in aula, è già calendarizzato. Ma a noi importa che ci sia una legge. Perché senza Kompatscher, che pure di questioni legislative ci capisce, si è semplicemente tolto la patata bollente cedendo le quote di Abd. Non importa se si raggiungerà l’obiettivo con le iniziative legali, le proteste di piazza o le divisioni nell’Svp. Va fatto. Ricordo anche che il nostro primo ddl sull’argomento risale a un mese dopo il referendum del 12 giugno 2016.

Anche il Team Köllensperger ha annunciato azioni legali. Siete in concorrenza?

Tutt’altro, va benissimo. L’obiettivo è comune e si gioca insieme.

Il prezzo di vendita delle quote è fissato a 3,8 milioni, ma il valore iscritto nel bilancio provinciale è di 33.155797 euro. Così si configura un ammanco di 33 milioni. La Provincia deve bloccare la cessione, può farlo senza indennizzi

Torniamo al prezzo di vendita delle quote. La vostra segnalazione fa leva su una differenza: tra i 3,8 milioni di euro che sono il ricavo previsto dalla Provincia per la cessione e i 37 milioni 155.797 euro, ovvero il valore delle stesse quote iscritto nel bilancio di Palazzo Widmann. Si tratta quindi di “una svendita” secondo voi?​

In base ai dati che vengono dalla risposta di Kompatscher, il 5 giugno scorso, a una delle nostre, numerose, interrogazioni, si configurerebbe un ammanco di oltre 33 milioni per le casse pubbliche. Le quote vengono vendute a dieci volte meno il valore iscritto a bilancio. Questo si realizza per due valutazioni condotte nella formulazione del bando, sulle infrastrutture proprietarie di Abd e sulla concessione aeroportuale. 

Può spiegare meglio?​

L’aeroporto ha una struttura fisica, la pista, gli edifici, gli hangar, che sono in parte dello Stato, della Provincia e dei privati. Abd stessa possiede 16 ettari che erano stati messi a disposizione da Palazzo Widmann tramite Sta, con un esborso pubblico di 12 milioni. Ebbene, nella valutazione si dice che i beni di Abd valgono zero, per due motivi. Uno, sono stati vincolati all’uso esclusivamente aeroportuale, non si possono quindi fare condomini o alberghi per capirci; due il loro affidamento è provvisorio, perché la concessione è rinnovata anno per anno. Anche se a noi risulta che la società abbia “già in tasca” il rinnovo ventennale.

Come fate a dirlo?​

C’è la delibera 20 del 9 maggio 2013 dell’Enac, con la quale il cda dà mandato al direttore generale dell’ente di controllo dell’aviazione civile di sottoscrivere con Abd la convenzione per la gestione totale dell’aeroporto per 20 anni. Un atto preliminare all’affidamento vero e proprio dato dal ministero dei trasporti in base all’articolo 704 del codice della navigazione aerea. Insomma, sebbene la società abbia in tasca la concessione ventennale, questo elemento scompare nella valutazione effettuata dall’advisor PwC. Noi riteniamo che invece vada considerato. Gostner e altri il giorno dopo la firma finale possono andare a Roma e in sei mesi ottenere il rinnovo.

 

 

C’è poi il discusso allungamento della pista, previsto dal masterplan e dal Piano urbanistico comunale di Laives. Cosa proponete?

Il masterplan, il documento di programmazione della società quale concessionario dell’aeroporto, prevede l’allungamento fino a 1.436 metri della pista, che era stato approvato da Provincia, Enac ma non dai Comuni limitrofi. Quanto al Puc, lo aveva cambiato d’imperio Palazzo Widmann dando origine a un contenzioso con il Comune di Laives, che alla fine ha visto prevalere l’ente provinciale. Noi Verdi diciamo che si tratta in entrambi i casi di documenti modificabili: allora cambiamoli,  eliminando l’allungamento, altrimenti tradiamo il referendum del 2016.

Il referendum del 2016 era sullo sviluppo dello scalo, ma la giunta fa finta che sia stato solo sui fondi pubblici. Noi diciamo: cancelliamo l’allungamento della pista e facciamo assieme una legge per regolamentare cosa potrà fare il gestore

Consultazione che però, ribadisce la giunta provinciale, ha riguardato solo la partecipazione pubblica all’aeroporto.

Non è così. Infatti la giunta fa finta che si sia votato solo su uno degli articoli della legge 60 del 2015 (qui il testo, ndr), quando invece il giudizio verteva su tutto il testo, che contemplava anche il piano di sviluppo dello scalo e il suo orientamento strategico.

Avete fiducia nella mediazione con i privati scelta dall’Svp come via di uscita anche dalle contrarietà interne al potenziamento dello scalo?​

Achammer parla di colloquio con i privati, prendo atto. Mi sembra anomalo che un partito vada a trattare con degli imprenditori su una gara della Provincia. L’Svp tende a confondere sè stessa con il Land. Perché i privati che comprano la struttura dovrebbero rinunciare al proprio interesse a svilupparla? Per fare un favore? Mi pare un teatrino, magari aspetteranno solo qualche anno. Vedo in generale molto scetticismo verso questa tattica.

La strategia della Volkspartei è debole, hanno pensato di togliersi la patata bollente con la cessione ma il colloquio con i privati non funziona. Vedremo gli sviluppi

Spera che le iniziative legali abbiano successo?​

Lo spero. Noi partiamo dal presupposto che la Provincia si fermi e presenteremo un ulteriore esposto sempre alla Corte dei conti appena ci sarà la firma, visto che in generale interviene a danno erariale avvenuto. Certamente noi continueremo a rompere le balle sull’argomento. La giunta provincia ha agito male. Vedendo le divisioni interne l’Svp, ha pensato di togliersi la patata bollente cedendo le quote, ma è una strategia fragile. Vedremo i prossimi sviluppi.

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Emil George Ciuffo Sab, 08/03/2019 - 12:04

"Non è giusto a nostro avviso vendere l’aeroporto a privati senza che prima si sia fatta una legge che ne regoli l’attività. In un territorio in cui ci sono norme anche per realizzare una staccionata sul Renon, o per aprire una finestra"

Ben detto. Il centralismo di Bolzano ha oltrepassato ogni ragionevole limite con i cittadini comuni, ma quando si tratta di soggetti con soldi e lobbies, specialmente se non italiani, tutto è permesso ...

Sab, 08/03/2019 - 12:04 Collegamento permanente